lunedì 15 febbraio 2010

“Finalmente!”

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Pietra o mattoncino. Chiamatela come volete, ma per tornare a costruire la Juventus, quest’oggi è stato messo un tassello importante. E fatecelo esclamare. Finalmente! Carattere, voglia di vincere, azioni da gol, gruppo compatto. Caratteristiche che la Juve sembrava aver perso. Fino al gol di Amauri anche oggi c’era l’impressione che ancora per un pò non si sarebbero fatte vedere queste qualità. E invece, come dico da un pò, c’era troppo bisogno dei tre punti, un astinenza durata da troppo, dal 6 Gennaio per la precisione. C’era bisogno, oltre alla vittoria, di un segnale forte, di quella scintilla, del cosiddetto sblocco psicologico. E proprio nel giorno degli innamorati, la squadra torna a far battere i cuori dei suoi tifosi. Finalmente i grandi giocatori della squadra fanno il loro, compattano il gruppo, come Del Piero, che tira fuori un secondo tempo da ventenne. Tutto cuore bianconero il capitano, nel giorno della sua 445esima presenza. Anche l’errore di Buffon, oggi abbastanza sottotono, viene dopo di tutto, con tanto di dedica per lui di Del Piero dopo il gol. Alex, in giornata di grazia, dopo aver perso palla fa un recupero incredibile e finalmente fa un uno-due con Diego, che aspettavamo da una vita, che fa scaturire la bella realizzazione. Da lacrimoni. Dopo il primo tempo da dimenticare, il secondo è a ritmi alti come da tempo non si vedeva, perché la gioia dei 3 punti è sottolineata anche dalla voglia di giocare bene e di far divertire. Il ritorno del gioco, per questa squadra, è troppo importante.

In qualche modo la vittoria in questa gara doveva arrivare, e il gol su rigore (pare fuori area) è una vera e propria liberazione. La classifica, essendo molto corta, poteva essere migliorata solo in caso di vittoria, perché in questo modo ci si avvicinava in zona Champions. In caso di sconfitta, la situazione si sarebbe aggravata, e non poco. Dall’arrivo di Zaccheroni, l’avevamo detto al contrario di altri, partita dopo partita c’erano stati dei leggeri segnali di ripresa, pochi, certo, ma anche dal punto di vista mentale (al giorno d’oggi fondamentale) qualche miglioramento c’era stato. E tutto suggellato da questa fondamentale vittoria. Noi tifosi non chiedevamo troppo. Un po’ di gioco, fatto come la Juve dovrebbe, con decisione. Anche qualcosa di semplice, come oggi abbiamo visto sul gol (alleluja) di Amauri, che oltre al gol oggi è stato anche tutto polmoni. Strepitoso Caceres (da riscattare) fa una bella giocata sulla fascia, cross perfetto e stacco di testa. Cose che dovremo vedere sempre. Lo zampino di Zac c’è, gli allenamenti sono stati pesanti in questa settimana, e ha lavorato bene anche sotto il profilo psicologico, tentando di far uscire dai propri giocatori lo spirito giusto. L’aveva detto il mister, in conferenza. Questa squadra ha troppo bisogno di ritrovare una sua identità, di sentirsi forte e importante. E’ paradossale pensare che gente come Diego o Del Piero debbano lavorare sulla propria autostima, ma siamo d’accordo col mister bianconero, e probabilmente questa vittoria può far tornare negli occhi dei giocatori la rabbia giusta per tornare grandi e per tornare a giocare ad lati livelli, tirando fuori la grinta e il senso del gruppo.

Chiaro che questa gara non deve diventare un fuoco di paglia, come successo contro il Napoli in Coppa Italia. Gia dalla sfida di Europa League con l’Ajax, ci auguriamo che la squadra continui con questo passo, e che ci dimostrino che la testa è libera da ogni ostacolo, per tornare a far sognare i tifosi con una serie di vittorie, che a Torino mancano da un pò. E poi c’è il problema degli errori, che Zaccheroni sta tentando di limitare, ma che persistono. Lasciando da parte l’errore del singolo, come può essere quello di Buffon (che pero sottolinea come la Juve fa fatica a mantenere il vantaggio) ci sono gli errori della difesa, come sul gol dell’1-0 dove oltre la prateria lasciata sulla destra, è stata sufficiente il buco al centro lasciato da Chiellini, non in giornata. In più, troppi appoggi sbagliati, in alcune occasioni giocatori troppo vicini l’un l’altro e si continuano a non sfruttare troppo i calci piazzati. C’è il bisogno di tranquillità e serenità nel giocare, per una giusta morale e convinzione. Spesso c’è caos in campo, come visto nel primo tempo. Non devono giocare con la paura ma sono gli altri che devono tornare ad aver paura di noi. Ma unico vero neo della partita, la guerriglia sugli spalti. Senza addentrarci troppo nell’argomento, ci chiediamo: ma com’è possibile che certi “botti” e oggetti vari entrino allo stadio? Bha. Nella speranza che, come fa capire il mister, il discorso del modulo è quasi futile, ci auguriamo che dagli errori dei singoli nella difesa a tre, nascano delle convinzioni e una concentrazione più adeguata, e che si abituino a questo tipo di gioco. Siamo fiduciosi, e ringraziamo Zaccheroni per il lavoro che sta svolgendo. Detto questo, gara di buon auspicio per il futuro. Il vento deve cambiare, e anche con un po’ di fortuna, abbiamo bisogno di una vera ripresa, come successo oggi. Che stia cambiando per davvero?

Tiziano Salvatori

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