giovedì 29 luglio 2010

Juve, assalto finale per Dzeko

0 commenti
29 milioni di euro più Poulsen: questa l'offerta della Juventus per Dzeko, che però i tedeschi sembrano orientati a rifiutare.
Comunque prendere o lasciare, altrimenti si torna su Krasic.
Ecco il calendario 2010-2011 bianconero.
1ª giornata Bari-Juventus
2ª giornata Juventus-Sampdoria
3ª giornata Udinese-Juventus
4ª giornata Juventus-Palermo
5ª giornata Juventus-Cagliari
6ª giornata Inter-Juventus
7ª giornata Juventus-Lecce
8ª giornata Bologna-Juventus
9ª giornata Milan-Juventus
10ª giornata Juventus-Cesena
11ª giornata Brescia-Juventus
12ª giornata Juventus-Roma
13ª giornata Genoa-Juventus
14ª giornata Juventus-Fiorentina
15ª giornata Catania-Juventus
16ª giornata Juventus-Lazio
17ª giornata Chievo-Juventus
18ª giornata Juventus-Parma
19ª giornata Napoli-Juventus

E se lo ammette anche Chiellini....

Per tornare a vincere da subito alla Juventus sarebbe servito un altro tipo di mercato, in stile Manchester City! Questo è un anno zero di un progetto lungo. I tifosi lo devono capire”. Giorgio Chiellini in carriera ci ha abituato ad interventi duri, soprattutto in campo. Sentirlo anche parlare con questa maturità e sincerità ai microfoni gli rende davvero onore.

Lui che è uno di quelli di più lunga data in maglia bianconera e che faceva parte della Juventus "
Capelliana" distrutta da Calciopoli, non ha avuto problema alcuno ad ammettere che con questa attuale rosa la Juventus potrà puntare al massimo a rientrare nel giro Champions, obiettivo minimo dichiarato.

Parole sagge e dette al momento giusto per richiamare all’ordine chi, inesperto e non abituato a giocare in squadre di vertice come
Pepe, si era lasciato andare a scontati proclami di partenza alla pari per tutte sulla griglia di avvio. Ma i tifosi juventini saranno disposti ad aspettare l’evolversi di questo “progetto lungo” rimanendo ancora a guardare vincere l’Inter?

Con l’avvento come nuovo
Presidente di Andrea Agnelliè evidente che si aspettavano qualcosa di più. Così come con la nomina di nuovo DG di Marotta. C’è tempo fino al 31 Agosto per rimediare e ridare un po’ di entusiasmo al pubblico bianconero, con almeno un colpo che faccia sognare. Perché è vero che nessuno pretendeva un calcio-mercato alla Manchester City, ma nemmeno da Udinese o Sampdoria

mercoledì 28 luglio 2010

Analisi 7° posto: era valore reale della rosa

0 commenti

Diciamolo subito e chiaro: niente scuse, quello era il valore complessivo della squadra. Gli inganni ad inizio anno riguardavano principalmente il rendimento di Diego, ma credo che un qualsiasi addetto ai lavori avesse potuto prevedere il valore di un giocatore come lui. Tutte le altre lacune della rosa erano invece prevedibili anche dall'ottica di uno che segue il calcio dall'esterno, soprattutto la mancanza di un attacco e quella di un regista. Questi sono i ruoli che più di tutti fanno vincere le partite, e che fanno diventare una buona squadra di calcio un insieme di undici atleti. Se poi che quegli undici non sono nemmeno atleti, la frittata è completa.

Le squadre che ci sono arrivate davanti (Samp, Palermo, Napoli) non lo hanno fatto per caso: avevano semplicemente una rosa migliore. Come dimostrato dai confronti diretti, in cui abbiamo preso sistematicamente scoppole e lezioni di gioco (5 sconfitte su 6). Specificatamente, loro potevano vantare:

- elementi in attacco capaci di inventiva e di giocate importanti (Cassano, Miccoli, Lavezzi),

- altri attaccanti in grado di sfoderare dinamismo associato a sufficiente tecnica e senso del gol (Pazzini, Cavani, Quagliarella),

- punti di riferimento a metà campo con giocatori del mestiere (Palombo, Liverani, Gargano)

- centrocampisti in grado di supportare l’attacco e risolvere varie partite (Mannini, Pastore, Hamsik)

- terzini in grado di garantire contributi all’altezza (Ziegler, Balzaretti, Maggio)

Noi ci sognavamo giocatori così, e da ciò ne sono derivati buona parte dei nostri mali; il 7° posto è stato forse fin troppo generoso per quello che la squadra ha espresso. E non si ricorra alla scusa degli infortuni: se hai scelto di avere un reparto di geriatria invece di 25 atleti nel fiore degli anni, la sfortuna c'entra poco.

Ovviamente, un’analisi del passato non è fine a sé stessa ma finalizzata a porre le basi per il futuro. Sembra che ancora da molte parti (diretti interessati, tifosi, osservatori) ancora non si sia ben compreso quali siano stati i motivi del pessimo calcio espresso dalla squadra di Ferrara prima e Zaccheroni poi. Al momento, abbiamo posto rimedio solo parzialmente a queste falle ma non in modo perentorio e, soprattutto, non nei ruoli più importanti. Ad oggi, quindi, è difficile affermare che abbiamo raggiunto il livello di Samp, Napoli, o Palermo, e dire che “non siamo a livello dell’Inter” non è sufficiente per inquadrare bene la situazione. Fare paragoni con i falsificatori , ma anche con Roma e Milan, è semplicemente grottesco. Caso mai, c'è da preoccuparsi che altri dietro (Genoa, Lazio, ecc.) non si rinforzino fino a raggiungerci. Andare a giocare al Ferraris o al S.Paolo nelle condizioni attuali sarebbe ancora un gesto da incoscienti.

E’ vivamente attesa una svolta nel mercato da parte della nostra dirigenza, altrimenti prepariamoci ad una stagione simile alla precedente, se non peggio. E’inspiegabile essersi presentati al ritiro estivo senza aver inserito quelle pedine chiavi nella nostra rosa. Immaginiamo di guardare una partita della Juve, con i nostri che recuperano palla in difesa: bene, ma a chi la affideranno per far ripartire l’azione? a Sissoko? a Melo? a Marchisio? a Poulsen? Meglio non pensarci, oppure meglio farlo, correndo però ai ripari.

