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martedì 12 maggio 2015

@StefanoDiscreti a @PremiumCalcio: "Juve, comunque vada grazie per la stagione pazzesca! Fino alla fine"

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Tutti Pazzi Per Pogba Stefano Discreti Ospite A... di Superflyvideomaker

domenica 22 marzo 2015

"Gli anni del Re - La Juve di Platini" ED.ULTRA SPORT E' uscito il nuovo libro di @stefanodiscreti

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Ultra Sport - pp. 283 a colori 
Prefazione di Roberto Beccantini
Oltre 100 foto di Salvatore Giglio
Vignette di Davide Laugelli

Stralci e citazioni da Luca Beatrice, Giampiero Mughini e Sandro Veronesi.

Con le interviste esclusive a Sergio Brio e Massimo Bonini, l’introduzione di Giovanni Veronesi e i contributi di Giulio Base, Paolo Belli, Massimiliano Bruno, Fabio Mazzari, Darwin Pastorin, Massimo Giletti, Margherita Fumero, Alessandro Banfi, Beppe Braida, Jgor Barbazza, Claudio Chiappucci, Renato Liprandi, Maurizio Paniz, Francesco Giorgino, Fabio Licari, Massimo Zampini, Massimiliano Vado, Andrea Sarubbi, David Pratelli, Silvia Mobili, Marcello&Riccardo "Roofio" Garifo, Alvise Cagnazzo, Salvatore Buglio, Giancarlo Brancale, Paolo Rossi, Riccardo Zambon, Andrea Ward, Alessandro Santarelli, Francesco Fornaro, Andrea Bonino, Federico Casotti, Stefano Bellini, Luigi Colombo, Roberto Savino, Vincenzo Marangio e Riccardo Gambelli.

Il romanzo della Juventus più bella ruota attorno al giocatore che nel giro di cinque anni invase e travolse il mondo del calcio e le sue regole, portando una squadra già formidabile a un susseguirsi di straordinarie emozioni: dalla delusione di Atene per la traumatica sconfitta in finale di Coppa dei Campioni contro l’Amburgo alla gioia di Basilea per la vittoria in Coppa delle Coppe contro il tenace Porto, dall’epico successo in Supercoppa Europea contro il fortissimo Liverpool nella magica cornice di una Torino innevata alla sfida senza tempo di Tokyo contro l’Argentinos Juniors, in quella memorabile finale di Coppa Intercontinentale che consacrò la Juve come squadra più forte al mondo. In mezzo, il buco nero dell’immensa tragedia dell’Heysel, il 29 maggio 1985, che segnò tutti per sempre. Da quel momento il calcio non sarebbe più stato lo stesso e qualcosa si spezzò definitivamente anche nel campione che sembrava ormai al di sopra di tutto e di tutti.
Sono state tante, nella storia della Vecchia Signora, le squadre belle e competitive.
Ma mai nessuna quanto quella di Michel Platini. 1 Coppa Intercontinentale, 1 Coppa dei Campioni, 1 Coppa delle Coppe, 1 Supercoppa Europea e 2 scudetti: ecco lo straordinario palmarès di quell’irrepetibile quinquennio. Era la Juve dello stile dell’Avvocato e della concretezza di Umberto Agnelli, della voglia di vincere di Boniperti e della grinta di Trapattoni. Era la Juve di Zoff-Gentile-Cabrini-Furino-Brio-Scirea-Tardelli-Bettega. Era la Juve del collettivo, con Brady direttore d’orchestra. Sarebbe dovuta diventare la Juve di Rossi e Boniek.
In poco tempo divenne la Juve di Michel Platini. Le Roi.

Stefano Discreti (Roma, 1977), cresciuto a pane e Juve nella disastrata periferia romana narrata da Pasolini, dalla quale non si è mai separato, ha temprato il suo carattere nelle difficoltà di tifare bianconero nella Capitale. Autore, scrittore, conduttore radiofonico («Tutti pazzi per la Juve» e «Tutti pazzi per il calcio»), opinionista tv nei programmi «Cuore di Calcio», «Studio Stadio», «Ieri, Moggi e domani», «La Juve è sempre la Juve» e «Gol di notte», è stato ospite di molte trasmissioni, fra cui «Controcampo», «Quelli che il calcio», «La giostra dei gol» e SkySport24. Ha pubblicato Montero, l’ultimo guerriero (2010), Antonio Conte, l’ultimo gladiatore (2011) e 5 maggio 2002… e ancora godo (2012).

