domenica 30 settembre 2012

Materazzi e Gazzetta, accoppiata perfetta

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(di Gianluca Scatena @gianlucascatena) Come nella quotidianità, anche nel calcio le persone possono essere catalogate in base al carattere. Ci sono i signori, come Del Piero, Zanetti, Maldini (rari), i riservati, i top-model e le teste pazze. Soprattutto queste contribuiscono a infuocare la rinomata opinione pubblica. Grazie a loro, i media si divertono a costruire spesso casi unici. Cassano, ad esempio, quante ne ha combinate? Oltre a passare in nerazzurro dopo che Milan Lab gli ha salvato il didietro, comunque, non ha fatto cose peggiori (diciamocelo, ad elencarle non finiremmo). Eppure, guarda caso, il primo pensiero negativo è finito proprio sulla testa del barese, che però non è il solo squilibrato di questo mondo. Antonio, almeno, in campo sembra possedere una certa intelligenza, a dispetto di qualcun'altro. Prendiamone uno a caso: Materazzi ce l'ha quell'intelligenza sportiva?
Domanda da 1 centesimo. Molti attribuiscono a lui gran parte dei meriti nella vittoria del Mondiale di Germania. Di certo è un discorso relativo; lui c'ha messo la firma, ma chiaramente la nazionale resta un blocco di undici pedine. E si sa, poi, che la firma ce l'abbia messa in un modo tutt'altro che pacifico. Alla sua maniera, insomma. Perchè, "dati alla mano", Matrix è uno che campa con "ragazzate" varie, che in campo ama far notare la sua prevalenza fisica facendo sentire, molte volte, il ferro dei tacchetti sulla pelle dell'avversario. In pratica, una cosa poco nobile; non stiamo parlando della grinta agonistica di Montero, ma di ignoranza pura che si riflette perfettamente sul resto del suo identikit, non solo sportivo, anche morale. Di episodi che reggono tale considerazione, oltre la testata di Zidane (che è una conseguenza delle provocazioni di Materazzi) ce ne sono in abbondanza: a partire da quando il 5 Maggio 2002, mentre l'Inter consegnava pian pianino lo scudo alla Juve, il difensore implorava i laziali di lasciargli la vittoria, restituendo il piacere che lui aveva fatto a Perugia, battendo la Juve nel famoso match che Collina fece giocare nonostante il campo fosse obiettivamente impraticabile. Ricordiamo, poi, il 1° febbraio 2004, quando, all'uscita dal campo in Inter-Siena, Materazzi sferrò un pugno a Cirillo, il quale ne uscì con labbro e zigomo compromessi. Ma non è finita qui... Prima che il signor Marco esponesse la t-shirt con su scritto "Rivolete anche questa?" (dalla quale, alla fine della sfida di Madrid, è scoppiata una lite tra un interista e uno juventino; il secondo è morto per accoltellamento...), un normale impiegato di Vasto (in Abruzzo) ha ricevuto una querela con l'accusa di aver "diffamato" Materazzi sul web. In realtà, Nicola Pollutri dice di essere stato frodato della sua connessione wireless e, nonostante abbia provato anche a chiedere scusa con tanto di ragione dalla sua parte, l'ex nerazzurro non ha voluto sentire storie, continuando per la stessa strada e chiedendo un risarcimento di 10.000 euro. A lui sembreranno pochi. Ma a un meticoloso lavoratore che ha sul groppo una famiglia da portare avanti senza i privilegi di un calciatore, sono tanti, tantissimi. Un personaggio esposto cosi al pubblico dovrebbe accettare critiche e sfottò, specialmente se provengono da bocche e mani innocue. Se lui può permettersi di indossare una maglia provocatoria, non vedo perché noi "comuni mortali" non possiamo! Resta il fatto che il suo è uno "stile" senza tempo: ora, pure la grandiosa Gazzetta dello Sport l'ha capito e l'ha ingaggiato come opinionista di Gazza Offside. Accoppiata d'oro, diremmo. L'uno rispecchia l'altro. Tanto che dalla bocca del "neo-giornalista", in relazione al caso Vieri, sono uscite parole del tipo "Io non sono mai stato spiato e penso che il fatto che Bobo lo sia stato abbia poco a che fare con il rettangolo di gioco. Non è che l'Inter faceva male alle altre squadre. Se ha fatto del male a Bobo capisco che lui voglia procedere per vie legali ma non confondiamo questo con il parlare con gli arbitri della domenica o con gli organi competenti. Magari non saranno cose carine o lecite, quelle fatte dall'Inter, però non abbiamo fatto danni a nessuno se non a noi stessi". Va beh...Buon per loro (per la rosea). Buon per lui. Di sicuro, il binomio navigherà alla grande tra l'anti-juventinità, come sempre.

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