lunedì 22 novembre 2010

Genoa Juve 0-2. Le pagelle di Tutti pazzi per la Juve

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Storari 6. Per una volta non è lo Storari sicurissimo al quale ci ha abituati. Maluccio sul tiro cross di Milanetto, quasi a rischio frittata. Indeciso anche sul destro di Rudolf nel secondo tempo. Nel contesto, comunque, fa il suo nelle uscite e sul tiro di Destro sul suo palo. Un giorno così così glielo si può concedere, soprattutto se si vince.

Motta 6. Partita discreta, per una volta non condizionata dalla sua solita, classica ammonizione ad inizio partita. Per una volta, la fase difensiva e quella offensiva si equivalgono su standard sufficienti. Suo il cross per Quagliarella nell’azione del primo gol.

Grosso 6,5. Fabio è in netta ripresa. Non deve essere facile rientrare dopo esser stato ai margini, solo perché c’è emergenza e in una situazione di rapporto con i tifosi non certo buona. Invece Grosso ci mette impegno e professionalità, dimostrando di poter essere ancora un discreto terzino per qualche anno a venire.

Bonucci 7. Cresce, cresce sempre di più il giovane Leo. Il peso dell’investimento complessivo di 15 milioni sta lentamente affievolendosi; la leziosità di alcune giocate inizia ad attenuarsi, e qui si vede la mano dell’allenatore. L’intesa con Chiellini cresce, e da peggior difesa delle prime 4 giornate, la Juve si è trasformata, nonostante l’emergenza sulle fasce, nella miglior difesa del campionato delle ultime 9 partite. Bravo Leo, continua così, senza montarti la testa.

Chiellini 7. Mette la museruola a Toni e continua ad affinare la sua intesa con Bonucci. Si coordinano a vicenda; mentre l’uno cerca, quando necessario, l’anticipo, l’altro si stacca in copertura. Cosa che non avveniva le prime giornate. Oggi anche pulito negli interventi.

Felipe Melo 6,5. Ottimo lavoro in mezzo al campo, lucido nelle volte in cui è chiamato ad impostare, compito che non gli è congeniale ma del quale è stato sgravato dalla presenza di Aquilani. Bravo e utile nelle ripartenze a centrocampo che crea grazie alla sua potenza, pulito negli interventi. Anche oggi, nessun cartellino giallo.

Aquilani 7,5. Quando un calciatore fa sembrare semplici situazioni di gioco intricate, tra mediani che pressano, e traiettorie di passaggio complicate, significa che è superiore mentalmente e tecnicamente. È questo ciò che fa il Principe romano. Cambi di gioco perfetti, verticalizzazioni quando servono, gestione della palla e dei tempi di gioco. E anche un po’ di quantità in mezzo al campo, senza mai tirare il piede. Esce per un lieve affaticamento. Tuttipazziperlajuve ha già provveduto all’accensione di un cero nella Basilica di San Pietro.

Marchisio 7. Il suo voto e le sue prestazioni sono ormai una costante. Il dubbio sul ruolo è ormai fugato. Non fa l’esterno puro, ma l’interno di un centrocampo che in fase d’attacco è un centrocampo a 3. La mezzala, cioè il ruolo che fa in maniera più naturale. Libero di inserirsi ed impostare, attento e dinamico nelle copertura, offre quantità e qualità. Fortunato nel gol, ma molte volte l’importante è provarci.

Krasic 7. Contro mister “il Genoa ha creduto in me, preferisco il Genoa alla Juve” regala una soddisfazione non da poco a tutti i tifosi che si sono sentiti “offesi” da questa affermazione. Inizia subendo un fallo che non gli fischiano e forse dopo Bologna difficilmente gli fischieranno. Partono i fischi per tutta la partita ma stavolta, invece di subirli e sparire dal campo come al Dall’Ara, si carica e porta più volte a spasso il Mimmo Genovese, fino a mandarlo in bambola sul gol. Reazione di carattere. Come il suo predecessore ceco.

Quagliarella 6,5. Non è decisivo sottorete, ma stavolta è determinante il movimento continuo e il supporto che fornisce ai 3 centrocampisti come punto d riferimento in appoggio per allungare la squadra. Suo l’assist per il “gol” di Marchisio

Iaquinta 5. Nota stonata della giornata e fotografia di cosa manca alla Juve ora. 3 limpide occasioni da rete, 0 gol. Non si discute l’impegno, ma la concretezza. Se la Juve avesse, oggi o a gennaio, una punta da 15 gol sicuri in campionato, anche e soprattutto una punta da gol “facili”, potremmo divertirci tutti.

Sissoko 5. In piena e totale fase involutiva. Subentra ancora una volta a partita in corso e dovrebbe mangiarsi il campo. Invece è tatticamente spaesato, sbaglia appoggi elementari e un paio di scelte nelle ripartenze. E’ forse un giocatore che ha bisogno di sentirsi titolare per rendere al meglio. Ma la Juve, con questo centrocampo, è una cosa che non può garantirgli

Sorensen 7. Mezzo voto in più per acuire il contrasto con Sissoko. 18 anni e non sentirli. Entra subito in partita, nella morsa Criscito – Rudolf che spingeva e non si fa saltare una volta che sia una. 3 partite, 2 falli fatti, zero ammonizioni, tutte diagonali perfette. Come detto l’ultima volta, deve migliorare nell’impostazione e nella ripartenza, ma dicono che sia un ragazzo che si applica in maniera “nordica” negli allenamenti, e con un maestro della fase difensiva come Delneri non può che continuare a crescere.


Salihamidzic s.v.

Delneri 7,5. La squadra è cortissima, in 30 metri. Non rinuncia mai a giocare, ad offendere, e finalmente gioca in verticale. Cambi di gioco continui che consentono agli esterni di puntare l’uomo, difesa protetta, un paio di giocatori restituiti al grande calcio (Aquilani, Melo), altri lanciati senza paura dei primi errori e improvvisamente affidabili (torna presto, Paolino De Ceglie), giovani come Sorensen lanciati senza timore. Non lo dirà mai che gli serve una punta da 20 gol, ma siamo tutti certi che ci stia pensando già…

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