mercoledì 4 dicembre 2013

"Gli anni del Re - La Juve di Platini". Ecco la recensione @sportmediaset del libro di @stefanodiscreti

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http://www.sportmediaset.mediaset.it/libri/juventus/2013/articoli/1019400/-gli-anni-del-re-platini-raccontato-da-stefano-discreti-160-.shtml


Il Re del titolo è lui, Le Roi Michel Platini, ma il libro di Stefano Discreti
 celebra tutta “la Juventus più bella”, quella che è rimasta nel cuore di 
milioni di tifosi per le sue vittorie (una Coppa Intercontinentale, una 
Coppa dei Campioni, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa Europea 
e due scudetti, il tutto nel giro di cinque anni) ma forse ancora di più per
 la forza e la bellezza del gioco espresso da quel gruppo di straordinari 
campioni.
Ne "Gli anni del Re" Stefano Discreti, scrittore e grande esperto 

di storia bianconera, ripercorre quelle ormai mitiche stagioni in un 
racconto originale, arricchito da moltissime fotografie e dalle 
testimonianze dirette di protagonisti e ammiratori di allora e di oggi.
C’è tutto: dalla delusione di Atene per la traumatica sconfitta in finale 
di Coppa dei Campioni contro l’Amburgo alla gioia di Basilea per la 
vittoria in Coppa delle Coppe contro il tenace Porto, dall’epico successo 
in Supercoppa Europea contro il fortissimo Liverpool nella magica cornice 
di una Torino innevata alla sfida senza tempo di Tokyo contro l’Argentinos 
Juniors, in quella memorabile finale di Coppa Intercontinentale che 
consacrò la Juve come squadra più forte al mondo.

In mezzo, il buco nero della tragedia dell’Heysel, il 29 maggio 1985, che 

segnò tutti per sempre. Era la Juve dello stile dell’Avvocato e della 
concretezza di Umberto Agnelli, della voglia di vincere di Boniperti e 
della grinta di Trapattoni. Era la Juve di 
Zoff-Gentile-Cabrini-Furino-Brio-Scirea-Tardelli-Bettega. Era la Juve del 
collettivo, con Brady direttore d’orchestra.
Avrebbe dovuto diventare la Juve di Rossi e Boniek.

In poco tempo divenne la Juve di Michel Platini. Le Roi.

venerdì 22 novembre 2013

"Gli anni del Re - La Juve di Michel Platini". Recensione del @Corsport

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La bella recensione del Corriere dello Sport per "Gli anni del Re"
http://www.corrieredellosport.it/340/2013/11/18-341467/La+Juventus+di+Platini+e+%22le+Regole+e+il+sudore%22

LA JUVE DI PLATINI 

Il fiato sospeso della Curva, dove ero incastrato da almeno quattro ore, la traiettoria perfetta della punizione, l'inutile volo di Tancredi. Sono passati trent'anni, la mia Roma riuscì poi a vincere quello scudetto, ma ricordo ancora perfettamente la rabbia e l'ammirazione per la prodezza firmata Platini, in quel Roma-Juventus 1-2 del 1983. Era bellissimo da vedere, il grande Michel, uno di quei campioni del calcio - come Riva, Rivera, Maradona - rispettati anche dagli ultras delle squadre rivali. Platini in campo era classe, tecnica, eleganza, tutte caratteristiche che ritroviamo nel bel libro del bravo Stefano Discreti, romano de' Roma ma di inossidabile fede juventina. Il sodalizio tra la Juventus e Platini durò cinque anni, dal 1982 al 1987, sufficienti a vincere tanto, con quella che per molti - l'autore compreso - è stata la Juventus più bella: due scudetti, una Coppa dei Campioni, una Intercontinentale, una Coppa delle Coppe e una Supercoppa Europea. Discreti racconta queste cinque stagioni, dalla faticosa trattativa per portare Platini a Torino, alla prima grande delusione (la sconfitta di Atene contro l'Amburgo nella finale di Coppa dei Campioni), fino ai tanti successi in bianconero. In mezzo, il buco nero della tragedia dell'Heysel, dopo il quale qualcosa evidentemente si spezzò nella testa del campione francese. E poi il rapporto con Agnelli e Boniperti, l'amicizia e la rivalità con Boniek, le gioie e le delusioni. A impreziosire il libro, le testimonianze di un nugolo di juventini doc, e le foto di Salvatore Giglio, tra cui naturalmente la più famosa di tutte, quella di Platini sdraiato sul prato di Tokyo dopo l’annullamento di una sua splendida rete nella finale dell'Intercontinentale, il braccio sinistro a reggere la testa, un dio sceso in terra incapace di comprendere come mai gli umani hanno appena preferito il Regolamento alla pura Bellezza.

