Provo per un attimo a pensare cosa sarebbe una trasferta senza la paura del tifoso avversario e quindi senza violenza: conoscenza delle bellezze culturali o naturali delle altre città; amicizia e scambio di vedute con abitanti di città diverse, quindi con dialetti diversi, arti culinarie diverse, in buona sostanza un bagaglio culturale personale che si arricchirebbe di trasferta in trasferta. Da non sottovalutare anche l’aspetto economico: girare in città vuol dire shopping, fonte di guadagno per commercianti, ristoratori, bar ecc. Tutto questo lo vediamo solo quando ad affrontarsi sono squadre gemellate che danno al calcio il vero senso dello sport: tranquillità nelle strade, culture diverse che si rispettano, tifosi con colori diversi che trascorrono una o due domeniche insieme all’insegna dell’amicizia e serenità.
Invece no. Per colpa di qualche idiota e per uno modo perverso di interpretare il mondo ultras, siamo costretti a vedere incivili immagini, con tanto di risse, lancio di petardi da una parte all’altra degli spalti, senza pensare per un solo attimo che si potrebbe colpire, anche gravemente, una donna, un bambino o chi non c’entra nulla con quello stupido modo di vedere il calcio. Non c’è nessuna scusa, nessun attenuante per chi vive solo con l’obiettivo di minare l’esistenza di chi ha solo voglio di godersi una domenica diversa, di sport, dimenticando nel giorno del Signore, una settimana di duro lavoro, i problemi della routine quotidiana, o peggio ancora cattive notizie che ti sconvolgono la vita, o quella dei tuoi cari. Trovarsi allo stadio con chi vede il calcio in maniera diversa, con chi è sentimentalmente legato ad una squadra diversa dalla nostra non deve essere pretesto per iniziare una guerriglia urbana. Vanno bene i cori, gli sfottò cosi come avvengono al bar o sul proprio posto di lavoro, ma usare il calcio, il tifo come pretesto alla violenza è da idiota.
Fa male, vedere certe scene, fa male non essere libero di poter andare allo stadio con la propria famiglia indossando la scarpetta che si desidera, con la paura o la certezza di essere aggredito da chi da vero idiota va a caccia del “diverso”. Fa ancora più male quando queste cose le vedi nello stadio della tua squadra, nello stadio della Juventus, dal tifo bianconero, da qualche idiota che ha dimenticato i fratelli morti nello stadio Heysel in quella maledettissima notte.
Cari capi ultras, mi rivolgo a voi, che avete la responsabilità di migliaia di ragazzi iscritti a gruppi organizzati, intervenite perché è indegno lo spettacolo offerto da quel gruppetto di idioti, che per due settimane consecutive nelle rispettive partite casalinghe contro Bari e Parma, ha lanciato petardi contro le tifoserie avversarie, facendo esplodere questi ordigni, senza curarsi del fatto che tra quella gente c’erano mamme e bambini, che hanno rischiato tanto e che sicuramente resteranno per tanto tempo lontano da uno stadio. Voi che conoscete le vostre “pecore nere” voi che vedete e udite tutto ciò che succede in curva, aiutate questi poveri cultural-mente a capire che quei comportamenti sono infami e commessi da mezzi uomini vigliacchi.
La Juve è stata calpestata, offesa da calciopoli, da una dirigenza incapace, non possiamo sopportare che lo stile Juventus sia scomparso anche sugli spalti.
Magrone Giuseppe
Invece no. Per colpa di qualche idiota e per uno modo perverso di interpretare il mondo ultras, siamo costretti a vedere incivili immagini, con tanto di risse, lancio di petardi da una parte all’altra degli spalti, senza pensare per un solo attimo che si potrebbe colpire, anche gravemente, una donna, un bambino o chi non c’entra nulla con quello stupido modo di vedere il calcio. Non c’è nessuna scusa, nessun attenuante per chi vive solo con l’obiettivo di minare l’esistenza di chi ha solo voglio di godersi una domenica diversa, di sport, dimenticando nel giorno del Signore, una settimana di duro lavoro, i problemi della routine quotidiana, o peggio ancora cattive notizie che ti sconvolgono la vita, o quella dei tuoi cari. Trovarsi allo stadio con chi vede il calcio in maniera diversa, con chi è sentimentalmente legato ad una squadra diversa dalla nostra non deve essere pretesto per iniziare una guerriglia urbana. Vanno bene i cori, gli sfottò cosi come avvengono al bar o sul proprio posto di lavoro, ma usare il calcio, il tifo come pretesto alla violenza è da idiota.
Fa male, vedere certe scene, fa male non essere libero di poter andare allo stadio con la propria famiglia indossando la scarpetta che si desidera, con la paura o la certezza di essere aggredito da chi da vero idiota va a caccia del “diverso”. Fa ancora più male quando queste cose le vedi nello stadio della tua squadra, nello stadio della Juventus, dal tifo bianconero, da qualche idiota che ha dimenticato i fratelli morti nello stadio Heysel in quella maledettissima notte.
Cari capi ultras, mi rivolgo a voi, che avete la responsabilità di migliaia di ragazzi iscritti a gruppi organizzati, intervenite perché è indegno lo spettacolo offerto da quel gruppetto di idioti, che per due settimane consecutive nelle rispettive partite casalinghe contro Bari e Parma, ha lanciato petardi contro le tifoserie avversarie, facendo esplodere questi ordigni, senza curarsi del fatto che tra quella gente c’erano mamme e bambini, che hanno rischiato tanto e che sicuramente resteranno per tanto tempo lontano da uno stadio. Voi che conoscete le vostre “pecore nere” voi che vedete e udite tutto ciò che succede in curva, aiutate questi poveri cultural-mente a capire che quei comportamenti sono infami e commessi da mezzi uomini vigliacchi.
La Juve è stata calpestata, offesa da calciopoli, da una dirigenza incapace, non possiamo sopportare che lo stile Juventus sia scomparso anche sugli spalti.
Magrone Giuseppe
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