Thomas, ejuventus

Buffon sfida Minieri e Bonavena allo Stars for Charity

0 commenti

Stars for Charity è una bellissima iniziativa di beneficenza organizzata da PokerStars.it, la nota poker room internazionale che in Italia opera con licenza aams.

Il 20 luglio 2010 questo torneo di Texas Hold'em ha avuto luogo a Forte dei Marmi ed il premio in palio era di ben 50mila euro. Ovviamente tutto l'incasso è stato devoluto in beneficenza, proprio una bella pubblicità da parte di questa colossale poker room che comunque ha il merito di prodigarsi sempre per eventi benefici di questo tipo.

Fra i volti noti che hanno presenziato a questo particolare evento c'erano il grande Gigi Buffon, Gennaro “ringhio” Gattuso, Giorgio Panariello, l'inmancabile voce del poker italiano Ciccio “ollin” Valenti ed ovviamente due giocatori di poker professionisti d'eccezione che militano nello squadrone della morte del Pokerstars Team. Ovviamente parliamo del supercampione Dario Minieri e del superbo Salvatore Bonavena. Ovviamente non poteva mancare anche qualche manovra di marketing, così al tavolo c'erano anche due giocatori qualificati online.

Naturalmente sarà possibile rivedere questi giocatori in azione nello special, che andrà in onda su Italia1 il 3 e 4 settembre. In quelle date avremo l'occasione di vedere una sfida che non mancherà di appassionare quanto di divertire. Il premio sarà devoluto a favore delle onlus SOS Villaggi dei bambini, Fondazione Rino Gattuso Forza Ragazzi Onlus, ANFASS Livorno, Associazione Lumigianese Disabili e AMREF.

Dal blog di Pokerstars.it riportiamo qui di seguito le dichiarazioni di Barbara Beltrami, la Country Manager della omonima sala da poker online e che ha espresso la sua soddisfazione per questa nobile iniziativa organizzata con l’aiuto di uno juventino DOC, Gianluigi Buffon: “Siamo entusiasti di aver realizzato con Gigi questa serata all’insegna del texas hold’em alla quale hanno partecipato amici, colleghi e Pro del Team PokerStars.it per divertirsi, sfidarsi e soprattutto contribuire ad aiutare le persone in difficoltà e i bambini che sono il futuro della nostra società. PokerStars.it è sempre pronta a realizzare iniziative volte a supportare associazioni impegnate nel sociale”.

Ecco allora che per l'ennesima volta, abbiamo la riprova che il poker è un nobile gioco di carte che abbraccia tante nobili cause e che accomuna proprio tutti.

Aggiornamento a cura di Poker.it


Da pro del calcio a pro del poker?

0 commenti
Quest'oggi vi parliamo di tre giocatori di calcio di calibro internazionale, che da professionisti del pallone sono diventati giocatori professionisti di poker Texas Hold'em. Di chi stiamo parlando? Naturalmente di Tony Cascarino, Tomas Brolin e Vikash Dhorasoo.

Per chi non li conoscesse tracceremo un breve riassunto dei loro ruoli in campo. Tony Cascarino, celebre centravanti della Nazionale Irlandese, in cui può vantare ben ottantotto presenze e diciannove gol, insomma una vera e propria leggenda nel suo paese.
Tomas Brolin, che oltre ad aver militato nella nazionale svedese in qualità di esterno, annovera delle presenze nel Parma.
Infine Vikash Dhorasoo, che i più lo ricorderanno per la sua militanza nel Milan e ancora Teddy Sheringham, uno degli attaccanti più amati di sempre in inghilterra.

Ma cosa ci azzeccano con il poker questi calciatori? Beh direi tantissimo visto che riescono a portare a casa dei risultati molto soddisfacenti. Tony Cascarino ad esempio, è riuscito a raccogliere una serie di importanti successi al tavolo verde, riuscendo così a racimolare oltre mezzo milione di dollari. Oggi lui è considerato uno dei più bravi giocatori di poker professionisti dell'Irlanda.

Tomas Brolin, avendo abbandonato la carriera di calciatore, decise di occupare il suo tempo rincorrendo la fortuna, ma visti gli esiti al tavolo da Texas Hold'em bisogna dire che oltre alla dea bendata ha trovato un talento innato per le carte. Negli ultimi anni l'abbiamo visto sempre più spesso presenziare ai tavoli dei più grandi tornei di poker a livello internazionale, e dobbiamo dire che i risultati sono stati strabilianti. Infatti è riuscito per ben due volte ad arrivare a premio nell'ambito dello European Poker Tour.

Segnalamiamo infine Vikash Dhorasoo, che riesce sempre a piazzarsi discretamente ai più importanti tornei di Texas Hold'em e Teddy Sheringham, che incredibilmente è riuscito a piazzarsi quattordicesimo nel main event delle WSOPE 2009. Per quanto riguarda il panorama Nazionale, per adesso ci accontentiamo di qualche apparizione di Bobo Vieri in eventi di medio livello, ed ancora Francesco Totti e Gianluigi Buffon, ma per adesso staremo a vedere e naturalmente vi riaggiorneremo sui loro eventuali progressi nel mondo del poker professionistico.

Notizia a cura di Poker.it

FOLLOW ME, PUNTATA 3. ELJERO ELIA

1 commenti
Ecco a voi la scheda completa di Eljero Elia, esterno sinistro sinistro inseguito dalla Juventus, e protagonista di ottimi spezzoni ai mondiali con l'Olanda vicecampione del mondo. Il tutto, sempre a cura dell'ottimo Pierluigi Mazzilli.



BIOGRAFIA:

Eljero Elia, è un calciatore olandese nato a Voorburg nel 13 febbraio 1987.Eljero, inizia il suo percorso calcistico in un club olandese: l'ADO Den Haag.(curiosità, questo club, è gemellato con la juventus :) ).Ha fatto parte dal 1996 al 2007 della rosa dell'ADO Den Haag, prima nelle giovanili e naturalmente dopo in prima squadra( ha militato anche per due anni dal 2000 al 2002 nelle giovanili dell'ajax, dove venne scartato per il suo fisico troppo minuto).Nel 2007 passò al twente, dove disputò due ottime stagioni condite da 11 gol e circa 25 assist.Nel 2009 l'amburgo decise di scomettere su di lui comprandolo dal twente per circa 9 mln di euro. Grazie all'ottimo campionato disputato all'amburgo, viene convocato dal mister olandese per rappresentare la sua nazione al mondiale in Sud Africa.