GLI ANNI DEL RE, la Juve di Michel Platini; di Stefano Discreti, prefazione di Roberto Beccantini, Ultra Sport edizioni, 287 pagine, 29,50 euro. 



giovedì 14 novembre 2013

"La Juve di Michel Platini" @stefanodiscreti racconta

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Raccontare per me la Juve di Platini è come mettere un bambino davanti a un enorme cesto di caramelle, concedendogli poi la possibilità di sceglierne tante quante ne desidera.
Mi auguro che un giorno mio figlio Gabriele si appassioni alla Juventus così come mio padre Antonio lo ha reso possibile per me.
Ci sono state (e sicuramente ce ne saranno ancora) tante belle Juventus forti e competitive nella storia della Vecchia Signora. Ma mai nessuna amata tanto quella di le Roi Michel, come ricorda anche l’amico scrittore Sandro Veronesi nel libro “Scrittori in bianconero” .
“La Juve più amata? Indubbiamente quella di Platini, Boniek e Paolo Rossi.”

E' anche e soprattutto la mia Juve, quella a cui sono più legato affettivamente.
Quella che, grazie anche al pressing di papà, mi ha convinto a sposare la causa bianconera per tutta la vita, finchémortenoncisepari.

D'altronde la Juve del primo Trap è stata indiscutibilmente la più forte della storia. Come si sarebbe mai potuti rimanere insensibili dinanzi a cotanta bellezza?

Ci sono due grandi rimpianti temporali nella mia vita da tifoso:

a)    Non aver potuto ammirare dal vivo le gesta di Omar Sivori, un talento così estroso del quale sono sicuro che mi sarei perdutamente innamorato.

b)    Soprattutto però non esser nato qualche anno prima, il che mi avrebbe consentito di ammirare per intero, giorno dopo giorno, tutto il primo strepitoso ciclo Trapattoni sulla panchina della Juventus.

Era la Juve dello stile di Gianni Agnelli, della concretezza di Umberto e della voglia di vincere di Boniperti.

Era la Juve di Zoff-Gentile-Cabrini-Furino-Brio-Scirea-Tardelli-Bettega.

Era la Juve del collettivo con Brady direttore d’orchestra.

Doveva diventare la Juve di Rossi e Boniek.

In poco tempo divenne la Juve di Michel Platini.

E tanti come il sottoscritto si sono innamorati del calcio e sono diventati tifosi della Juventus proprio custodendo gelosamente il poster in camera e sognando di notte le prodezze di quel numero 10 che incantava le platee giocando con la maglia sempre fuori dai pantaloncini. Un’immagine talmente romantica che oggi nel calcio moderno non sarebbe nemmeno pensabile.

Caro «Le Roi», grazie di tutto da chi, bambino, sognava di emulare le tue gesta su punizione rompendo però le finestre dei vicini di casa.

@stefanodiscreti


lunedì 28 ottobre 2013

PROMOZIONE @juventusfc 3X2 #5MAGGIO @stefanodiscreti

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In occasione dell'11°anniversario del 5 Maggio 2002, la BRADIPO LIBRI lancia una grande promozione per tutti i tifosi juventini.

Al costo di 2 libri si potranno ordinare:

1) MONTERO, L'ULTIMO GUERRIERO di Stefano Discreti e Alvise Cagnazzo. 
Prefazione di Massimiliano Bruno, introduzione di Luciano Moggi. Post-fazione di David Pratelli

2) ANTONIO CONTE, L'ULTIMO GLADIATORE di Stefano Discreti e Alvise Cagnazzo.
Prefazione di Massimo Giletti, introduzione di Roberto Beccantini. 
Contributi esclusivi di Massimiliano Vado, Luciano Moggi, Sergio Brio, Antonella Biscardi, Renato Liprandi, Sergio Porrini, Michele Padovano, Nicola Negro, Alberto Rossetto.

