lunedì 6 dicembre 2010

Le pagelle di Catania - Juventus 1-3

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Storari 6. Il voto è una media tra alcuni buoni interventi del secondo tempo (Morimoto e Antenucci) e il fatto che, nella partita di ieri, sia rimasto un paio di volte “inchiodato” sulla linea di porta quando sarebbe potuto uscire con più decisione nell’area piccola. Che inizi a sentire l’ombra di Buffon?

Sorensen 6. Il suo voto giusto sarebbe 5,5. Ma è un ragazzo del 92, che ha passato una brutta ventina di minuti ma ha dalla sua, oltre l’età, il carattere di non essersi disunito in quel momento, e di essersi ripreso per il resto della partita. Ingenuo all’inizio della partita in un intervento pericoloso in area, cresce nella ripresa.

Bonucci 7. In continua crescita le prestazioni di Leo. Sicuro, deciso, cattivo quando serve, mette la museruola sia al celebrato Maxi Lopez che al vivace Morimoto. Una sola sbavatura nei rilanci, ampiamente compensata dal lancio dell’1-0 per Iaquinta.

Chiellini 6,5. Per una volta meno in “vista” del compagno di reparto. Ha qualche piccola indecisione al centro della difesa soprattutto nel primo tempo, che rimedia poi con la solita grinta. Cresce nella ripresa.

Grosso 4,5. Riecco il Fabio formato scorso anno. Molle nel proporsi, impreciso nei rilanci e con la solita idiosincrasia nel fare correttamente le diagonali. E su una di queste, dopo goffo intervento, prendiamo gol…Il Traorè del gelo di Poznan non era dispiaciuto…Magari con la Lazio…

Aquilani 5. Il Principe ieri sera non c’era proprio. Si capisce subito alla 3° apertura consecutiva sbagliata che non era giornata, quando lo stesso numero di passaggi lo aveva sbagliato forse in 4-5 partite intere. Una giornata storta ci può stare, occorre rialzarsi subito, Alberto!

Felipe Melo 7. Nel giorno in cui Aquilani non gira, lui, da leader quale si sente ora, e qual è, prende il centrocampo per mano. Soffre e lotta quando c’è da lottare, riparte quando c’è da fare un break, imposta quando se ne deve assumere la responsabilità. L’esempio vivente di cosa può fare la fiducia per una persona.

Krasic 6,5. Un po’ in ombra nel primo tempo. Ombra per modo di dire, nel senso che non è devastante come al solito, nel duro duello con Alvarez. Eppure la palla del (non) gol di Quagliarella è sua. Cresce nella ripresa e Alvarez inizia a prendergli solo il numero di targa. Sorpreso dall’assist “forzato” di Del Piero nei minuti di recupero

Pepe 7. Sgobba come sempre, si impegna come sempre, e stavolta ci mette quel pizzico di qualità in più che, se così sempre fosse, ne farebbero un rincalzo tanto di lusso quanto affidabile. Bellissimo il gol, nonostante il tasso di difficoltà abbastanza elevato.

Quagliarella 8. Il suo più grande difetto è forse essere italiano, avere un cognome che quasi fa ridere, e non avere un soprannome stupido che solletica l’immaginazione. Tra “Cacciatori” “Fabulosi” e “Panda”, l’umile Fabio di Castellammare di Stabia raggiunge Ibra e compagnia a 8 gol, non risparmiando mai la propria corsa e la propria abnegazione al servizio della squadra. Primo gol da attaccante, uno annullato, e una prodezza, quella si, alla Quagliarella! Bravo Fabio

Iaquinta 7. Fa esattamente ciò che sa fare bene. Dà profondità alla squadra, combatte, e fornisce due ottimi assist ai suoi compagni. Uno Iaquinta così serve, eccome, alla Juve.

Delneri 6,5. La scelta di Sorensen titolare è coraggiosa ma, alla lunga, giusta. Non guarda in faccia a nessuno; Aquilani non gira? Esce lui. Ha rigenerato completamente Felipe Melo che sembrava un peso per la Juve; ha messo in condizione Quagliarella di fare i suoi gol, e tante altre cose. La sua squadra sa soffrire ma, al tempo stesso, ripartire. Ora deve convincerla che serve continuità di vittorie.

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