CARATTERISTICHE FISICHE E TECNICHE:

Passo ora a descrivervi le caratteristiche fisiche e tecniche del giocatore.Elia è alto 176 cm e pesa circa 68 kg.La migliore qualità di questo giocatore è sicuramente il dribbling, davvero ubriacante per gli avversari. Inoltre possiamo definire Elia anche un velocista, data la sua grande agilità nello stretto, e la sua grande velocità nell'allungo.Dotato di un fisico abbastanza robusto( il ragazzo nell'ultimo anno ha lavorato per migliorare il suo fisico fragile), riesce spesso a resistere ad eventuali spallate dell'avversario di turno. Elia è un ambidestro, possiamo dire che sia il suo tiro di destro che il suo tiro di sinistro sono molto precisi, anche se( naturalmente) il tiro di destro, risulta più forte e quindi più letale per le difese avversarie.Elia, ama andare sul fondo per crossare, questi cross mandano spesso e volentieri i suoi compagni in gol. Per quanto riguarda il carattere del giocatore, possiamo dire che il giocatore ha carattere, forse anche troppo, infatti a volte, e ripeto a volte,si intesdardisce in giocate complicate perdendo palloni importanti. Sia nel twente che nell'amburgo ha avuto un buon rapporto con i suoi compagni di squadra quindi possiamo dedurre che è né uno spacca spogliatoio, né un ragazzo poco professionale.

IMPRESSIONI PERSONALI:

Personalmente credo che questo giocatore vada acquistato, data la giovane età.L'amburgo lo valuta circa 16 mln di euro, che non sono pochi. Elia, alla juve, porterebbe tanta velocità e fantasia, che , al momento la nostra squadra non ha, data la staticita dei nostri attancanti( tranne iaquinta) e la poca fantasia del nostro centrocampo( tranne Diego).

Elia in azione:


La scheda è finita, spero che vi sia piaciuta.

martedì 27 luglio 2010

FOLLOW ME. PUNTATA 2; DENNIS AOGO

1 commenti
Ecco a voi la scheda completa di Dennis Aogo, terzino sinistro inseguito dalla Juventus, sempre a cura dell'ottimo Pierluigi Mazzilli.

BIOGRAFIA

Dennis Aogo, è un giocatore tedesco di origine nigeriana nato a Karlsruhe il 14 gennaio 1987. Inizia la sua carriera nel mondo del calcio nelle giovanili del Bulacher SC, nelle quali inizia a giocare nel 1993, passa dopo un solo anno a quelle del Karlsruhe, squadra della sua città dove giocherà fino al 2000. Tra il 2000 ed il 2002 gioca al Waldhof Mannheim; infine passa al Friburgo.Con la maglia del Friburgo, Aogo vive in prima persona 3 ottime stagione, tutte nella serie cadetta, disputando altri 79 incontri e segnando ben 10 gol. Dopo una piccola asta con Werder e Schalke, l'Amburgo Nell'estate del 2008 lo acquista,e Aogo firma con il suo nuovo club un contratto di quattro anni. Nel 2008 cambia radicalmente ruolo per iniziativa personale dell'allenatore Martin Jol, che lo arretra sulla linea difensiva, facendolo diventare terzino sinistro.(all'inizio della sua carriera ha giocato sempre da mediano di centrocampo)

Debutta con la maglia dell'HSV il 26 ottobre 2008 alla nona giornata contro l'Hoffenheim, subentrando a Collin Benjamin all'inizio del secondo tempo. Debutta da titolare nella giornata successiva contro lo Stoccarda a causa delle contemporanee assenze di Marcell Jansen e Thimothée Atouba. Dalla data d'esordio, sarà presente in tutti gli incontri dell'Amburgo fino a fine stagione; diventerà uno dei giocatori di riferimento anche nella stagione successiva – sotto la guida di Bruno Labbadia prima e di Ricardo Moniz poi – disputando gran parte degli incontri sia in campionato che nelle coppe europee.

Ha fatto parte della Nazionale Under-21 del suo paese, nella quale ha debuttato il 23 marzo 2007 contro l'Austria, e con cui ha vinto Campionato europeo di calcio Under-21 nel 2009 in Svezia. In tre anni ha totalizzato 25 presenze e 4 reti. Oggi possiamo dire che Aogo, è uno dei migliori terzini della Bundesliga.

CARATTERISTICHE FISICHE E TECNICHE

Passo ora a descrivervi le caratteristiche fisiche e tecniche del giocatore. Dennis Aogo, è alto 184 cm e pesa circa 83 kg. La migliore qualità di questo giocatore , è la sua grande velocità nell'allungo, e la sua ottima agilità nello stretto. Dotato di un buon dribbling, ama saltare l'avversario portando palla in avanti sfruttando anche il suo fisico robusto.In generale mi sembra che questo giocatore sia dotato di una buona tecnica di base, probabilmente acquisita grazie al suo ruolo iniziale ad inizio carriera cioè mediano o come amo definirlo io, volante di centrocampo. La sua giocata tipo, è quella di andare sul fondo e crossare, questi cross di solito sono abbastanza precisi, risultando buoni per un attaccante dotato di una ottima elevazione e di un buon colpo di testa. Da far notare però, che a volte questi cross risultano troppo all'indietro o addirittura troppo alti per l'attaccante, che viene costretto così a fare un super lavoro in attacco. Dennis Aogo, è mancino, il suo tiro di sinistro risulta abbastanza forte e preciso, da notare inoltre, che ama tirare di potenza con il mancino. Mentre non è dotato di un gran tiro di destro, che tra l'altro in partita usa raramente. Altre sua ottima caratteristica, è quella di sapersi buttare nello spazio al momento giusto, in modo da favorire la manovra d'attacco dei compagni di squadra. Tra i suoi difetti dobbiamo dire che Aogo, non è un grande colpitore di testa, e che a volte pecca di mancanza di concentrazione in fase difensiva. Per quanto riguarda il suo carattere, possiamo dire che il ragazzo in campo è molto corrento e in generale è un giocatore che segue gli ordini del mister senza discutere. Grande è però stata la sua delusione per non essere stato convocato al mondiale da Joachim Löw.