3) 5 MAGGIO 2002... E ANCORA GODO! di Stefano Discreti 
Prefazione di Luca Beatrice. Introduzione di Luciano Moggi. Interviste esclusive di Alessio Tacchinardi, Pippo Baudo e Pietro Sermonti. Contributi di Alvise Cagnazzo, Paolo Bertinetti, Nicola Negro e Stefano Bedeschi. 

Per ordinare la trilogia al prezzo di 28 euro (spedizione ordinaria compresa) basterà 
inviare una mail ad

domenica 15 settembre 2013

NAPOLI saluta INTER e JUVE

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per il @Corsport c'è già aria di fuga...


INTER - JUVE finisce 1 a 1. VIDAL risponde a ICARDI. ISLA sbaglia il match point!

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Non una brillantissima Juve a San Siro. La squadra bianconera ha accusato la fatica dei tanti giocatori prestati alle varie Nazionali. 
Partita molto tattica e con poche emozioni sino al gol di Icardi. Poi risponde subito Vidal e la partita si accende. Alla fine Isla sbaglia il match point da 2 passi.

BICCHIEREMEZZOPIENO
Importante non aver perso dopo esser andati in svantaggio a 15' dalla fine.

BICCHIEREMEZZOVUOTO
Isla. Non riesce a tornare quello di Udine. 

martedì 3 settembre 2013

Stefano Discreti: "Ma quali 7 sorelle, solo il Napoli ha avvicinato la Juve. La dieta Tevez e il tormentone Gilardino..."

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fonte tuttojuve.com

L'ultimo giorno di calciomercato da quando Beppe Marotta è alla Juve mi mette sempre addosso un senso di inquietudine. Stavolta però è scivolato via senza arrabbiature, anzi. Lo scambio di comproprietà tra Juventus e Sassuolo che ha visto coinvolti Marrone e Berardi merita sicuramente un plauso per il prezioso lavoro sui giovani che sta compiendo la dirigenza bianconera.
Alla fine il giudizio complessivo per il mercato juventino è più che positivo anche se continuo a ritenere esagerata la cifra spesa per Ogbonna.
Nonostante l'acquisto di Llorente non avrei ceduto Matri al Milan e su questo ha pienamente ragione Mister Conte. Dove non sono d’accordo con Antonio è ovviamente quando parla di Juve indebolita. Ma è talmente evidente che la sua è una provocazione per stimolare l’ambiente che non potrebbe esser altrimenti. Quando arriva un campione, un leader, un titolare come Tevez puoi si rammaricarti per le cessioni di Giaccherini e Matri, due validissimi giocatori, ma nemmeno più di tanto perché entrambi erano panchinari nelle stagioni precedenti.
La domanda che mi sono posto allora in questi giorni e che ho condiviso su twitter e facebook è stata la seguente: e se ad Antonio avessero ceduto uno come Vidal, come avrebbe reagito? Non oso minimamente pensarlo. Sarebbero tremate le mura dello Juventus Stadium.
La Juve bi-Campione d’Italia è ancora nettamente la favorita in campionato, nonostante le ambizioni europee rafforzate che potrebbero portare via importanti energie mentali.
Si parla tanto in giro di “7 sorelle”. Di un Inter rigenerata dalla cura Mazzarri, di una Roma forse da scudetto con l’arrivo del sergente Garcia, di una Fiorentina che può tornare a sognare in grande se Mario Gomez sarà il degno erede di Batistuta. Di un Milan esaltato dal ritorno di Kakà. Della Lazio, però già ridimensionata. In questo momento ritengo invece che il solo Napoli possa competere con i bianconeri per lo scudetto nonostante la cessione di Cavani. Mazzarri è già stato dimenticato e non poteva esser altrimenti visto che il suo sostituto Benitez è da anni uno degli allenatori più preparati e vincenti d’Europa. E la sua mano sulla squadra partenopea è già ben evidente.
Dopo 2 giornate 5 delle “7 sorelle” sono a punteggio pieno e a turno vengono esaltate da stampa e media come possibili anti – Juve ma le prossime giornate faranno da spartiacque.
Si, forse una tra Roma e Inter senza l’impegno europeo potrà rivelarsi rivelazione del campionato, ma dubito che tra loro ci possa esser la squadra che possa ripercorrere le gesta della Juventus di Conte del primo anno che sfruttando l’assenza di competizioni internazionali cementò il gruppo che proveniva da due stagioni fallimentari guidandolo sino al successo. Nella campagna acquisti di entrambe le squadre manca quel Pirlo capace di spostare i valori di un torneo.
Per quanto riguarda la Fiorentina, gioca bene, a volte benissimo. Ma quest’anno avrà l’impegno dell’Europa League che porta via sempre molte energie fisiche e mentali. E non va dimenticato poi che ha ceduto Jovetic, il suo giocatore migliore in rosa.
Avrebbe potuto inserirsi nella lotta tricolore il Milan se solo avesse pensato a rinforzare la difesa. Dubito che un pacchetto arretrato composto da Abbiati Abate Zapata Mexes e De Sciglio possa invece costituire il reparto bunker su cui costruire un possibile scudetto, perché si sa bene che in Italia vince quasi sempre chi subisce meno goal.
Infine la Lazio e il suo presidente Lotito sono stati ampiamente ridimensionati dalla Juventus, prima in Supercoppa e poi in campionato. Difficilmente due lezioni così evidenti in poco tempo potranno essere digerite a breve.
Quindi più che 7 sorelle possiamo parlare di due sorelle (di cui una evidentemente maggiore) più al massimo cinque cugine.
Considerazioni finali:
- durante la preparazione estiva si era parlato di un Tevez sovrappeso ma se questi sono i risultati, chiedo pubblicamente a Carlitos di girarmi la sua dieta!
- come il ritorno dei tormentoni musicali in ogni estate, da almeno 10 anni a questa parte il nome di Gilardino viene accostato a quello della Juventus. Ma mai come quest’anno l’attaccante biellese è stato vicino alla maglia bianconera...

