E’ vero. Ieri sera abbiamo visto l’ennesima sconfitta stagionale della Juventus, la prima del ciclo Zaccheroni, ma bisogna anche vedere il modo in cui è arrivata. Juventus-Palermo era probabilmente la partita che poteva dare una grossa conferma all’ambiente, per una continuità che poteva fare solo che bene alla squadra, ma soprattutto per consolidare il quarto posto, alle spalle della Roma. Decisamente, questa sconfitta è stata un autogol per i bianconeri, che hanno perso si per causa di piccoli episodi, ma soprattutto per non aver sfruttato la prima ora di gioco, in cui è stata assoluta protagonista. Difatti, l’errore più grande della squadra, è stato quello di non concretizzare in attacco le buone azioni fatte nei primi sessanta minuti, perché non si può nascondere quanto la Juve abbia fatto dei grossi passi in avanti sotto il profilo del gioco ma soprattutto per quanto riguarda il possesso palla. La grande squadra attacca, gioca bene, schiaccia l’avversario, ma soprattutto segna e chiude la gara per confermare quanto stato fatto sul campo, perché bisogna sottolineare quanto il Palermo fino alla metà del secondo tempo, abbia subito la pressione bianconera.
Come gia detto, la sconfitta è avvenuta per i due episodi che hanno scaturito i gol, probabilmente gli unici due davvero pericolosi di tutta gara, sfoderati da due singole invenzioni, insieme all’incursione di Pastore (davvero fantastico, probabilmente migliore in campo) con la decisiva parata di Manninger. La prima, sfoderato da un Miccoli specialista in questo genere di conclusioni, è stato preso per la bravura di un singolo. Senza di questo, probabilmente la gara sarebbe potuta finire con uno zero a zero, un punto che sarebbe stato di certo importante per la classifica, per una Juve che sarebbe stata quarta da sola. La seconda invenzione del singolo è invece senza dubbio quella di Grygera: consegna palla a Budan che scarta facilmente Manninger e mette fine alla gara. Per il resto, ritmi piuttosto alti, i bianconeri hanno cercato troppo spesso gli esterni sfruttati piuttosto male, e qualche triangolazione centrale andata male. In più, qualche occasione sporadica per la Juve, come l’unico colpo di testa di Trezeguet (figlio dei pochi grossi azzeccati e delle poche palle giocabili in attacco) un buon tiro di Sissoko, un gol salvato dal buon Sirigu da un cross sbagliato di Candreva e il gol annullato a Cannavaro.
Dopodiché, vedendo la partita, le chiavi negative della gara sono state chiare, come i troppi buchi in difesa o i rischiosi contropiedi subiti, un po’ di stanchezza di troppo e i soliti infortuni. Pensiamo che bisognerebbe fare un appunto a mister Zac, che avrebbe potuto effettuare prima le sostituzioni. C’è da sottolineare il discorso che riguarda Diego, che sta quasi diventando un caso. Fino ad oggi quasi sempre sostituito, proprio nella gara successiva al suo sfogo, anche dopo l’ennesima prestazione non certo esaltante, viene lasciato in campo quasi fino alla fine. Non abbiamo capito bene le motivazioni, ma la cosa sicura è che cominciamo ad essere stanchi di queste sue prestazioni ormai quasi inutili. Un giocatore come lui, non è stato certo comprato per trotterellare in campo, ma per saltare l’uomo anche quando il gioco non va, per creare superiorità numerica, per poi tentare il tiro. Invece cerca sempre troppo i compagni, continua ad indietreggiare stoppando spesso il gioco, e al momento del tiro non si prende responsabilità, dando via la palla. Zaccheroni dopo la gara dice che andrebbe fermato e speriamo lo faccia davvero, e, quando ce n’è bisogno o possibilità, non solo lui, visti i tanti che giocano sempre e da mesi. Di certo, alcuni calciatori, dovrebbero prendere come esempio il loro capitano, che dopo aver corso per quasi novanta minuti, a fine partita è andando a togliere la palla a Miccoli, andando a fare il terzino. Non che gli altri non si sacrificano, ma ci aspettiamo altro.
Detto questo, è fondamentale rialzare la testa, e ripartire subito. Questa sconfitta va presa come un passo falso, come detto commesso per piccoli errori, ma soprattutto per la non efficacia del gioco offensivo. Ma per questa rosa, che ha iniziato finalmente ad esprimere un po’ di gioco e a lavorare da squadra, è stata troppo spesso sotto pressione e quest’anno è fragile psicologicamente. E’ importante, quindi, ricominciare a vincere subito, gia da Firenze, per non rischiare di subire altri ko mentali e commettere altri errori. La partita con i viola sarà determinante per la classifica e ci aspettiamo una ripresa immediata. I tifosi devono star vicino alla squadra, che se pure a perso in maniera strana e inaspettata, è giusto che gli si dia fiducia, tecnico compreso, che pensiamo stia facendo un buon lavoro e che aveva previsto uno stop. Soprattutto in questa stagione, ci vuole positività, pur sapendo che questa squadra ha alcuni limiti ma anche tanti campioni per fare bene.
Tiziano Salvatori
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