mercoledì 27 gennaio 2010

"STAVOLTA NON VOGLIONO NEANCHE PAGARE ZACCONE..."

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L'Italian Virtual Soccer Championship regala un altro triste primato alla banda Elkann ed ai suoi B-irigenti, ovvero la prima rete del pupone a Torino contro una squadra con le maglie a strisce bianconere: il bello del virtuale?Il progetto blin-blan-Blon continua a concretizzarsi ad ogni nuova giornata; dopo i sorrisi ed i leccalecca dispensati a tutti, ma proprio a tutti, dopo faraoniche campagne acquisti alla disperata ricerca di improponibili bidoni, dopo aver ricopiato sulla carta velina il vecchio progetto dello stadio ed averlo spacciato per nuovo, dopo aver oltraggiato e denunciato i precedenti amministratori salvo richiamarne uno (si dice facce di bronzo o peggio?), ora cercano a tutti i costi di risparmiare sull'onerosa parcella di Zaccone: questa volta la serie B, se ci sarà, non dovrà costare nulla, nemmeno una piccola truffa mediatica come nel 2006.Intanto continua il balletto intorno al nome di Ferrara, perchè l'unica cosa che l'Orchestra funebre Elkann ha capito del calcio è quella che l'allenatore paga sempre per tutti, come nei vecchi films di Franco & Ciccio o di Lino Banfi. Ferrara, come prima di lui Ranieri e Deschamps, ha soltanto un'unica grande colpa: aver accettato di lavorare per chi e con chi ha contribuito a cancellare quella che fu la Juventus.Anche Bettega con la sua ultima scelta si è accollato la medesima colpa, rimarrà sempre una bandiera, ma....bianca.La vera notizia di sabato scorso riguarda invece la manifestazione che si è tenuta prima della partita (virtuale) sia per commemorare l'Avvocato Agnelli a sette anni dalla scomparsa, sia per chiedere agli indegni eredi nonchè proprietari della (ex)Juventus di andare a far danni altrove.La manifestazione è stata un successo perchè per la prima volta si sono riunite tutte le componenti del tifo bianconero: gruppi organizzati, associazioni, forumisti, blogger, famiglie e pensionati. Tutti accomunati dallo stesso pensiero e dagli stessi obiettivi.La manifestazione del 23 gennaio deve essere il primo passo di una marcia che tutte le componenti del tifo devono necessariamente intraprendere insieme, ognuna con la propria identità e nel rispetto reciproco, per raggiungere quegli obiettivi che sono emersi nettamente durante l'incontro:- la restituzione dei due scudetti sottratti ingiustamente;- una proprietà, e quindi una dirigenza, all'altezza della storia e del blasone della Juventus e che ne onori il nome;- la difesa assoluta e totale del buon nome della Juventus e dei suoi tifosi.L'essere riusciti a riunire insieme le varie anime del tifo juventino è un grandissimo merito che va riconosciuto agli organizzatori di Orgoglio Gobbo, una cosa quasi inimmaginabile fino a poco tempo fa, che solo le malefatte della banda Elkann ha reso possibile.

Alberto Rossetto, da sempre e per sempre juventino, non rappresentato dall'attuale proprietà.

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