IMPRESSIONI PERSONALI

Devo dirlo, mi sembra un buon terzino sinistro, la sua valutazione oscilla tra i 5 e i 7 mln di euro. Considerando gli ottimi rapporti con l'amburgo, proverei senza dubbio a prenderlo, per cercare di dare quella corsa e quella buona qualità a sinistra che quest'anno con Grosso e De Ceglie è mancata.

Aogo in azione:



(scusatemi per il video corto e poco indicativo, ma stranamente su Aogo non esistono video migliori .sorry )

La scheda è finita, spero che vi sia piaciuta, mi raccomando lasciate molti commenti ;) .ok

Pierluigi Mazzilli

lunedì 26 luglio 2010

FOLLOW ME, la nuova rubrica sui giocatori seguiti dalla Juve!

0 commenti
Ecco una nuova rubrica, nata da un'idea e dalla competente penna di Pierluigi Marzilli, che analizzerà di volta in volta i giocatori accostati alla Juventus in questo delirante periodo di mercato. Periodo di mercato dove anche noi, di Tuttipazziperlajuve, mettiamo a segno il primo colpo, proprio Marzilli.

PRIMA PUNTATA. EDIN DZEKO

Ecco a voi la scheda completa di Edin Dzeko, sogno di mezza estate di tutto il tifo Juventino.


BIOGRAFIA

Edin Dzeko, è un giocatore bosniaco nato a Sarajevo il 17 marzo 1986. Inizia la sua carriera nelle giovanili del club della sua città, lo Željezničar con cui gioca 40 partite nel massimo campionato dal 2003 al 2005 e segna 5 gol. Si trasferisce quindi in Repubblica Ceca, prima all'Ústí nad Labem e poi, dal gennaio 2006, al Teplice(che è stata la squadra di un nostro obiettivo di qualche anno fa,Martin Fenin). Con il Teplice rimane per un anno e mezzo, fino al termine della stagione 2006-2007, quando viene acquistato dai tedeschi del Wolfsburg per soli 4 milioni di euro, con i quali firma un contratto di circa 600 mila euro fino al 2011.

Alla prima stagione in Bundesliga realizza 8 reti in 28 presenze. Al secondo anno in Germania fornisce un contributo determinante per la vittoria del titolo tedesco, affermandosi come uno dei migliori realizzatori del campionato (26 reti in 32 incontri) e formando, con Grafite, la più prolifica coppia d'attacco nella storia del torneo.A fine stagione viene eletto miglior giocatore della Bundesliga.Nell'agosto 2009 firma un rinnovo contrattuale con il Wolfsburg fino al 30 giugno 2013. Nella stagione 2009-2010, nonostante il Wolfsburg non riesca a ripetere i risultati dell'annata precedente, Dzeko termina il campionato con 22 gol all'attivo, guadagnandosi il titolo di capocannoniere della Bundesliga. Oggi possiamo dire, che Edin è l'attaccante più forte del campionato tedesco.

CARATTERISTICHE FISICHE E TECNICHE:

Passo ora a descrivervi le caratteristiche fisiche e tecniche del giocatore. Edin Dzeko, è alto 195 cm e pesa circa 85 kg. Nonostante il suo fisico imponente Dzeko, è dotato di una discreta velocità e di una buona agilità. La migliore qualità di questo giocatore, è sicuramente la sua freddezza sotto porta, infatti nel uno contro uno col portiere risulta sempre letale. Altre qualità molto importante di Dzeko, è quella di essere sempre al posto giusto al momento giusto. Per esempio risulta sempre smarcato in mezzo all'area dopo una respinta maldestra del portiere avversario pronto a buttare la palla dentro.Inoltre, Edin Dzeko, è dotato di una grandissima elevazione, infatti nel gioco aereo riesce quasi sempre ad anticipare il suo avversario di turno per buttare la palla in rete. Ogni cross tagliato da destra o da sinistra può risultare fatale per la squadra avversaria se c'è Edin in mezzo all'area. Bisogna anche dire che Edin è dotato di un buon dribbling, anche se ho notato che spesso sfrutta il suo fisico per farsi largo tra gli avversari o per puntare direttamente la porta o il portiere avversario. Edin Dzeko, è destro, il suo tiro di destro, è un tiro molto forte e preciso, infatti Edin quando calcia di solito cerca sempre il palo più lontano o in alternativa il classico colpo sotto. Il suo tiro di sinistro risulta abbastanza forte ma specialmente molto preciso, Edin infatti riesce ad angolare la traiettoria del pallone con estrema facilità. Insomma possiamo dire che è un attaccante forte e concreto. Per quanto riguarda il suo carattere possiamo dire che il giocatore ha l'atteggiamento e il comportamento del professionista, anche se bisogna citare un piccolo episodio.Infatti nel 2009 è stato protagonista di una rissa in allenamento con il suo compagno di squadra Karim Ziani: i due, separati immediatamente da altri tre compagni, si sono però chiariti e stretti la mano.

A parte questo singolare avvenimento, Edin ha avuto un ottimo rapporto sia con i suoi compagni, che con i suoi tifosi.

IMPRESSIONI PERSONALI

Devo dirlo, il giocatore mi piace, e tanto anche. Se Andrea Agnelli lo porta a Torino, farebbe certamente la mia felicità, e spero la felicità della maggiorparte di voi. Purtroppo però arrivare ak giocatore non è facile, sia per il costo del suo cartellino (oltre 30 mln di euro), sia per la concorrenza del city sul giocatore.

Edin Dzeko in azione:


La scheda è finita, spero che vi sia piaciuta, mi raccomando lasciate dei commenti sia sul giocatore che sulla scheda.

