giovedì 11 marzo 2010

Coppa si, coppa no. Questo è il dilemma!

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Nemmeno il più pessimista dei gufi avrebbe previsto una situazione cosi drammatica, per la Juventus. Se qualcuno, a inizio campionato, avesse pronosticato una Juventus sotto il Palermo, con tanto di rischio per la qualificazione champions, sarebbe stato internato o quantomeno considerato un elemento a rischio. Gli acquisti di Diego e Filipe Melo, i campioni del mondo Grosso e Cannavaro, hanno portato la squadra di Ferrara tra i favoriti secondo i bookmakers .
Ed invece la realtà ha portato i tifosi a vivere la stagione peggiore dei bianconeri, con una precoce eliminazione dalla ex Coppa dei Campioni ed una classifica in campionato da brividi. I punti che ci dividono dalla capolista sono impronunciabili, e le quattro sberle casalinghe rifilateci dal Bayer Monaco, hanno catapultato la vecchia signora e i suoi tifosi in un dilemma amletico: come comportarsi in Europa League?
Per molti bisognerebbe mollare o meglio mettere in campo la squadra non titolare (anche con qualche primavera brillante, come Immobile, Esposito, Marrone), cosi da non rischiare di perdere in campionato e quindi evitare la mancata qualificazione alla Champions 2011 che porterebbe un enorme danno alle finanze societarie. La sconfitta di Palermo infatti arriva proprio dopo la partita contro l'Ajax. E'una teoria che sta in piedi dato che economicamente il quarto posto in campionato è più vantaggioso che la vittoria dell'Europa League stessa, ed in più il detentore del titolo non gode di nessun beneficio in termini di partecipazione alla Champions.
Altra teoria invece è quella della lotta fino alla fine. Vincere il torneo sarebbe importante per la Juventus, dato che tanti anni di digiuno hanno disabituato i bianconeri ad alzare trofei al cielo, poi la vittoria dell'Europa League porterebbe alla finale della Supercoppa Europea, e scusatemi se è¨ poco.
Per mantenere aperti più fronti è palese che bisogna avere l'organico al completo e questo a Torino adesso è quasi impossibile, dato che l'unico record che abbiamo raggiunto, in questa stagione,è quello del maggior numero di infortunati di tutto il campionato. La rosa al completo non è il solo requisito indispensabile, dato che dal punto di vista del gioco non c'è stata "guarigione", e la Juventus di oggi non è minimamente paragonabile a quella che ogni tifoso ha in mente.
Il mio umile e opinabile parere è che qualsiasi pensiero filosofico si scelga su tale argomento, non dobbiamo mai dimenticare che noi siamo la Juventus, sinonimo di storia del calcio che per più di un secolo ha rappresentato l'Italia calcistica nel mondo. Essere Juventus vuol dire vincere, qualsiasi sia l'obiettivo in gioco o risultato finanziario, la vittoria vale più di ogni bilancio positivo (ricordate Nedved?). Se dimentichiamo questo si commette lo stesso errore dell'attuale dirigenza che con mille errori ha portato questa società a ritagliare un ruolo da comparsa in un campionato che si dominava qualche anno fa.
Magrone Giuseppe

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