lunedì 23 maggio 2011

Il riposo dei santi. Strafalcione Marotta

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E’ finita. Tutti i tifosi juventini in questi momento tirano un sospiro di sollievo per l’agonia domenicale che finalmente sta per lasciarli, e si spera, non soltanto per qualche mese. Ma sappiamo bene che poi la passione è quella che è, e che già da domani ci si ritroverà tutti insieme a sperare che la prima giornata del nuovo campionato arrivi il prima possibile. Purtroppo l’annata si è chiusa come ci si aspettava, la Roma supera la Samp in casa e si aggiudica così i preliminari di Europa League. La Juventus è quindi fuori dalle coppe da vent’anni, dall’era Maifredi,
e si appresta a giocarsi una nuova stagione che sa tanto di decisiva, non solo per tirare un bilancio di quello che la nuova Juventus è diventata ma anche per capire quella che sarà. L’ultima partita giocata al Comunale non è stata certo esaltante, a dir la verità la solita Juventus vista nelle ultime gare, anche se non matematicamente fuori dalle coppe, non sembrava davvero mai crederci, ma questo fin dal pareggio in casa col Chievo, che ha determinato l’esonero di Delneri. Questo è davvero assurdo, l’atteggiamento e l’approccio in primis che hanno avuto i giocatori, profumatamente stipendiati che non crediamo debbano avere anche il lusso di giocare in questo modo, soprattutto per il nome della squadra gloriosa che dovrebbero onorare.


Come a Parma la Juve non sembra brillante (leggermente superiore, ma ci vuole poco) ed è sempre trascinata dal suo capitano, Alessandro Del Piero, che prende due traverse e che sembra in una buona forma fisica. Per il resto, con un Napoli con tante riserve in campo e con un primo tempo tra Roma e Sampdoria che lasciava ancora tutti i discorsi aperti, si doveva dare di più. E invece poca costruzione di gioco, tanti errori, e ancora tanto Napoli a mettere in difficoltà la solita retroguardia bianconera, dove a primeggiare ci si ritrova da solo il buon Barzagli, che però può far poco sull’errore di posizione di Salihamidzic (a proposito, un saluto anche a lui) che permette a Maggio di insaccare la palla in rete dopo un cross su calcio piazzato. La Juve è poca cosa, cresce però nel secondo tempo, anche con un pizzico d’orgoglio si prova a combinare qualcosa di più fino che all’ennesimo errore sotto porta di Toni di testa, non ci pensa Chiellini che sbucciando la insacca. Emozioni ben poche al Comunale, a parte le occasioni napoletane sventate da un buon Buffon, che però può poco sul gol incredibile di Lucarelli. Matri, lasciato in panchina a dimostrazione del fatto che la Juve si è ritrovata stasera a far mezzi esperimenti invece di voler vincerla davvero la gara, insacca per il due a due dopo (finalmente!) una buona verticalizzazione di Aquilani.

Ma oggi la protagonista non era più di tanto la gara, che purtroppo ci si immaginava potesse finire non a favore dei bianconeri, ma più che le altro lo erano le parole dei dirigenti e dell’allenatore, oltre al giro di campo finale che si sa, avrebbe premiato solo Capitan Del Piero e il richiamo virtuale al capitano che fu, Antonio Conte. Per quanto riguarda l’allenatore, c’è solo il rimpianto di non esser riusciti a fare meglio, e soprattutto quelle giustamente polemiche del non esser riusciti a rispettare gli accordi, ovvero un altro anno in bianconero per il continuo della nuova costruzione in due anni. Per la classe dirigente, oltre alle parole ancora altisonanti di Andrea Agnelli che zittisce i tifosi, sono arrivate le enigmatiche parole di Marotta, che imbeccato sulla questione Delneri, vaneggia alquanto. Non è il massimo per dei giornalisti sentirsi rispondere che ormai gli allenatori pagano venendo sempre esonerati perchè il sistema calcio è malato, quando è lo stesso Marotta e management a far fuori Delneri; ennesima “strana” figura che questi uomini di calcio non dovrebbero fare, perché alla Juve e non più alla Samp, che qualcuno li aggiorni. Sperando in una campagna acquisti di livello, per una stagione in cui la Juventus dovrà puntare tutto al campionato, ci auguriamo che Conte non sia l’ennesima scommessa, l’ultima ruota del carro rimasta e quindi l’ennesimo allenatore esonerato per ricominciare ancora una volta l’ennesimo progetto sportivo. Ma che riesca a costruire qualcosa d’importante, ottenendo risultati migliori con una crescita più rapida e costante, Delneri (a lui comunque un saluto) dixit.

di Tiziano Salvatori

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