Pierluigi Marzilli


Piaccia o non piaccia, il futuro della Juve dipenderà ancora da Diego

0 commenti
D'accordo, Diego non sarà mai decisivo come lo è stato Zinedine Zidane ne sarà mai un trascinatore come lo fu Michel Platini. Questo ormai è assodato.
Ma sono convinto che rinnovandogli la fiducia ancora per un anno non farà nemmeno la fine di Zavarov.
Il talento brasiliano ha completamente sbagliato la stagione scorsa, nonostante l'illusoria partenza, ma merita un'altra chance.
Se qualcuno dovrà esser sacrificato per fare cassa quello non dovrà esser lui, anche perchè diciamocelo in rosa è il giocatore di più qualità.
La nuova Juventus di Del Neri che sta nascendo è una squadra ben messa in campo, determinata, tosta e con voglia di rivalsa ma se si analizzano i singoli elementi la qualità è davvero poca. Forse a livello di tecnica e classe è la Juventus più scarsa degli ultimi 25 anni.
L'anno scorso i "possessori" di talento in maglia bianconera erano Camoranesi, Giovinco, Del Piero, Diego ai quali poi da Gennaio si è aggiunto anche Candreva.
Quest'anno Diego insieme all'Highlander Del Piero rischiano di esser gli unici sopravvissuti alla rivoluzione Marotta.
Il capitano bianconero però ha ormai 36 primavere alle spalle e allora dopo aver inspiegabilmente deciso di rinunciare a Candreva e ancor più misteriosamente deciso di accantonare Giovinco non resta che puntare su Diego.
Piaccia o non piaccia, il futuro della Juventus anche nella prossima stagione passerà ancora dai suoi piedi!


domenica 25 luglio 2010

A questa Juve Diego serve, altrochè!!

1 commenti
Chi mi conosce sa quanta importanza dò al calcio d'estate: un valore vicino allo zero.
Le partite sono spesso condizionate dalla differenza di tenuta atletica, dal clima e dal fatto se i giocatori hanno fatto potenziamento o meno nei giorni precedenti.
Detto ciò ieri sera a Cosenza almeno per un tempo tra Juventus e Lione è stata partita vera.
Mi ha colpito però in particolare una cosa nella Juventus: la mancanza di qualità.
La determinazione mi sembra quella giusta, la voglia di riscattarsi anche. La squadra è ben messa in campo da Del Neri ma non c'è una mente pensante in mezzo al campo, non c'è un giocatore che punta l'uomo, che verticalizza in velocità.
L'ingresso di Diego nel secondo tempo ha un pò cambiato le cose ed infatti il goal vittoria è nato da una sua invenzione.
Pur non essendo un grande estimatore del "Panda" considero folle l'idea di pensare di venderlo in questa sessione di mercato. Merita un'altra chance anche perchè ad oggi è indiscutibilmente il giocatore con più qualità in rosa(Del Piero a 36 anni non può certo avere più la brillantezza di un tempo...).
Perchè per giocare bene servono si grinta, determinazione, applicazione.
Ma se non hai qualità non vai lontano......

venerdì 23 luglio 2010

Cessioni, regista, attacco: Marotta, sveglia!!!

1 commenti

Siamo stufi di sentirci dire, e spesso lo facciamo anche tra di noi, che il mercato finisce il 31 agosto. Sono 4 anni che è così. Le squadre che hanno le idee chiare conducono e portano a termine ben presto le loro operazioni di mercato. Un altro luglio sta filando via in vane attese e sembra che sono sottovalutate alcune questioni basilari della nostra rosa. Sono tra quelli che ha finora appoggiato tutte le scelte di Marotta, da Del Neri a Pepe, a Martinez. Ma perché in ottica di ricostruzione, e non fini a sé stesse.

Ora però bisogna procedere; innanzitutto, le cessioni: inutile ripetere i nomi che sappiamo tutti. Le richieste ci sono state, e ci sarebbero pure: in squadre di seconda fascia e non abituate ai giocatori che la Juve ha storicamente avuto, potrebbero fare la loro professione dignitosamente; un po’ come accaduto a Stoccarda per Molinaro che, invero, sarebbe stato l’unico da tenere (per una questione di rendimento, stipendio, ed età). O si trovano una squadra o fanno tribuna. Il Real M. lo fece con Ronaldo e Cassano, il Barcellona Ronaldinho, ed erano ben più giovani dei nostri. Cessioni anche a prezzi (leggermente) inferiori a quelli di mercato, per maturare un tesoretto con cui rimediare alle falle della squadra. Innanzitutto:

Regista: non si scende in campo se non si ha il giocatore cui affidare il pallone in fase di ripartenza, che dia cambio di passo a metà campo e che sia una garanzia nel controllo del pallone e e nella gestione della manovra. Le grandi squadre ne hanno due; noi nemmeno mezzo. Da anni, forse decenni. E’ ridicolo che abbiamo finito il ritiro senza aver aggiunto questa tessera nella squadra. Almiron andava tenuto in attesa di un nome importante, e frasi di scherno nei suoi confronti non cambiano il valore di chi è rimasto.

Attacco: non è una novità; l’unico innesto consistente nel reparto negli ultimi 10 anni è stato Ibrahimovic, che è comunque andato via da un pezzo. Non si fa così. Ora la situazione è chiara: siamo senza attacco. Iaquinta sarebbe l’unico mezzo buono, ma in tre anni è sempre stato infortunato. Amauri in due anni di Juve non si è mai visto calciare in porta né mai presentarsi davanti al portiere avversario. Trezeguet è finito, e lo è da un pezzo: con i gol a due metri dalla porta si può svangare qualche partita, ma non si tira su un gioco di squadra e non si fanno le stagioni. No comment su Del Piero. Inutile sognare chissà quali riscatti o recuperi: i valori sono questi, e pozioni magiche non esistono. In quattro non ne fanno uno. Già un Cavani, ad es., avrebbe fatto più che comodo nelle nostre condizioni, in attesa di prendere l’uomo forte in questo o in successivi mercati.

Dzeko è un sogno, ma di quelli realizzabili se veramente si capisse la situazione in cui versiamo. Se il Wolfsburg non vuole contropartite, diamogli Iaquinta, Amauri, Poulsen, Grygera e 15 milioni, e poi vediamo se non gli andrà bene. Non ci rimetteremmo: una stagione buona alla Juve di un grande attaccante vale decine di milioni di euro. E comunque, andrebbe bene solo contando gli ingaggi.

