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martedì 10 maggio 2011

"ARIDATECE LA JUVE!" + MONTERO - SORRISI IN MONDOVISIONE

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"Montero, l'ultimo guerriero" presentato in Mondovisione a Rai International nel corso del programma "La giostra de i gol" dal nostro Stefano Discreti e Alvise Cagnazzo.


VIDEO 1 - PRESENTAZIONE OSPITI



VIDEO 2 - PRESENTAZIONE "MONTERO, L'ULTIMO GUERRIERO" IN MONDOVISIONE



VIDEO 3 - "ARIDATECE LA JUVE!" + MONTERO - SORRISI! VIVA LA JUVE ANTIPATICA





A tutti i fan di tuttipazziperlajuve sarà consentito comprare on-line il libro a prezzo scontato rispetto al prezzo di copertina in libreria (13,00 euro) e senza pagare le spese di spedizione di posta ordinaria.

sabato 30 aprile 2011

"MONTERO, L'ULTIMO GUERRIERO" in MONDOVISIONE. DISCRETI a RAI INTERNATIONAL

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Oggi pomeriggio a partire dalle ore 14,30 alle ore 18,00 Stefano Discreti presenterà "Montero, l'ultimo guerriero" su RAI INTERNATIONAL nel corso del programma "LA GIOSTRA DEI GOL".


Juventini di tutto il mondo non mancate.


E ricordate che potete ordinare una copia della biografia di PAOLO MONTERO in promozione per i fan di TUTTI PAZZI PER LA JUVE.


Qui tutte le info. http://www.tuttipazziperlajuve.com/2010/12/montero-lultimo-guerriero.html

mercoledì 6 aprile 2011

DISCRETI a SkySport24: "MONTERO, simbolo della JUVE vincente ed antipatica che non esiste più!"

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Nel corso della presentazione del libro 
"Montero, l'ultimo guerriero"
Stefano Discreti ai microfoni di SkySport24, 
dopo aver raccontato alcuni aneddoti inediti presenti nella biografia dell'ex campione sudamericano, non ha mancato di fare alcuni paragoni con la Juve attuale.

"Paolo Montero è stato il simbolo massimo della Juve vincente e antipatica che non c'è più. O passa la palla o passa la gamba, entrambe no. Questo era il suo modo di affrontare la partita. Il mio augurio da tifoso bianconero è che in futuro si ritorni ad ammirare altri Montero in maglia bianconera e non gente come Chiellini o Buffon che a fine gara dopo una sconfitta escono dal campo ridendo insieme agli avversari. Più Montero e meno sorrisi, anche perchè con la Juve attuale c'è poco da ridere..."

martedì 5 aprile 2011

Paolo Montero, l'ultimo guerriero!

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Ecco il video della presentazione del libro "Montero, l'ultimo guerriero" nel corso del programma Lettera 22 programma di Professione Calcio TV (in onda sul canale 926 Blu di Sky).


Tanti ricordi ed aneddoti su uno dei campioni più amati della storia della Juventus.





lunedì 4 aprile 2011

Stefano Discreti a SkySport24 - 5 Aprile 2011 ore 10,30

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Martedì 5 Aprile 2011 il nostro Stefano sarà a SkySport24 a presentare il libro "Montero, l'ultimo guerriero".

I fan di "Tutti pazzi per la Juve" possono ordinarlo a prezzo scontato seguendo le istruzioni riportate nel link qui di seguito
http://www.tuttipazziperlajuve.com/2010/12/montero-lultimo-guerriero.html

venerdì 31 dicembre 2010

PROMOZIONE "MONTERO, L'ULTIMO GUERRIERO"

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Importante
Per chi ordina il libro entro il 10 Gennaio 2011 avrà in omaggio anche un altro libro juventino della collana della Bradipolibri.


A tutti i fan di tuttipazziperlajuve sarà consentito comprare on-line il libro a prezzo scontato rispetto al prezzo di copertina in libreria (13,00 euro) e senza pagare le spese di spedizione di posta ordinaria.

venerdì 17 dicembre 2010

MONTERO, L'ULTIMO GUERRIERO

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A tutti i fan di tuttipazziperlajuve sarà consentito comprare on-line il libro a prezzo scontato rispetto al prezzo di copertina in libreria (13,00 euro) e senza pagare le spese di spedizione di posta ordinaria.

