venerdì 26 marzo 2010

Senza parole

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Per i tifosi della Juve è tempo di andare alla pagina 777 del televideo e di mettere i sottotitoli, perché ormai i vari discorsi da fare sono terminati e non c’è più molto da dire dopo l’ulteriore sconfitta di Napoli. I record negativi, i bianconeri, li stanno abbattendo tutti (tra due sconfitte raggiungerà anche quella Juventus degli anni 50 dalle diciannove sconfitte) torna a perdere con squadre che non la riuscivano a battere da decenni e probabilmente non riuscirà neanche ad acciuffare la qualificazione in Champions. Questa sarà l’annata che ricorderemo tutti come la più incredibile degli ultimi trent’anni, roba da raccontare ai nipotini tra qualche anno, sperando che in quel momento le cose siano cambiate e che il racconto appaia come un incubo o una storia lontana anni luce. Infortuni continui (sessantacinque, sessantasei? Abbiamo perso il conto) Vinovo o non Vinovo, allenatori cambiati, giocatori presi da fenomeni e poi scomparsi, illusioni perdute, l’anti Inter che diventa il Siena (con tutto il rispetto). Ci hanno sicuramente preso sulla stanchezza.

Come ci accade da un po’ di tempo a questa parte, perdiamo col Napoli, squadra composta oltre che da buonissimi talenti, anche da un gran bel tecnico, oltre che da una cornice di pubblico che è sempre quello delle grandi occasioni, specialmente quando scende in campo la Juventus. Questo, insieme a Mazzarri, spinge il Napoli verso una vittoria aspettata, specialmente dall’inizio del secondo tempo, quando gia dalle primissime battute ci si è accorti che la Juventus non era affatto scesa in campo. La prima frazione di gioco non era stata intensa come ce la si era aspettata, il Napoli gioca un pochino meglio ma la Juve incredibilmente non prende gol, anzi, lo fa (Chiellini di testa da un calcio di punizione e dopo una spizzata di Del Piero) per poi dare l’impressione di gestire la gara. Proprio perché non siamo abituati a tutto questo, specialmente nel non prendere gol, tentiamo di rimediare subito già all’inizio della seconda parte di gara: Zebina atterra Quagliarella, ma dagli undici metri Hamsik sbaglia. Per poi punirci però subito dopo, quando Camoranesi prende inesorabilmente palla dopo una giocata sbagliata, insaccando di testa dopo un bel cross di Quagliarella. Da li in poi è un massacro, i ragazzi di Zaccheroni tornano sulla Terra, crollano alla prima scossa e da li in poi i successivi gol (Quagliarella e Lavezzi dopo il solito contropiede preso) vengono facili, in un secondo tempo totalmente di marca napoletana.

Quando si perde ci si accascia: sappiamo quanto sia “forte” il tifo bianconero anche e soprattutto quando le cose vanno male, ma questa squadra sta facendo perdere la voglia un po’ a tutti. Per la decima volta la squadra di Zaccheroni è riuscita a farsi recuperare in partita, dato davvero incredibile se pensiamo anche a come sono arrivati certi risultati, e pensiamo subito al pareggio col Siena o alla sconfitta di Londra. Ma in tutto questo la dirigenza dov’è (apparte Blanc che ci mette la faccia per dire le solite cose)? Ma soprattutto, dov’è la proprietà? Crediamo sia ora che qualcuno dica qualcosa oltre alle solite frasi fatte, che pensino anche alla Juve che è comunque un azienda come le altre, quotata in borsa e composta da tanti tifosi che spendono molti soldi e che hanno il dovere di essere contraccambiati con un po’ di rispetto. Abbiamo timore per quel che riguarda la fine di questa stagione, ma anche l’inizio della prossima, perché non sapremo dove e da cosa ripartire. I tifosi domenica diserteranno lo stadio per protestare contro squadra e dirigenza, e per chiedere un po’ di rispetto per tutto quello che gli sta capitando. Tutti cercano risposte, e non è detto che i tanti dilemmi che riguardano questa stagione, ne avranno mai. Di certo c’è troppo bisogno di una svolta emotiva e psicologica che temiamo non possa arrivare in questa squadra che pare rintronata.

Tutti pensavano, almeno fino al primo tempo, che il raduno poteva aver fatto bene alla squadra per ricompattarsi e non solo, ma a questo punto, almeno noi tifosi, non sappiamo davvero cosa pensare. La squadra appare morta, basta un sussulto o il gol del pareggio per afflosciarsi definitivamente, facendosi schiacciare dall’avversario in maniera quasi avvilente. Non c’è mai la reazione e l’atteggiamento non è certo da squadra di Serie A. La mentalità Juve pare svanita in questa stagione, che ci aspettavamo invece vincente o quanto meno brillante, e invece ci ritroviamo nel commentare quanto in confronto a quella della Serie B, questa si che è una annata che ci condanna come squadra cambiata nel tempo, come gloria e valori. Dovremmo avere la forza di ricominciare daccapo, ma la paura di tutti è che con questa dirigenza i mali non finiscano mai.

TIZIANO SALVATORI

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