venerdì 21 gennaio 2011

Aspettare non è mai stato così bello...

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Andrea Agnelli Andrea Agnelli president of Juventus FC during the Serie A match between Bari and Juventus at Stadio San Nicola on August 29, 2010 in Bari, Italy.Tra gli innumerevoli aforismi, noi opteremmo per un "piaccia o non piaccia". Ebbene, anche se non costituiscono un motto passato alla storia, quelle quattro parole potrebbero essere le uniche a venirci in mente. Da quasi cinque anni non abbiamo fatto altro che ascoltare le invenzioni farsesche del processo sportivo in corso a Napoli, accumulando un nervosismo che la vecchia dirigenza di Giovanni Cobolli Gigli non avrebbe saputo gestire e non avrebbe mai voluto, se non altro dopo aver fatto scattare la molla nel '06 con la scelta di abbandonare le difese di quello che invece avrebbero dovuto preservare ad oltranza.
Siamo giunti al tanto acclamato cambio presidenziale che avrebbe posto sul trono l'amico dei tifosi, il discendente per eccellenza, Andrea Agnelli. E nemmeno questo è bastato a calmare chi attaccava ed attacca attualmente le scelte societarie nei confronti del mercato. Di certo le ultime firme non riusciranno a colmare il gap con la maggior pretendente allo scudetto e non saranno in grado di soddisfare il bisogno di deliziare i propri occhi con le giocate di un vero top player, eppure possiamo soltanto sederci a braccia conserte e...aspettare come al solito. "Piaccia o non piaccia" si era deciso in partenza che la Juventus sarebbe stata penalizzata irreversibilmente, "piaccia o non piaccia" la Juventus "rubava", mentre le altre non ne avrebbero avuto il potere o la brama in quanto veri baluardi della pura onestà. "Piaccia o non piaccia" è stato stabilito da tempi remoti che, prima o poi, avremmo potuto soltanto aspettare. Aspettare che "la giustizia sia uguale per tutti"? Quello, fortunatamente, non è stato tralasciato, nè da Luciano Moggi, il principale interessato, nè da Andrea Agnelli, che in prossimità della scorsa stagione estiva aveva inoltrato un esposto chiaro e tondo sulla revoca degli scudetti.
Siamo però sicuri che Andrea Agnelli abbia un potere decisionale determinante? Alcuni affermerebbero che la sua autorità sia minima, tanto da rappresentare un vero e proprio "scudo" utilizzato da John Elkann per smentire chi da sempre ha buttato fango sulla sua immagine. Di certo nessuno può darci certezze rassicuranti...
In ogni modo, il progetto portato avanti dalle new entries dirigenziali presenta obiettivi in prospettiva ben chiari. Molto probabilmente quello in cui siamo immersi da settembre, senza traguardi comprensibili, è forse solo un semplice campionato di transizione. "Cominciamo a sistemare l'occorrenza, mettiamo le carte in regola perchè dal prossimo anno si parte"...Il programma chiaramente richiede del tempo prima che entri del tutto in vigore. Parliamo di quello a cui la dirigenza pone un'attenzione meticolosa: il Fair Play Finanziario. In sintesi, il tanto discusso FFP avrà lo scopo di penalizzare le squadre che non rispetteranno alcuni parametri economici fondamentali. Principalmente, ogni squadra europea avrà il dovere di raggiungere un bilancio in pareggio tra entrate ed uscite e, dunque, in parole povere "ognuno" potrà spendere quanto introita. Se ci si imbattesse in un eventuale deficit, quest'ultimo potrebbe essere colmato nei prossimi due anni con soli 45 milioni, nei succesivi due con 30 milioni, mentre dal 2018 "chi ha intenzione di indebitarsi" dovrà dire addio ai sogni di gloria. Tutto ciò per evitare che la ricchezza di papabili mecenati o sceicchi determini in positivo la conseguente taratura di un club dapprima di "metà classifica".
Fino ad ora, in Italia, il team che ha goduto di un "mecenatismo" sfrenato è quello che non ha mai smesso di speculare sulle disgrazie altrui, tanto da agguantare il famigerato triplete. E nello stesso tempo, da quel poco che potremmo capire tuffandoci tra le regole del FFP, la Juventus ne uscirebbe favorita.
Dal prossimo anno sarà possibile usufruire dei guadagni dello stadio di proprietà e considerando in aggiunta la già grande popolarità del nome e della maglietta, non credo possano esserci ulteriori inconvenienti o sfavoritismi, a meno che le altre squadre di Serie A non portino avanti programmi con aspettative di entrata stratosferiche...Pensate che Agnelli e co. non abbiano calcolato tutto questo in maniera anche più approfondita? Forse, aspettare oggi un domani possibilmente roseo, non è mai stato così bello...

GIANLUCA SCATENA

1 commenti:

  • 21 gennaio 2011 alle ore 23:16
    Anonimo :

    Be' io ho 62 anni, tifo per la Juve dall'eta' di 8 anni, ne ho viste no? Spero che l'anno prossimo sia veramente finita l'attesa...mi vergognavo di essere Juventino dal 2006, ora ho preso una stella allo stadio e aspetto..........

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