Per ordinare il libro a 11,50 euro (spedizione ordinaria compresa) 

basterà inviare una mail ad acquisti@bradipolibri.it 

con oggetto: PROMOZIONE TUTTIPAZZIPERLAJUVE PER "MONTERO, L'ULTIMO GUERRIERO" 

specificando nel campo testo NOME, COGNOME e MODALITA' DI PAGAMENTO PREFERITA (contrassegno, paypal, postepay, carta di credito, bollettino postale o bonifico bancario) .


Esce la prima biografia su PAOLO MONTERO.

"MONTERO, L'ULTIMO GUERRIERO", edito BRADIPOLIBRI.
Intervista introduttiva con Luciano Moggi.

O passa la palla, o passa la gamba. Entrambe no!

http://www.bradipolibri.it/collane/story.asp?RECORD_KEY[Stories]=ID&ID[Stories]=168

Raccontare Montero, nella sua prima storica biografia, significa approcciare con una dimensione assai diversa da quella, stereotipata, del calciatore moderno. Paolo: senza cerchietti stretti sulla fronte, senza capelli impomatati, senza una muscolatura da voyeur e persino refrattario alla telecamera. Prototipo del calciatore “vintage” nei contenuti quanto assai moderno, quasi futurista, nella concezione delle varie sfumature della vita. “Non m’importa esser un esempio di lealtà in campo: voglio esserlo nella vita. Quando gioco, m’interessa solo vincere. In ogni modo: il calcio è dei furbi.”Un solo codice da rispettare, quello d’onore. Tanti gli aneddoti, numerose le riflessioni e i ritratti offerti dagli autori, pronti a raccontare a corredo di un taglio descrittivo assai originale, i vizi e le virtù di uno dei giocatori più enigmatici che abbiano mai vestito la casacca bianconera. “Sono diventato juventino il primo giorno che sono arrivato a Torino, quando mi sono reso conto quanto la Juventus fosse odiata dal resto delle tifoserie d’Italia. Il loro odio io l’ho trasformato in amore per la Juventus. Contro tutto e tutti. Quella maglia era una corazza...”
Un guerriero del pallone, un kamikaze del contrasto, un combattente dell’aria di rigore. Paolo Montero era tutto questo. Indistruttibile come l’acciaio quando troneggiava nella retroguardia bianconera negli anni dei grandi trionfi juventini. Contro di lui passavano in pochi e quando passavano si facevano male... molto male. Però a me piaceva anche per quello. Era veemente, impetuoso, maschio ma onorava la battaglia calcistica e, nel bene e nel male, ci faceva amare sempre di più questo sport. dalla prefazione di Massimiliano Bruno
Montero era, anzi è, prima di tutto un uomo vero, sensibile, attaccato all’amicizia e alla sensibilità delle persone, basti pensare a cosa ha fatto per Pessotto nei tragici giorni del Giugno 2006, quando partì dall’Uruguay appena saputo del gravissimo fatto, recandosi immediatamente dall’amico che lottava tra la vita e la morte. Questa immagine descrive al meglio il vero Montero, un uomo grande. Tutti però si ricordano del duro comportamento che aveva in campo, dal pugno a Di Biagio, alle botte nascoste agli avversari, ma chi gioca a calcio sa che questo fa parte del duello, a volte un po’ troppo pesante, ma pur sempre di sfida si tratta. Forse faceva più scalpore perchè giocava nella Juventus, ma io un giocatore così lo vorrei sempre in squadra, e lo dico da difensore amatoriale part-time per niente tenero. dalla postfazione di David Pratelli

Note sull'Autore: 
Alvise Cagnazzo (’87) giornalista, scrittore, autore e conduttore televisivo, è nato a Bergamo. Ha vissuto anche a Vercelli, Catania, Potenza, Pescara, Brindisi, Catanzaro, Napoli e Bari, città nella quale vive e lavora. Vincitore del premio “Miglior giornalista di Puglia” sezione carta stampata - sport, istituito dall'Ordine dei giornalisti. È autore dei libri “Semplicemente Rafa” e “Tutti zitti, parlano loro”. È conduttore del programma televisivo “Parliamo di calcio”, in onda su Rtg Puglia in prima serata. Collabora con Carlo Nesti, www.carlonesti.it, per il quale è editorialista della rubrica “Punti di vista”. È firma di Calcio2000, mensile nazionale e internazionale, diffuso in trentadue paesi stranieri. È editorialista della testata giornalistica “Tuttojuve.com”. Collabora con il quotidiano “Il Riformista”. Opinionista televisivo in diversi programmi, ha partecipato anche a “Quelli che il calcio”. 