giovedì 20 giugno 2013

JUVE, per sognare in EUROPA servono HIGUAIN, DIAMANTI e JOVETIC

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La filosofia italiana del pensare prima a non perdere, a non subire, che a vincere e ad infliggere, è troppo penalizzante e troppo sbagliata, ed implica un modulo e degli schemi troppo rinunciatari.
Direi che per vincere in Europa serve spregiudicatezza tattica e mentale, un buon 433 o un 4231 o un 4312 con il trequartista vecchia maniera. Chiudo questa mia riflessione dandovi  la mia formazione titolare ideale tenendo conto della realtà, di questioni fattibili, cash disponibili e non utopie varie.
4231 Buffon Lichtsteiner Barzagli Bonucci Chiellini  Vidal Pogba Diamanti Marchisio Jovetic Higuain. 
4312  con Pirlo in mezzo al campo con Vidal e Pogba, Marchisio trequartista.
Marchisio a centrocampo non lo farei più giocare, perchè se guardate le sue partite, quando ha trovato campioni grintosi a giocare nella sua posizione (come in nazionale e in champions) non ha toccato palla, perchè non era lucido ed era stanco. Patisce la fase difensiva non sa correre all'indietro. E’ grintoso, è tecnico e tenace negli inserimenti, nelle azioni d'attacco, sempre propositivo. Ma quando c'è da difendere ed inseguire un campione, non sa farlo o non vi riesce. Quindi a parer mio Marchisio deve giocare alla Muller del Bayern o alla Fabregas nella Spagna, da falso nueve come dicono loro, per esprimere al meglio tutto quel che può dare.
Molto meglio riportare in centro Asamoah se serve un centrocampista per contrastare, che se la veda con un campione in mezzo al campo, che dare questo compito a Marchisio, perchè tanto non c'è la farebbe.
 I miei esempi ? Ne cito 2 clamorosi e decisivi : contro Schweinsteiger in Juve Bayern entrambe le partite, contro Xavi in Italia Spagna, non ha toccato un pallone, nullo. Non ha attaccato, non ha difeso, non  ha capito niente, ha solo girato come una trottola.
Bregolato Morris

martedì 18 giugno 2013

LA POSTA DEI LETTORI - "JUVE, perchè MAROTTA non è sotto esame?"