L’ anglogiamaicano Ashley Young, esterno sinistro/seconda punta, 25 anni, è da diverse stagioni all’Aston Villa, dove ha espresso le sue qualità fino ad ottenere grande credito, ciò che lasciava presupporre un suo passaggio ad una big fino allo scorso anno. Veloce e tecnico, fa gran movimento, calcia benissimo e fornisce molti assist. Duttile tatticamente, potrebbe ricoprire diversi ruoli nella Juve che si sta formando: laterale a sinistra o seconda punta nel 4-4-2, perfetto come esterno sinistro nel 4-2-3-1. Un giocatore di qualità e brio che alla Juve darebbe ossigeno prezioso. Avendo i Villans mancato la Champions, potrebbe aver voglia di nuove sfide e l’età è quella giusta. Non ultimo, è comunitario. In questo momento, complice anche la mancata (inspiegabile) convocazione in Sudafrica, ha un prezzo accessibile (20 milioni?) che con una contropartita tecnica diventerebbe davvero abbordabile. Oppure, puntare decisi su Walcott dell’Arsenal con contropartita F.Melo.

In ogni caso, è in Premier League che bisogna guardare: lì sono avanti 5-10 anni rispetto a tutti, ed anche un giocatore medio lascerebbe il segno in Italia (vedi Sissoko appena arrivato).

Bando ai sentimentalismi e alle frottole che ci raccontiamo da soli. Senza un attacco e giocatori di qualità a metà campo saremo la stessa inguardabile non-squadra dell’ultimo anno. La scorsa stagione non è stata sfortunata: quello era il valore della squadra, ed è andata fin troppo bene con un posto in Europa League. Ora, il gap con Napoli, Sampdoria e Palermo non è affatto colmato, e rischiamo una stagione da 10-12° posto. Il calcio professionistico è una cosa seria e va rispettato.

Il pesce puzza dalla testa e la testa è sempre quella; però Marotta, ora svegliamoci, che di manager sognatori e sorridenti non ne abbiamo bisogno.

O dobbiamo ripensare alla malafede?

THOMAS EJUVENTUS

giovedì 22 luglio 2010

E’ questa la direzione giusta?

0 commenti

Tanti comprimari e pochi campioni: bisogna verificare ancora l’ultima affermazione, perchè finora campioni non se ne sono visti, ma sembra questa la strategia intrapresa dalla nuova Juventus del nuovo corso Agnelli-Marotta-Delneri.

Strategia che sicuramente non sarà piaciuta tantissimo ai tifosi bianconeri, che magari speravano in una linea di mercato come quella della passata stagione ma con maggior accuratezza nella scelta degli elementi, vista la fiducia riposta nei nuovi vertici.

Finora i comprimari sono arrivati e forse non possiamo proprio lamentarci... E’ arrivato Bonucci, uno dei migliori centrali della passata stagione, per un esborso totale di circa 15 milioni (ma sicuri che si tratti di un affare? Il Wolfsburg per 12/13 milioni ha preso Kjaer dal Palermo); è arrivato Motta dall’Udinese con un’ottima operazione economica (ma sicuramente non è il top per la fascia destra, visto che alla Roma era la riserva di Cassetti); sugli esterni sono arrivati Martinez e Pepe che di certo non sono dei top-player (strano inoltre ritrovarsi con loro dopo aver a lungo seguito Krasic ed Elia) mentre in porta è arrivato uno stra-pagato ma affidabile Storari.

Sistemata questa fase iniziale del mercato, nel quale la Juventus si è gettata forse troppo a capofitto, si è passati ad una fase di stagnazione completa causata dalle mancate cessioni: facendo pochi rapidi calcoli gente come Grygera, Zebina, Grosso, Camoranesi (notizia di queste ore dovrebbe andare all’Olympiacos), Tiago (sempre vicino all’Atletico), Poulsen, Trezeguet pesano sul bilancio annuale della Juventus per oltre 40 milioni lordi. Rendessero almeno il 50% di ciò che guadagnano... A parte il buon vecchio David che anche quest’anno ha sudato la maglia finchè è stato in condizione e che sembra essere ora tra i più in palla del ritiro, degli altri non si ricordano prestazioni degne di nota oppure 4/5 partite giocate di fila. Riuscire a vendere loro sarebbe il vero colpo di mercato che potrebbe realizzare Marotta e che porterebbe nelle casse bianconere un bel gruzzoletto da poter reinvestire sul mercato per completare la rosa.

Ora, come ha detto l’ex blucerchiato, “spazio alla qualità”. Ma sarebbe giusto puntare tutto su un unico nome in una squadra attualmente mediocre, anche se questo dovesse essere Dzeko? Non credo che il bosniaco abbia dimostrato più di tanto finora, agli occhi dei tifosi può sembrare il nome (ad effetto?) giusto, ma siamo sicuri che riesca ad alterare in maniera positiva la mediocrità strutturale? Fino ad ora in Bundesliga e in Europa non è arrivato nemmeno in parte ad avvicinare ciò che aveva fatto Diego, e conosciamo tutti le difficoltà avute dal brasiliano contro le difese italiane...

Sarebbe forse più sensato invece puntare su un giovane di maggior talento, reduce da una stagione un po’ travagliata, come Karim Benzema, comunitario (cosa di non poco conto dopo la norma-vergogna approvata dalla Federazione) e probabilmente più abbordabile di Dzeko (il francese un anno fa costò poco più di 30 milioni al Real Madrid). Ma non solo lui! Si potrebbe prendere anche Krasic (visto lo status di comunitario dell’attaccante ex Lione) o Elia se le casse lo permettesserò. Il problema principale è che attualmente la squadra bianconera ha ancora chiaramente bisogno di almeno un esterno alto e un attaccante (oltre al solito terzino sinistro), quindi perchè dover scegliere tra due extra-comunitari quando c’è necessità per caratteristiche di entrambi i giocatori?