Stefano Discreti (’77) nato a Roma. Cresciuto a pane e Juve nella disastrata periferia romana narrata da Pasolini, dalla quale non si è mai separato, ha temprato il suo carattere nella difficoltà di tifare in bianconero nella Capitale. In Paolo Montero ha trovato l’icona idealistica in cui immedesimarsi al punto da dedicargli il nome del suo blog www.stefanodiscreti.blogspot.com meglio conosciuto nella rete come Montero77, dove il ’77 sta per l’anno di nascita dell’autore. È apprezzato editorialista web con collaborazioni varie con i più prestigiosi siti calcistici della rete, conduttore radiofonico di “Tutti pazzi per la Juve” insieme agli amici della COMBRICCOLA ROMANA nonché opinionista televisivo su varie emittenti locali romane. Ha partecipato in qualità di ospite alle trasmissioni “Controcampo” e “Quelli che il calcio”.

venerdì 23 aprile 2010

Paolo Montero: "Il calcio è un mondo ipocrita"

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La redazione di "Tutti pazzi per la Juve" ha intervistato il grande centrale difensivo uruguaiano Paolo Montero, amatissimo e indimenticato difensore della Juventus per 9 anni.

Uno dei condottieri di quella Juve che ha vinto tutto; una bandiera per noi tifosi che siamo veramente emozionati di averlo con noi.
Come stai Paolo? Stai seguendo la Juve quest’anno?
“Ciao ragazzi, tutto bene, grazie. Vivo da quattro, cinque anni in Uruguay e starò qualche giorno a Torino. Sto riuscendo a seguire la Juventus anche dall'Uruguay, quindi so com’è andata quest’anno, purtroppo”
Avrai quindi avuto modo di vedere anche i grossi problemi difensivi dei quali ha sofferto la Juve questa stagione?
“Purtroppo quando prendi gol si dice sempre che la colpa è della difesa, ma la colpa è di tutti. Dalle mie parti si dice, “o moriamo tutti o ci salviamo tutti”. Se l’attaccante non fa gol non è solo colpa sua; se non c’e un volume giusto di gioco è difficile combinare qualcosa. Se il centrocampista non crossa, ad esempio, l’attaccante non segna.”
Dal punto di vista puramente difensivo, c’è un modo univoco di marcare un calciatore? Tu, ad esempio, come marcheresti un giocatore come Balotelli?
“Non si sa mai come marcare un giocatore; entri in campo e ti adegui alla situazione come capita. Difficile da spiegare, sono intuizioni che hai mentre giochi. Io a detta di tutti ero un giocatore violento, però tanti non ricordano che mi hanno picchiato spesso, mi hanno spaccato bocca e occhio e non ho mai dichiarato nulla. Interpretavo il calcio cosi, non ero solo io che picchiavo.”
Tu sei la storia della Juventus, ti rendi conto cosa hai lasciato nel cuore dei tifosi? Hai sempre interpretato le partite alla grande, con sacrificio e grande spirito di gruppo.
“Ti faccio un esempio, che racchiude insieme allegria e delusione nello stesso momento: quando c’è stato l’incidente di Pessotto, nessuno si meravigliava in Uruguay che fossi partito per andarlo a trovare. A Torino, invece, tutti mi ringraziavano. La gente, anni fa, pensava che fossi un uomo cattivo anche fuori dal campo, e ciò mi faceva male. Io interpretavo così il calcio, ma la vita è diversa, devi sempre essere leale. Il calcio è un mondo ipocrita: dichiariamo che andiamo in chiesa e il mattino dopo andiamo a rubare.”
È vero che sei venuto a Torino perché hai qualche giovane talento in caldo da far vedere in Italia?
“Si, ho trovato dei giocatori interessanti che potrebbero stare in qualsiasi squadra europea. Sono quattro giocatori: Aguirregaray, Calzada, Pereyra e Mirabaje. Sono tutti giovanissimi e hanno partecipato tutti e 4 all’ultimo Mondiale U20. Alla Juventus consiglierei soprattutto Aguirregaray, un ottimo terzino destro, ma anche Calzada."
Nella rosa della Juventus c’è già un uruguayano, Martin Caceres. Come giudichi il suo apporto quest’anno?
“È bravo. Ha avuto un bruttissimo infortunio, l’ho avuto anche io; ti comanda come vuole lui, fino alla fine ed è molto fastidioso, Il ragazzo mi piace, ma non so se la società lo riscatterà. Con la società Juve io ho un buon rapporto, specialmente con Secco. Io sono un tifoso della Juve e gli auguro tutto il bene.”
Piccola provocazione. Data l’età dei nostri giocatori, non potresti tornare a giocare, almeno per queste ultime 4 partite?
