La Juventus vince ancora. Cosa, che a riguardare la storia bianconera degli ultimi tempi, fa sicuramente notizia. Zaccheroni prosegue con il suo lavoro che sembra funzionare, sia quello svolto sul campo, che quello svolto con ogni singolo giocatore, per cercare di sbloccare finalmente la squadra mentalmente. Lasciando solo per un momento i risultati, al contrario del ciclo Ferrara, alcuni cambiamenti si vedono ad occhio nudo. La determinazione innanzitutto. Prima, ad ogni gol preso, la squadra si lasciava andare troppo facilmente e non aveva più quella cattiveria di andarsi a riacciuffare la gara. E poi troppi gli errori dei singoli, che andavano a facilitare il lavoro delle squadre avversarie e che arrivavano a Torino a giocare a testa alta e con poca paura. Con Zaccheroni la squadra ha riacquistato un po’ del suo orgoglio, coraggio ma soprattutto continuità, caratteristiche che servono per fare grande la Juventus. In pochi pensavano che Zac potesse essere l’allenatore giusto in questo momento, ma saremmo felici se i tanti tifosi contrari a questa scelta, si rimangiassero tutto. Di sicuro, fino a qualche settimana fa, la classifica era ben diversa.
La Juventus conquista anche Bologna, e non era certo cosa semplice. Buonissima squadra quella rossoblu, che è piazzata bene in campo e che davanti può far male, pur non avendo il bomber Di Vaio. I miglioramenti dei bianconeri, comunque, si vedono a vista d’occhio partita dopo partita, uno su tutti il fatto che per la prima volta dopo tempo, non ha preso gol nei primi quindici minuti, andando in vantaggio. Un buon Diego, che oramai almeno una volta in partita (anche se ancora troppo poco) torna a prendere l’iniziativa, prendendo palla e destreggiandosi in mezzo alla difesa avversaria, la va a colpire dentro l’area anche grazie ad un guizzo sbagliato di Viviano. Davanti non siamo ancora troppo pungenti, ma un po’ di gioco inizia a vedersi e oggi abbiamo ritrovato un po’ di voglia anche nel cercare qualche corridoio nel mezzo, sfruttando meno le fasce. Il gol del brasiliano, e probabilmente anche il gol incredibile mancato da Gimenez, è anche il simbolo di questa nuova Juve, che finalmente torna ad avere anche qualche rimpallo a suo favore, e perché no (nel calcio è una componente importante) anche un po’ di fortuna, che torna a far capolino in casa Juve dopo un lungo periodo di assenza.
Ma come diciamo sempre, cerchiamo di rimanere con i piedi per terra, perché il lavoro da compiere è ancora tanto, e le prossime conferme che dovranno arrivare, riguardano ancora la continuità. Perché non è facile andare a giocare ad Amsterdam, andare poi a Bologna per poi ritrovare l’Ajax a Torino, tutto nel giro di una settimana. E soprattutto, ci sono da rivedere ancora errori gravi, che la squadra continua a commettere anche nelle ultime vittorie. Basta andarsi a rivedere la partita di Bologna per accorgersene. Nel primo tempo e non solo la squadra ha sicuramente lasciato giocare troppo la squadra di casa, concedendogli azioni pericolose e rischiando parecchio in più di un occasione. E una rosa come quella juventina, non può permettersi di rischiare troppo e di distrarsi, perché si sa che poi il gol arriva, specialmente in questo momento dove ogni singolo errore può costare caro, anche in base alla classifica. Difatti il gol rossoblu ne è la prova ma non solo (bisognerebbe incominciare ad evitare qualche gol subito di troppo, e chiudere prima la gara) come ad esempio la grossa occasione avuta da Guana sull’uno a zero. In quel caso l’errore è stato di un Felipe Melo ancora lontano dalla forma migliore, ma durante tutta la gara ci sono stati cross molto pericolosi che hanno attraversato la nostra area senza che nessuno battesse ciglio.
Ne una diagonale difensiva (Chiellini ad esempio, oggi fuori gara), ne un uscita determinante di Buffon, che vediamo un po’troppo distratto, soprattutto per quel che riguarda l’area piccolo, dove di norma un pallone di passaggio dovrebbe essere sempre il suo. Anche nel secondo tempo si soffre troppo, ci si aspettava sicuramente un po’ di stanchezza reduce dalla trasferta olandese, ma l’impressione è che la partita sia sfuggita di mano ai bianconeri nel momento decisivo per altri dettagli. Fortunatamente abbiamo un trentacinquenne che pare ancora un bimbetto, e che accompagna per mano la Juve: Alessandro Del Piero corre come un pazzo, lo trovi dappertutto, va a fare il terzino per aiutare i compagni e per recuperare palla, lo vedi stoppare palloni che sembrano indomabili e servire assist meravigliosi, come quello per il 2-1 per Candreva, che entrato a posto di Diego, conferma quanto Zaccheroni legga bene le partite. Il romano butta dentro il gol partita, che consegna il quarto posto ai bianconeri e che fa gioire ancora i tifosi bianconeri. Che potrebbero anche iniziare ad abituarsi a questa serie di vittorie.
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