Ricordiamo infine che la scelta di puntare su un unico campione (se davvero arriverà) è molto discutibile, ne abbiamo avuto una limpida dimostrazione un anno fa quando gli “Indossatori di Scudetti altrui” hanno avuto il coraggio di cedere un campione (ma anche un mercenario perdente) come Zlatan Ibrahimovic. Alzi la mano chi pensava a una squadra rafforzata e in grado di fare il grande slam in Italia e in Europa. Invece va dato atto che sacrificando un unico big e prendendo ottimi giocatori, puntando magari su alcuni in difficoltà nei propri club (come Lucio e Sneijder) o su altri reduci da una grandissima stagione (come Thiago Motta, Milito e il “regalato” Eto’o), sono riusciti a ricreare un organico forte, equilibrato in ogni zona di campo e con uno spirito di sacrificio degno della miglior Juve.

Non ci resta a questo punto che confidare in Agnelli e Marotta, ma, dopo quest’inizio di mercato, oltre alle parole servono i primi fatti concreti!!!

Giorgio Buongiorno

Campionato mondiale di poker: L'Italia torna a Sognare

0 commenti

Forse la definizione ad alcuni potrà sembrare impropria, ma si sa sono appena finiti i campionati moniali di calcio e gli analogismo nascono spontanei. Ovviamente stiamo parlando delle WSOP, ovvero World Series Of Poker, che per chi non lo sapesse costituiscono il più importante Torneo di questo gioco ed il vincitore assoluto sarà decretato come il miglior giocatore del panorama internazionale, ovvero il campione del mondo di poker.
Una delle cose che rende interessante questo torneo è che da la possibilità veramente a chiunque di parteciparvi. Come? Semplicissimo oggi non c'è praticamente poker room, come adesempio lo sponsor della nostra Juve BetClic, che non offra un torneo satellite con la quale si può facilmente ottenere un ingresso alle WSOP.
La maggior parte degli eventi che si disputano alle WSOP, sono partite di Texas Hold'em con limiti o senza limiti in base alla variante. Generalmente gli italiani hanno una buona tradizione a questo campionato mondiale di poker, ottenendo posizionamenti di tutto rispetto se consideriamo che sono migliaia gli iscritti complessivi.
Quest'anno un nome si erge nella lista dei 9 finalisti che andranno al fatidico Final Table che decreterà il campione del mondo di poker. Il nome, a grande sorpresa dei più scettici, è quello di Filippo Candio, un giovanissimo giocatore di poker di origine siciliana e che ha fatto sudare freddo tanti players pro. Quello di Filippo è quindi un risultato storico per il poker italiano e siamo sicuri che a novembre darà del filo da torcere agli altri 8 finalisti al tavolo del Main Event delle WSOP.
Anche se giovane, Filippo non è affatto uno sprovveduto e in molti tornei sia online che live ha già fatto vedere di che pasta è fatto. Dopo i successi raccolti in territorio nazionale ed online, adesso passa alle luci della ribalta mostrandosi ad un attento pubblico internazionale. Siamo sicuri che non passerà inosservato e comunque vadano le cose uscirà dal torneo più prestigioso del mondo del poker con un bel premio. Il premio garantito per i finalisti è infatti di ben 811.823 dollari.
Lo stile di gioco Filippo Candio, che è molto imprevedibile e per molti aspetti spregiudicato, lo ha portato ad un piazzamento di tutto rispetto all'undicesimo evento di questa edizione delle World Series Of Poker, mentre un po più modesto è stato il centocinquantasettesimo piazzamento all'evento “1000 dollari No Limit Hold'em”. Quello che conta di più è però il fatto che tiratosi fuori dal gruppo di oltre settemila iscritti, adesso è rimasto in gioco ed in Novembre, con uno stack di 16.400.000 chips, dovrà vedersela con i temibili, ma non più di tanto, Jason Senti, Joseph Cheong, John Dolan, Jonathan Duhamel, Michael Mizrachi, Matthew Jarvis, John Racener, Soi Nguyen. Il primo classificato oltre ad un braccialetto d'oro che lo designerà come campione mondiale di poker, riceverà 9 milioni di dollari in contanti. Forza Filippo L'Italia è con te! Facci sognare almeno tu!
Articolo a cura di Poker.it

Da ladro a campione del mondo

0 commenti

Chi di voi ha mai sentito parlare di "Devilfish" Ulliot? Beh per chi non lo sapesse era un giovane teppistello di periferia inglese con la passione per il calcio, ma soprattutto con la passione per i furtarelli. Era perchè oggi la sua vita è cambiata completamente e da giovane ladro è divenuto un vero e proprio asso del poker vincendo niente poco di meno che i campionati del mondo di poker, ovvero le mitiche WSOP.
Adesso in uscita in tutte le librerie c'è questa entusiasmante e rocambolesca autobiografia che David Ulliot ha voluto rilasciare. Il titolo è "Devilfish - The Life and Times of a Poker Legend". Il libro è già disponibile in pre-ordine online mentre il suo prezzo è di 12.99 sterline inglesi. Beh forse un po troppo e ci toccherà aspettare la versione tradotta in italiano, sperando che i prezzi si ridimensionino nel frattempo.
Nella sua opera di circa quattrocento pagine, Ulliott racconta la sua vita prima e dopo della sua ascesa al firmamento del poker planetario. Lo stile con cui è scritto questo libro rispecchia un po la personalità scoppiettante del suo autore. A volte un po crudo non nasconde le parti negative della sua vita. Da una vita spesa tra le strade di Hull in Inghilterra, alla galera ed alla sua promettente carriera di scassinatore per poi arrivare trionfante a descrivere le fasi che hanno trasformato per sempre la sua vita dall'esordio sulle room online, proprio come quella di Betclic Poker, fino al coronamento di un sogno.
Il 1997 è sicuramente l'anno della sua metamorfosi definitiva. In quell'anno infatti Ulliot si impossessa del nickname "Devilfish" e ottiene gloria dopo una incredibile vittoria contro Men "The Master" Nguyen al torneo Four Queens Poker Classic. Ma non è il suo più grande successo di quella stagione. Nello stesso anno Devilfish ottiene una strepitosa vittoria che di fatto avrebbe cambiato per sempre la sua vita. Stiamo parlando ovviamente dei campionati del mondo di Poker, le WSOP. Così conquistandosi l'ambito braccialetto d'oro massiccio, Ulliot si consacra come uno dei giocatori più forti e rispettati nel mondo del poker.
Infine nel 2003 arriva una riconferma che riporta il personaggio Devilfish sulla cresta dell'onda. Stiamo parlando del torneo WPT, ovvero il World Poker Tour, probabilmente il secondo evento mondiale più ambito da ogni giocatore. Oggi Ulliot, ex pocodibuono e dal passato oscuro, con i suoi 5,9 milioni di dollari è il giocatore di poker inglese ad avere vinto più soldi nella storia, ma cosa più importante ha dimostrato al mondo che chiunque ha la possibilità di svoltare ed avere successo nella vita, basta crederci.
Articolo a cura di Poker.it