“No, devo dire che la cosa migliore che ho fatto è lasciare il calcio al momento giusto. Quando passano gli anni e, alla fine di una partita, per recuperare ci metti tre giorni, capisci che è il momento di lasciare. Adesso sto vivendo un’altra dimensione in Uruguay con la mia famiglia.”
Domanda diretta su argomenti passati e attuali sempre caldi, la tua Juventus aveva bisogno del doping e di telefonare? Cosa ne pensi di quello che è successo a Moggi?
“Guardati la formazione e avrai la risposta. Quando vinci sei sempre scomodo, invidiato e odiato. Di Moggi non so che dirvi; io lo chiamo spesso per rispetto e perché con me si è comportato sempre molto bene. Ma non ti so dire cosa accadeva fuori dal campo.”
La gente, i tifosi, ti hanno sempre nel cuore. Alcuni ti vorrebbero anche come Presidente, o perlomeno in società. Ti è stato mai proposto di entrare nella dirigenza della Juve?
“Ringrazio tutti, davvero. No, non mi hanno mai proposto nulla, anche perché io abito lontanissimo. Dopo tanti anni fuori avevo voglia di tornare a casa, sono partito a diciannove anni per andare a giocare a Bergamo.”
Come lo vedi il futuro della Juve? Dopo Calciopoli, la squadra è stata smembrata, l’umiliazione della serie B, gli assetti dirigenziali mutati. Secondo te troveremo la forza di risorgere? Qualche consiglio?
“La Juve sarà sempre la Juve, ma per avere i giocatori più forti devi tirare fuori i soldi oppure devi puntare ad un progetto che dura quattro anni per vedere qualche frutto. Non so se i tifosi aspetteranno altri quattro anni. Non sono dentro, non so cosa sta accadendo, ma il futuro della Juve non è semplice.”
Cosa ne pensi di Benitez?
“Ha vinto tutto; la Coppa UEFA con il Valencia (anche due campionati con gli andalusi ndr), la Champions con il Liverpool dopo tanti anni in cui in quella città non si vinceva niente. E’ uno che capisce di calcio, se ha fatto bene lì farà bene anche alla Juve, se arriverà.”
Ciro Ferrara ha avuto una stagione tribolata al suo esordio in panchina. Alla luce dei fatti di quest’annata, pensi che Ciro Ferrara potrà ancora fare l’allenatore?
“Si. Quando giocavo con lui, che considero uno dei più forti centrali italiani di sempre, ero convinto che diventasse un allenatore. Lui ha voglia di continuare, figlia della sua grande grinta. Avrà ancora la sua chance.”
Della Juve della quale hai fatto parte, Ferrara, Deschamps e Conte sono diventati allenatori. E tu? Hai mai pensato ad una carriera da allenatore?
“No, non mi è mai interessato fare l’allenatore. Adesso, rispetto a prima, parlo di più con i giornalisti. Prima volevo passare sempre per inosservato.”
Sono leggenda le tue famose nottate torinesi di divertimenti, insieme al tuo amico Fabian O’Neill. Ci racconti qualcosa di quelle famose serate?
“Fabian è come un fratello per me. Abbiamo fatto delle serate veramente molto lunghe; andare ad allenarsi senza dormire è dura però facevamo allenamento uguale e non ci potevano dire niente, avevamo la fortuna che la domenica si vinceva....”
Ed è anche per questo che sei uno dei giocatori più amati di sempre a Torino. Perché qualunque cosa accadesse, onoravi la maglia fino all’ultimo.
“Grazie, ma quello lo facevano tutti. Io ho avuto un padre nello spogliatoio che era Angelo Peruzzi; c’erano tanti leader. Zidane, ad esempio, era un tipo silenzioso, ma nel momento critico della gara era il primo a prendere palla. Tutti avevano un proprio ruolo, anche psicologico, un grande gruppo, fatto da grandi uomini.”
Paolo ti vogliamo bene e ti mandiamo un abbraccio. Ti rivogliamo presto con noi, grazie ancora.
“Grazie a voi.”

sabato 17 aprile 2010

Paolo Montero: "La Juve non meritava di perdere"

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Paolo Montero è intervenuto a caldo dopo Inter-Juventus nel corso di “Tutti pazzi per la Juve".
"La Juventus non meritava di perdere" ha detto "perchè ha giocato con grinta e carattere. I giocatori bianconeri meritano comunque applausi per l'impegno profuso ma ci sono stagioni che nascono sotto la luna storta e questa per la Juve è una di quelle!"

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