venerdì 4 febbraio 2011

JUVE, a meno 6 dalla salvezza.....

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FONTE JUVEMANIA.IT


Esattamente a distanza di un anno mi ritrovo a scrivere le stesse identiche cose sulla Juventus. La squadra messa su per questa stagione presenta gli stessi identici problemi del torneo 2009-10: un allenatore inadeguato (Del Neri lo è quanto e forse più di Ferrara, visto che abbiamo gli stessi punti dello scorso anno ma una posizione in meno), pochi ex campioni ormai logori nel fisico e nell’animo (Buffon, Del Piero, Grosso…), eterno degenti dalla media di un infortunio ogni 20 minuti (Iaquinta), troppi mezzi giocatori ed eterne promesse (MarchisioAquilaniMelo) e una pletora di elementi non da Juventus (MottaSissokoMartinezGrygera…).
La squadra ricostruita per dare la svolta alla storia bianconera dopo 4 anni non proprio esaltanti (che comunque ci hanno regalato la partecipazione a 2 Champions League e chissà quando la rivedremo più) si è dimostrata tutt’altro che consona al blasone della Vecchia Signora. Falliti ormai tutti gli obiettivi stagionali e con la qualificazione in Champions quasi compromessa, penso di essere realista invitando i fratelli bianconeri a raggiungere il più presto possibile quota 41, garantirsi la salvezza quasi matematica e prendere per di più tutto ciò che verrà da quella soglia in poi. Inutile sperare in qualcosa di più, non ne siamo all’altezza.
Se ne faccia una ragione Del Neri, che ancora ieri parlava di “secondo posto alla portata”, ben che vada si potrà fare un altro anno di Europa League, sempre passando dai preliminari. E seppur non sia il primo colpevole, si assuma anche lui le sue responsabilità. Le responsabilità di una squadra nella quale sono stati innestati 14 elementi, scelti per essere adatti e adattabili al suo 4-4-2 e al suo credo. Inutile parlare di singoli, le prestazioni sono sotto gli occhi di tutti, seppur a parziale discolpa di tutto lo staff tecnico ci siano una serie di torti arbitrali dei quali non trovo uguali riscontri nella mia memoria.
Ma per certi versi è un’aggravante: sì perché se i poteri forti è chiaro quali siano, è altrettanto chiaro che occorra opporsi contro di essi con egual se non maggior forza, come faceva taleLuciano Moggi. Non è più tempo di esposti e letterine, è il momento di farsi vedere di persona nelle sedi opportune, picchiare i pugni sul tavolo e tirare per il colletto qualche mangione parassita che fa lo gnorri di fronte al marcio che gli passa sotto il naso.
Questa Juventus (non perdiamo l’obiettivo di vista), comunque, è da rifondare come lo era quella dell’anno scorso: quest’anno si è scelta una delle due vie percorribili. Tra l’innesto graduale di 2-3 elementi l’anno e la rivoluzione con l’introduzione di 14 elementi per poi aprire un ciclo con gli introiti dei risultati sportivi si è scelta questa seconda via. Si è dimostrata la strada sbagliata e nel futuro prossimo dovrà trovarsi per forza una terza via. Già. L’innesto di un paio di elementi in questa Juventus servirà a poco o nulla, e una nuova rivoluzione rischia di metterci sul piatto un prodotto ancora più scadente.
Tutto partirà dalla scelta del nuovo allenatore. Nonostante le dichiarazioni di facciata, in corso Galileo Ferraris a Del Neri hanno smesso di credere da tempo ormai. Poi bisognerà vedere di quanto sarà l’extrabudget stanziato: sì perché se non verrà stanziato un surplus di denaro liquido da immettere sul mercato, il povero Marotta non avrà i soldi nemmeno per pagarsi i biglietti aerei, figurarsi se potrà trattare riscatti o addirittura nuovi giocatori.
Iniziassero a programmare, e già da ora, visto che siamo in costante ritardo su chiunque e chicchessia.


Mirko Nicolino

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