2 commenti
..Quando un allenatore sbaglia paga e viene esonerato.
Quando capita ad un giocatore finisce in panchina e se sbaglia ancora in tribuna, se nuovamente fallisce è sul mercato.
Perchè questo ad un dirigente non capita ?
Sono ben 2 anni, lasciamo perdere gli altri perchè la Juve proprio come caratura e livello in quei periodi non appetiva, non era competitiva prima dell’avvento di Conte, ben 2 anni (terza estate con questa) che la Juve è tornata ambiziosa e con progetti vincenti rivelatisi poi vincenti anche sul campo, 2 anni di proclami auto dichiarati di famigerati acquisti di cosiddetti top player per l'attacco e invece si è rivelato più facile trovare la nebbia il 15 d'agosto che un top player sotto la Mole..
Parecchie sono state le figuracce rimediate a causa di sta barzelletta del top player marottiano e la mia previsione è che ne rimedierà un ulteriore quest'anno : incapacità, antipatia quindi indisposizione degli altri club a trattare con la Juve, patto oscuro tra squadre per non potenziare e non cedere nessun big alla Juve ? tutto fa pensare, tutto può essere. Ma qualcuno non faceva proclami e arrivava senza rumore, lasciando tutti attoniti e in visibilio, con a braccetto Ibrah e Cannavaro, così con semplicità, tanto per regalare un qualcosina proprio all'allenatore, nell'ultimo istante di mercato.
Va bene, non c'era la crisi e l'economia dei club italiani, unita all’interesse che il nostro campionato suscitava ai giocatori, era un po' diversa. I magnati stavano solo iniziando ad annusare il calcio mentre degli sceicchi neanche l'ombra.
 E’ ormai chiaro e limpido però, che alla Juve serva un personaggio che spicchi, che incuta rispetto e timore persino nel ruolo delicatissimo della campagna acquisti e cessioni. Il modello Bayern funziona anche perchè ha i vari Rumenigge e Beckenbauer, al Barcellona c'è Cruijff che tira le fila, al Real Madrid Zidane, e via dicendo.. Questi si che sono personaggi con i quali una società è persino timorosa ed onorata nel trattarci, ed un giocatore stesso sviene quando uno Zidane lo nota e viene per comprarlo. Io proporrei Pavel Nedved. Mi spiace dirlo ma, Galliani sarà quel che sarà e non stiamo lì a dirlo, perchè tutti conosciamo i metodi comunicativi megalomani e falsi, basati solo sull'apparire, ma senza sostanza, berlusconiani , intenti ad accaparrarsi lobotomizzando il popolo rossonero o peggio italiano, la speranza e il bene, però è innegabile dire che se lui avesse avuto in questi anni il budget di Marotta, mai avrebbe comprato e a quel modo Martinez per dirne uno e penso che un top player a casa l'avrebbe portato.
Faccio i miei complimenti a Marotta per gli acquisti di Pogba, ma li è di Raiola il lavoro ne sono certo, la capacità di strappare il miglior giovane del vivaio ad un club come il Manchester UTD, e a zero per giunta, non appartiene a tanti. Di Vidal, strappato proprio al Bayern per poco più di dieci milioni, e oggi ne vale il triplo, ed è considerato forse il migliore al mondo nel suo ruolo e per quella tipologia di gioco, e del buon e valoroso soldato Lichtsteiner. Tralasciamo e tralasciando l’affare Pirlo, che lui stesso all’arrivo era dato per finito, prima di giungere alla Juve nessuno di questi era un giocatore affermato a campione o quasi.
Quando si tratta invece di comprare un attaccante già affermato al grande calcio, non scommesse ricche di speranza, niente, non c'è la fa.. L’incapacità che io gli conferisco, è data dal fatto che ogni fine stagione e durante l’estate parla lui in prima persona davanti ad ogni ordine di stampa e tv di top player, se ne esce con battute del tipo Juvetic e quant’altro. Se non ci fossero le risorse economiche, lo sapremmo da subito a meno che non ci vogliano prendere ripetutamente ogni estate in giro, quindi dato che le risorse ci sono, ma il top player non arriva, allora significa proprio e solo incapacità, punto..

Bregolato Morris

sabato 15 giugno 2013

venerdì 17 maggio 2013

Juve, ecco la lista di Conte

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NANI, HIGUAIN, ROBBEN

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