lunedì 15 febbraio 2010

Le pagelle di Juve - Genoa.

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Buffon 5.
In pieno stile Vancouver 2010, implode e si stende stile slittino sul primo gol dimostrandosi poco attento e lucido. Ciò che succede sul 2° gol invece appartiene all'ambito dei fenomeni imponderabili parastatali, assoultamente non da Gigione Nazionale. L'abbraccio e le dediche dei compagni, l'affetto dei tifosi e la vittoria gli tolgono un macigno dallo stomaco. E considerando la sua prima parte di campionato, ci sembra anche un giusto regalo. Voto 7 alle dichiarazioni post partita (vedi dopo)
Zebina 6.
Rieccolo in campo e già per questo meriterebbe 6,5. In campo 90° minuti senza farsi male, salirebbe a 7. Se valutiamo invece la prestazione la media scende. Una discreta partita, ottimi recuperi in velocità anche su Suazo, ma si addormenta sul 1° gol del Genoa non salendo in tempo con gli altri 2 compagni di reparto. Meccanismi della nuova difesa a 3 da oliare, certo, ma un pò più di attenzione, John! Non restare impalato come uno dei tuoi quadri!

Chiellini 6.
Non è in uno stato di grazia, questo è evidente, dopo aver tirato la carretta nei momenti più difficili, spendendo tante energie, fisiche, ma soprattutto nervose. Ed è con queste ultime che si spinge in avanti alla ricerca del cross, della giocata, del rimpallo per sbloccare la situazione difficile di una squadra che, è palese, gli sta molto a cuore.

Legrottaglie 5,5.
Non dà l'impressione di grande sicurezza in questo periodo anche se il suo lo fa sempre. Anche lui da rivedere nella difesa a 3

Caceres 7.
Il mastino uruguaiano è ormai in continua crescita. Chi l'ha visto la prima volta a Roma contro la Lazio, al suo esordio, stenterebbe a riconoscerlo. Ha una versatilità tale che lo rende utile e indispensabile quasi sempre. Terzino, esterno di centrocampo ora, bravo in entrambe le fasi. Rapido e combattivo come pochi, pennella alla Di Livio per il 1° gol di Amauri. Resta un solo dubbio; nasce centrale, ma vuoi vedere che nel suo ruolo è ancora più forte? Speriamo che non se lo dimentichi giocando sempre sulla fascia. Bravo Martin!

De Ceglie 6,5.
Ci dobbiamo ripetere. Continua a non essere un esempio di grazia calcistica, una sicurezza sicura, una certezza certa, ma in un ipotetico grafico delle prestazioni del nostro binario sinistro delle ultime 3 partite, Paolino segna due segni positivi sul grafico e il Grosso di Livorno uno ampiamente negativo. Bravo Zac a dargli una giusta opportunità, senza far da campo d'allenamento per i "presunti" titolari dell'Italia Sudafricana. Bravo Paolino, continua a farci ricredere.

Sissoko 6.
Lavoro prezioso e oscuro, non appariscente come al solito, limita le sue scorribande forse perchè non si sente ancora in condizione. Graziato per il solito intervento in scivolata, ha bisogno di continuità per tornare il solito Momone.

Candreva 5.
Stavolta il ragazzo romano stecca, dimostrando difficoltà nell'adattarsi a fare il centrale di centrocampo puro. Perde qualche pallone di troppo nella zona nevralgica e perde qualche staffa di troppo con Acquafresca, prendendosi un evitabilissimo giallo. Ha bisogno di tempo, ma il tempo stringe dato che se il Dio di Vinovo ci perdona, Marchisio è tornato.

Marchisio 6,5
Entra subito in partita, e un suo grande, doppio recupero infiamma il pubblico. Sua la verticalizzazione che porta al (non) rigore su Del Piero, sue alcune giocate di qualità e quantità. Dai Claudio, incrociamo le dita...e non fermiamoci più.

Diego 6,5.
Nel primo tempo, sembra il solito refrain. Si sbatte, corre, copre, difende, torna a prendersi palloni giocabili...Il Diego vero appare, in un lampo abbagliate, nello scambio che porta al gol di Del Piero. E il solito dubbio ci assale; considerando che a parte forse solo Messi e CR9 sono giocatori che risolvono le partite da soli, fa che Diego, messo in queste condizioni, con i movimenti giusti degli attaccanti, è il Diego fantasioso e decisivo che tutti ci aspettiamo? Il "SI" si insinua dopo questo lampo di classe...

Del Piero 7.
E' storia che Alex segni nelle ricorrenze. Nel superare Boniperti nelle presenze bianconere, nelle sfide decisive, nel giorno della morte del suo caro papà, nel giorno dell'Avvocato. E potremmo continuare. Ma ci fermiamo a ieri. Nel giorno di San Valentino, nel giorno dell'amore, per celebrare una storia d'amore infinita. Un gol, il 2°, splendido, fatto di rabbia e caparbietà nel rubare palla, e di classe nel resto dell'azione. Una "furbata" come l'hanno chiamata per il rigore, ma la freddezza nel trasformarlo. Non pretendiamo, stupidamente, di portare indietro il tempo ad un altro Del Piero, giovane, veloce, imprendibile. Ma ci accontentiamo di queste coincidenze d'amore, un amore diverso, più maturo, meno veloce, meno giovane, ma sempre decisivo nella nostra storia. Continua Alex. Ci sono altre storie da scrivere.

Amauri 6,5.
Già il tornare al gol dovrebbe essere un evento. Ma ci è sembrato un Amauri leggermente diverso; diverso nella rabbia dei contrasti (vedi azione del presunto rigore su di lui), diverso nel difendere palla; diverso nello stacco, un classico, che porta al gol. Finalmente un cross, finalmente un gol. Che sia un caso? Attendiamo controprove ampie e lunghe per accettare questo come una svolta ad un periodo, ampio e lungo, di ombre

Zaccheroni 7.
Ci eravamo ripromessi di giudicarlo dopo qualche partite. Il voto 7 è una voluta e leggera esagerazione. La squadra ha ancora ampie lacune tattiche, retaggio comunque di 6 mesi di non gioco, di non impostazione e di improvvisazione. Se non altro, lui che un allenatore lo è, ci mette del suo. Difesa a 3, e camminatori di calcio in panca. La squadra è andata sotto una prima volta, e ha giocato un brutto primo tempo ed è tornata in campo nella ripresa in modo combattivo, quasi furioso. Qualcuno, forse, finalmente nello spogliatoio alza la voce. E' stata raggiunta con un evento "raro" sul pari e si è ripresa comunque. Se il tuo "generale" non ti trasmette rabbia e cattiveria agonistica, la squadra non la tirerà mai fuori. E questo, considerando i tempi ultimi di magra, per noi è già qualcosa.

Dichiarazione di Buffon post partita 7.
Grande umiltà nell'ammettere l'errore, grande umiltà nel chiedere scusa, grande umanità nel ringraziare compagni e soprattutto tifosi del sostegno dopo la frittata fatta. E grande schiettezza, solita, nel dire la sua della nuova pagliacciata introdotta dalla lega sulle bestemmie in campo.

Tifosi della Juve 8.
Ieri oltre la metà della partita l'hanno vinta loro. Considerato il clima e la classifica, la Juve va sotto con il Genoa. Gioca un primo tempo così così, è 8°. Il pubblico capisce che non è il momento di contestare e non smette, un secondo, di incitare la squadra. Buffon fa un insolito grande errore e il pubblico dopo un secondo lo sostiene. E a fine partita grandi applausi per una vittoria ritrovata. Una vittoria che ha anche, e soprattutto, la loro firma. Bravi!


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