venerdì 30 settembre 2011

L'INGIUSTIZIA

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LA POSTA DEI LETTORI

Mi ritengo un uomo che ha sete esagerata di giustizia. Penso di essere stato sempre, nel mio piccolo, un lottatore per portare giustizia la dove viene calpestata attraverso l’inganno, la prepotenza, il becero interesse personale, l’invidia, il volere trasformare il proprio senso di frustrazione ed incapacità in attacco verso il più meritevole.
L’onesto subisce con dolore lacerante l’ingiustizia e gli sconvolge l’anima. L’onesto si rende consapevole della bassezza dell’animo umano che oggi si annida in gran parte dell’umanità e vive male.
Tutti i giorni le persone corrette, affrontano la vita con sacrificio, alcuni utilizzano il proprio
ingegno per migliorarsi, ma rispettando gli altri. Essi assumono una condotta di vita che non li fa sentire solo produttori di sterco, ma protagonisti di un miglioramento della condizione umana.
E’ davvero sconfortante e produce un disagio profondo, constatare che i potenti (che hanno il denaro) esercitano il proprio potere sugli altri per accrescere il proprio benessere.
Spesso utilizzano i mediocri, gli infami, i servi dei padroni, per crearsi, magari attraverso i media (veri padroni della verità e della menzogna), una parvenza di onestà malcelata o peggio manifestando una arroganza irriverente e provocatoria.
Non dico nulla che già non si sappia e rischio di essere noioso ed anche banale. Credo ci sia piena consapevolezza che dove c’è potere difficilmente si esercita la giustizia. Dopo questa lunga, ma necessaria premessa, vengo alla questione che voglio sollevare.
Assistendo, per poco tempo a salvaguardia delle mie coronarie, alla trasmissione “Il processo di Biscardi”, ho sentito un dibattito, sulle ultime intercettazioni telefoniche scoperte dai legali di Luciano Moggi su “calciopoli”, che mi ha indispettito non poco. Taluni partecipanti mi hanno dato la sensazione che darebbero per qualche ora in prestito anche la moglie pur di vedere la Juventus perdente, sia di partite di calcio, sia nella questione morale. Ho notato molta faziosità e un affanno diffuso in taluni nel volere dimostrare che l’incapacità dei propri referenti sia frutto di malefatte altrui. Mi sto rendendo conto che questo malcostume di utilizzare personaggi al servizio del padrone si stia pericolosamente diffondendo non solo nelle trasmissione su citata. Questo mette a rischio la morale e la verità sui fatti. In un paese che si definisce democratico e foriero di grandi uomini di cultura, di scienza, di arte ecc. non dovrebbe esserci “spazio” per personaggi faziosi e provocatori perché si rischia la sollevazione popolare di chi vuole giustizia. Questi “messaggi” sono pericolosi perché arrivano alle orecchie di esaltati che potrebbero mostrare reazioni sproporzionate rispetto alle problematiche trattate.
Che piaccia o non piaccia, in questa storia di “calciopoli” che molti definiamo “farsopoli” anche se di farsa ha ben poco, sta venendo fuori che tutti rubavano. Questa tesi non viene fuori dai tribunali sportivi, ma da chi è stato accusato e messo alla gogna.  Secondo le persone di buon senso, oneste e al di sopra delle parti, è giusto che sia stata punita la società più abile, più professionale, più forte?
Comodo per i perdenti, ma noto con soddisfazione che chi non riusciva a competere diventa vittima di se stesso.
No cari miei, non ci sto. Non si può dire azzeriamo tutto e partiamo daccapo con più onestà.
Primo, perché dove c’è potere e denaro difficilmente c’è onestà se non si cambia il mondo dalle fondamenta.
Secondo, chi lo stabilisce che uno paga pesantemente per tutti e chi ha provocato lo scandalo, che poi risulta essere più colpevole del colpevole la fa franca?
Terzo, non è accettabile che in un gruppo di ladri, uno di loro spari nel mucchio facendo un morto e tre feriti più o meno gravi e poi dice merito un premio perché ho fatto giustizia.
Se si accetta tutto questo si è immorali, faziosi, prepotenti, distruttori di giustizia.
Pippo da Catania

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