domenica 7 febbraio 2010

Neanche più una vittoria al mese. Ma Zac c’è…

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Come da titolo. Non ci ricordiamo un anno più assurdo di questo. All’inizio di questa stagione c’era una grande euforia nell’aria, tutti dicevano che la Juventus poteva essere la grande favorita per avere il ruolo di vera antagonista dell’Inter, ed invece ci ritroviamo all’inizio del girone di ritorno con undici sconfitte all’attivo, e un piazzamento in classifica da brividi. Dopo la vittoria con l’Inter datata 5 Dicembre, sono arrivate una serie di sconfitte quasi consecutive a cui non siamo certo abituati, per trovare poi un'altra vittoria esattamente un mese dopo a Parma. Dopodiché, c’è stata la vittoria di Coppa Italia col Napoli che però si dimostrò un fuoco di paglia. E’ quasi passato un mese, per l’appunto, dall’ultima vittoria, e tutto questo è più che spiazzante non solo per il tifo, ma anche per la squadra che non riesce a sbloccarsi e a trovare le giuste motivazioni per tornare ad imporre una cattiveria agonistica che nella Juventus dovrebbe essere quasi un obbligo. Oltre alle sconfitte, ciò che quest’anno non ci si aspettava, è senz’altro il discorso del gioco, che sembra riaffiorare con troppa poca velocità, e quindi i pochi tiri porta. Chiaro è, che servono troppo i tre punti, a tutto l’ambiente. Perché è una situazione che sta diventando oltre che insolita, snervante.

Perché però Zac c’è? Perché sembra aver capito quali sono i veri problemi della Juventus. Basta ascoltare le sue parole, da quando è arrivato alla Juve (quando parlava da esterno, senza aver ancora conosciuto i giocatori) fino a quelle dette subito dopo l’incontro di Livorno. Per il momento ha avuto una settimana di tempo, troppo poco per fare gia i primi bilanci, ma qualche leggerissimo segnale positivo, o intuizione, c’è stato. Fa trasparire chiarezza, che al giorno d’oggi significa risposte alle tante domande sul perché questa squadra pare non girare più. Gli serve tempo, ma sa come agire e si vede. Poca velocità di manovra, l’importanza del gioco sulle fasce e il poco cinismo degli attaccanti. Senza contare il fatto che oltre a tutto questo c’è la questione infortuni, quest’anno arrivati a quota quarantasei, e con la media di uno-due a partita. Si vede che il nuovo allenatore bianconero sa come gestire il gruppo, sa come spronarli anche dal punto di vista mentale (fondamentale riprendere la rosa da questo punto di vista) e parte del suo lavoro gia si inizia ad intravedere. Importante sarà riacquistare anche i giocatori che si sono persi per strada, ad esempio Melo, Diego o Amauri. Anche per questo aspettiamo fiduciosi i recuperi di Iaquinta (importante per trovare gli spazi che gli altri giocatori, almeno per ora, non riescono a conquistare) e Trezeguet.

Con il Liverno il problema principale non è stata la questione di una tattica diversa dalle solite che siamo abituati a vedere a Torino. Tutti avevamo paura che quello di stasera poteva essere un rischio troppo grosso, un azzardo tattico visto che l’inizio di quest’anno la squadra si è ritrovata spiazzata dal nuovo 4-3-2-1 provato da Ferrara. Più che altro, la Juventus continua a perdere punti con qualsiasi squadra a causa dei soliti errori, anche con il Livorno che ha all’attivo la qualifica di peggior squadra dal punto di vista dei gol fatti ma che è riuscita a segnare con Filippini di testa in mezzo alla difesa, con un Grosso che dovrebbe sempre più far spazio ad altre scelte. Questo per far capire il momento in casa Juve. Ma ormai, e giustamente, chiunque gioca con questa Juve problematica a testa alta, con grossi ritmi e sapendo che se si va in vantaggio, i bianconeri faticano a riprendersi. Stavolta, non come successo con la Lazio e come sottolineato anche da Zaccheroni, perchè dopo il gol subito, la reazione dei suoi c’è stata, ma va detto che è arrivata in maniera molto sterile e con il gol di Legrottaglie dovuto ad un calcio piazzato, che andrebbero sfruttati di più. Gioco offensivo davvero troppo sterile. Per il resto buon secondo tempo a rispetto del primo, ma c’è tantissimo lavoro da svolgere.

Non ci resta che sperare e aspettare. Gli automatismi sono diversi in campo, ma dal punto di vista tattico l’atteggiamento dei bianconeri non è stato disastroso, senza contare che i giocatori erano contati soprattutto a centrocampo, e in difesa ci sono state novità positive come il Legrottaglie schierato da centrale. Chiaramente la difesa a tre va collaudata, come tutte le nuove idee di Zaccheroni, ma ci sembra che gli errori commessi oggi sono alla pari di quelli commessi nelle ultime gare, e siamo sicuri che visto il grande lavoro da svolgere, quello sarà un punto importante da cui ripartire. Diciamocela tutta. Non possiamo essere soddisfatti da questo pareggio, perché va a mettere un altro mattoncino negativo alla stagione della Juventus, una formazione senza una vera identità che deve riconquistare una vera idea di gioco e una compattezza da grande squadra, che deve essere consapevole delle proprie qualità.

Tiziano Salvatori

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