mercoledì 9 febbraio 2011

UN ALEX CHE VALE APPEAL

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Come di consueto e generalmente al termine di un contratto, nei dintorni dell'ambiente mediatico si scatenano le classiche voci su probabili e tanto discussi rinnovi. Attualmente, una situazione analoga abbraccia le sorti di Alessandro Del Piero, il quale molte volte, specialmente all'inizio della passata stagione, era stato accostato alla Major League Soccer, ossia il campionato di calcio più "blasonato" degli Stati Uniti d'America.
Di solito, la maggior parte dei calciatori giunti a fine carriera credono di poter usufruire ancora delle proprie capacità balistiche, considerando ovviamente destinazioni che assicurino palate di denaro, al punto di concludere in maniera eccezionale una vita passata a "duellare" con maree stratosferiche di quattrini. Tanto per citare alcuni esempi, potremmo riferirci a Fabio Cannavaro, plurimiliardario Campione del Mondo, al momento tra le fila dell'Al-Ahli, società calcistica degli Emirati Arabi Uniti con sede a Dubai. E scusate se è poco...

Ma come potrebbe un baluardo come Alex Del Piero trasferirsi in America solo per tentare di accaparrarsi altri guadagni? Potrebbe eccome. In fin dei conti, anche in passato abbiamo assistito alla fuga di insegne bianconere decise ad esportare la loro foga agonistica in Paesi migliaia di chilometri lontani da noi, solo ed esclusivamente per avere un altro anno di entrare gratificanti. Basti pensare al grande Bobby-goal, Roberto Bettega, che precisamente nel 1983 emigrò in Canada per disputare il campionato della North American Soccer League, indossando la maglia dei Toronto Blizzard, successivamente scioltisi nel 1993.

Insomma, Alessandro Del Piero, dopo diaciassette lunghissimi anni in bianconero, potrebbe abbandonare la maglia della sua vita, come già successo ad altri campioni storici scritti indelebilmente nell'albo d'oro di Corso Galileo Ferraris. Ipotesi confermate da una sua vecchia dichiarazione fatta al Chiambretti Night: “Io negli Usa? Può succedere, ma ho ancora un anno di contratto quindi mi auguro di restare, giocando il più a lungo possibile”. Giusto, un anno di contratto, per poi restare. Tutto si ricollega alla volontà e al desiderio della dirigenza di provare a trattenere ancora per un anno, quello del nuovo stadio, l'emblema della Juventus, il simbolo onnipresente di un passato vincente e di un presente ancora difficoltoso. Eppure, c'è ancora chi dubita sulle abilità del capitano, o addirittura suppone che la sua lealtà sia semplicemente legata a scopi prettamente economici. Malgrado ciò, in molti casi è il solo a mantenere saldo un appeal che anni fa avrebbe fatto invidia a qualsiasi squadra di taratura mondiale, assieme a quello che è stato definito miglior portiere degli ultimi dieci anni, per meglio dire Gigi Buffon.

Circa un mese fa, dopo l'ufficializzazione da parte della Juventus del giovane islandese Magnusson, lo stesso campioncino, alla domanda su chi fossero i giocatori che più stimava e ammirava, rispose seccamente "Del Piero e Buffon, due bandiere".
In sostanza, mentre la ricerca di un erede, che sia italiano o straniero, continua a guadagnare terreno, bisognerebbe considerare attentamente la proposta di un rinnovo contrattuale nei confronti di chi può ancora dare una mano significativa, non per forza a livello sportivo, ma anche sotto un punto di vista onorario, visto e considerato che questa Juventus ha bisogno di appeal, oggi più che mai...

GIANLUCA SCATENA

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