lunedì 2 novembre 2009

Padovano: "Juve, se vuoi tornare a vincere ti serve Moggi"

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L'ex bomber Michele Padovano, indimenticato beniamino soprattutto dei tifosi della Juventus, è intervenuto a RADIO ERRE 2 nella nota trasmissione radiofonica "Tutti pazzi per la Juve", dove ha parlato a ruota libera della sua passata esperienza bianconera, dell'attuale forza della squadra allenata da Ciro Ferrara e del suo futuro da dirigente.

LA SUA JUVE
"La mia Juve paragonata a quella di adesso? Per favore non scherziamo nemmeno. Per 3 anni noi siamo stati la squadra più forte del mondo in assoluto. Un gruppo unico. Quella squadra vinceva sin dal tunnel degli spogliatoi perché gli avversari vedevano i nostri occhi e capivano in partenza che avrebbero perso. Che poi era la stessa sensazione che negli anni precedenti provavo io quando ancora giocavo in provincia e mi trovavo ad affrontare lo stellare Milan di Sacchi.
Quella dell'era Lippi è stata un'esperienza unica per me, anche se all'inizio è stato molto difficile farmi accettare dal pubblico juventino per via della mia fede granata. Ma con sacrificio, forza di volontà, competenza e professionalità niente è impossibile"

LA NUOVA JUVE
"Quest'anno ho visto la Juventus allo stadio più volte. E' una buona squadra ma niente di più. Non ha i rincalzi all'altezza. A mio avviso non ha nessuna speranza di togliere lo scudetto all'Inter, che è nettamente di un altro pianeta. E poi il rombo non mi convince per niente perché la Juve non ha i terzini di spinta che servono per questo tipo modulo mentre penso che il 4-2-3-1 sia uno schema che non garantisce successi. Bisogna dare tempo a Ferrara ma forse ci vorranno anni per fargli creare una mentalità vincente all'interno del gruppo. Bisognerebbe esser sinceri con i tifosi. Alla Juve arrivare secondi vuol dire fallire. La società dopo il dramma di Calciopoli ha anche lavorato bene e raggiunto gli obiettivi prefissati ma per vincere serve altro. Serve uno come Moggi nei quadri dirigenziali. In tutte le società dove ho giocato, vi assicuro che non ho mai conosciuto una persona competente come il Direttore. Parlava poco ma si faceva capire sempre. Nelle grandi squadre c'è assoluto bisogno di una figura così. E Moggi era il numero 1. Il migliore in un mondo di squali".

FUTURO DA DIRIGENTE
"Mi piacerebbe rientrare nel mondo del calcio, magari proprio alla Juventus. Ricevere una chiamata da Torino mi farebbe toccare il cielo con un dito. Non so se le mie vicende extra calcistiche stanno influendo sulla mia carriera da dirigente, ma presto avrò risolto tutto ed allora sognare non mi costerà nulla"

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