domenica 4 aprile 2010

“Fuori servizio”: il cartello attaccato in A e non in B!

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Noi abbiamo ben poco da aggiungere a quello che le immagini ci hanno già mostrato. La prima osservazione che ci viene da fare, è che la cosa più incredibile di questo momento così difficile per la nostra storia, è che dopotutto, siamo ancora là. Il che è sconcertante se pensiamo al campionato che la Juventus ha svolto e al record di sconfitte. Dopo tutte le contestazioni e i pugni al muro, possiamo ancora dire che, anche se completamente sconvolti da quello che stiamo vedendo, si hanno ancora chance importanti. Ci meriteremmo, si meriterebbero molto meno, questi giocatori che ormai hanno perso la testa, a causa di un ambiente che, anche se cerca di far finta di niente, sta andando allo scatafascio: la proprietà che sembra assente, una dirigenza incompetente e una squadra che non risponde più a nessun tecnico e che va rifondata al più presto. Un “progetto” che, se veramente c’è stato, è andato a farsi benedire, e più che di un silenzio stampa da parte dei tesserati (assurdo in un momento così, quando c’è bisogno di risposte) dovrebbero farlo i tifosi verso la squadra, ormai irriconoscibile. E sottolineiamo che, un atteggiamento così, non l’abbiamo visto neanche in Serie B, dove per lo meno giocavamo ancora da Juve.

Basta il primo campanello d’allarme o i secondi quarantacinque minuti di una qualsiasi partita per crollare sopraffatti dal gioco di chiunque. La cosa orrenda, che deve far pensare e aprire le menti di tutti, è proprio questa: la squadra non ha più personalità e pare aver smarrito anche il suo orgoglio che una volta riusciva a salvarla anche nei momenti di maggior sconforto. Oltre a tutto questo, un campionato avvolto dal mistero dagli innumerevoli infortuni, chiaramente, ad una forte dose di mala sorte, gioco pietoso a parte. In questo Udinese-Juventus non sapremmo cosa salvae: probabilmente una buona prova di Giovinco, che si conferma come l’uomo che probabilmente avrebbe dovuto avere più spazio, e forse il buon primo tempo del solito Del Piero (tanto cuore, e alla fine, in panchina,il suo sguardo dice tutto) e di Camoranesi. Detto questo, ci viene complicato parlare di qualcosa in particolare, perché i difetti e gli errori di questa squadra continuano ad essere tanti, e, cosa più preoccupante, sempre gli stessi. Gol presi a dismisura e in maniera parrocchiale (da Novembre scorso la Juventus continua a prendere gol in tutte le partite) attacco sterile, movimenti sbagliati ed errori dei singoli che portano quasi sempre all’ecatombe finale, per non parlare poi dei secondi tempi in cui la squadra non regge fisicamente, oltre che psicologicamente. In parole povere, già dal primo gol di Sanchez ci accorgiamo come la squadra stia messa male.

Stasera c’è stato altro materiale da far visionare nelle scuole calcio, per far capire ai più piccoli cosa non bisogna fare in campo, specialmente per un difensore. Buchi, praterie, movimenti difensivi sbagliati, il tutto confezionato da prove sottotono anche dai giocatori che non ti aspetti, centrocampo compreso (vedi Sissoko) che proprio non aiuta il gioco della squadra, che fa fatica a confezionare azioni offensive. Oramai le partite della Juve sono tutte simili, quando si gioca con squadre di medio livello: primo tempo piuttosto guardabile, qualche azione per far vedere che qualche piede buono c’è, anche se mai troppo incisivo per gli attaccanti che non vedono quasi mai palla, e poi nel secondo tempo ci si accascia al primo campanello d’allarme. Poi le altre squadre danno sempre l’impressione di correre il triplo. Sinceramente non vediamo come Zaccheroni possa risolvere i grossi problemi di questa squadra, specialmente quelli difensivi (tra uomini contati e over 35) che ci si porta dietro già prima del suo arrivo. Quindi, oltre che di infortuni e di ricambi inesistenti per far rifiatare qualcuno (vedi Cannavaro) ci si pone anche il dilemma su una preparazione che non ci pare sia stata adeguata, altro quesito che di certo non porterà a grandi risposte.

Il secondo tempo, come detto, è presto fatto: appena l’Udinese spinge di più ci si apre troppo facilmente, basta un taglio sbagliato per mettere a repentaglio il reparto difensivo, e il gol arriva facile, con Pepe. Di Natale, poi, dopo una grande prestazione fa il resto, spiazzando un buon Manninger. Il quarto posto è li a portata di mano ma la concorrenza è forte, e in più c’è il discorso sul futuro prossimo.. L’unica certezza è che la stanchezza dei tifosi sta portando ad uno sconforto generale che proprio non ci meritavamo, soprattutto dopo quello che è accaduto dal 2006 e visti i positivi anni successivi . A quest’ora una società importante già avrebbe qualcosa in mente, a partire dal discorso allenatore per il prossimo ciclo agli acquisti. Ma questa società?

Tiziano Salvatori

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