venerdì 16 luglio 2010

Stile Juventus è anche saper rendere onore agli avversari

0 commenti

Spesso si dice “il migliore giocatore del mondo” o “il più forte”, e generalmente lo si fa indifferentemente, come se le due espressioni fossero equivalenti. Credo invece che si possa cogliere una distinzione. Se pensiamo oggigiorno al più forte del mondo, subito ci vengono in mente C.Ronaldo o Messi; a qualcuno Rooney, con Kakà ormai fuori dal giro finita la sponsorizzazione Mediaset. Giocatori che riescono a decidere le partite spesso con giocate individuali che sembrano tirate fuori dal cilindro, e che comunque danno l’impressione di mettere scompiglio nelle difese avversarie. Ma questo significa essere i migliori? Forse non basta. Il migliore è, come dice la parola stessa, colui che fa la scelta più giusta nel modo più giusto. Colui che apporta qualità alla squadra, che eleva il rendimento dei suoi compagni, che illumina e sorprende. Che non tradisce nei momenti del bisogno, ed è sempre un punto di riferimento, una garanzia. Il calcio non è solo forza o abilità, ma anche geometria, intuizione, arte: il migliore privilegia questi aspetti. Con il suo gioco, fa sì che non prenda forma la semplice voglia di supremazia di qualcuno, ma come che il calcio in sé si materializzi, ciò che sublima i propri tifosi ma che fa nascere rispetto e ammirazione universali.Queste caratteristiche trovano attualmente un grande interprete in Xavier Hernandez Creus, detto Xavi, centrocampista del Barcellona e della nazionale spagnola. Di gran lunga il miglior giocatore che da diversi anni a questa parte si possa ammirare su un campo di calcio. Quantità e qualità al servizio della squadra, dei compagni, dei tifosi e di ogni appassionato di calcio. Metronomo inesauribile ma geniale negli assist o nelle aperture all’occorrenza; visione di gioco anticipata di diversi secondi rispetto a tutti; tecnica sopraffina; capacità di dribbling nello stretto ad evitare il pressing avversario; corsa e grinta da vendere in fase difensiva. Carisma e leadership assoluta nella zona nevralgica del campo, la cui pericolosità negli inserimenti sottoporta e nelle soluzioni balistiche è solo una ciliegina sulla torta. Il tutto ai più alti ritmi. Non solo, è tremendamente efficace: perno del Barcellona e della Spagna vincitutto degli ultimi anni. Si diceva del più forte: torna in ballo anche per questo titolo. Nessuno ha vinto come lui. Gente come C.Ronaldo e Rooney sono troppo anonimi con le loro nazionali, ed altrettanto si può dire del suo tanto celebrato compagno di squadra Messi. Non si può assegnare la palma del più forte a chi in determinati contesti sparisce puntualmente. Allo stesso modo, si può ritenere Pirlo il principale artefice non solo della vittoria mondiale del 2006, ma anche della Champions milanista del 2007, con Kakà a spuntare fuori ogni tanto con la zampata decisiva. Sfuggire al pressing a metà campo e sfornare in continuazione giocate di qualità: è il vero segreto delle squadre vincenti. Farlo ai massimi livelli e con continuità è attestato di elezione assoluta. Invero, l’unico altro giocatore che può insidiare Xavi nella palma del migliore e più forte è sì un suo compagno di squadra, ma non Messi: bensì Iniesta, per una coppia di centrocampisti forse irripetibile, la vera forza del Barcellona e della Spagna. Hanno vinto tutto e da protagonisti anche senza Messi, mentre l’argentino risulta sempre spaurito senza di loro. Personalmente, tra i due continuo a preferire Xavi, e con margine. Alla Juve abbiamo una grande tradizione di giocatori che sono arrivati al riconoscimento di essere considerati i migliori del loro periodo, e che lo hanno fatto grazie alla loro qualità più che ad altre caratteristiche: Platini, Baggio, Del Piero, Zidane. Giocatori fantastici che hanno contribuito in modo decisivo a diffondere il marchio della nostra società nel mondo perché capaci di incarnare gli ideali calcistici di tutti. Diverso, ad es., lo stile dell’ ex-fenomeno Ronaldo. I due francesi, in particolare, lo hanno fatto da centrocampisti, ciò che ne aumenta ancor più il valore. Non avremo dunque difficoltà a riconoscere in Xavi il vero protagonista del calcio degli ultimi anni, e quanto di meglio una squadra possa vantare. Complimenti a lui e alla grande scuola del Barcellona che l’ha formato, scuola da cui tutti devono trarre esempio

THOMAS EJUVENTUS

E’ arrivato il momento degli abbonamenti per la nuova stagione della Juventus!

0 commenti

Lo scorso 7 Luglio, poco più di una settima fa, è partita la campagna abbonamenti della Juventus per la nuova stagione, quella 2010/2011.
Il mese di Luglio 2010 è un periodo che vede importanti appuntamenti sia per la squadra di calcio bianconera che per i suoi tifosi.
Per la Juventus infatti, è arrivato il momento di indossare la maglia con il nuovo official sponsor, ovvero BetClic.it Poker, che dal 1° del mese in corso, e per ben due anni, è il main sponsor della squadra bianconera. La partnership tra l’importante operatore di poker online BetClic.it Poker, e la prestigiosa Juventus, è un’unione che già in passato si è rivelata vincente per entrambi i marchi, ed ora è stata rinnovata e rafforzata con un nuovo accordo.
Per i tifosi della Juventus invece, Luglio è il momento in cui abbonandosi alla squadra bianconera per la prossima stagione. Con l’abbonamento si potrà assistere a tutte le 19 partite casalinghe, e si avrà anche il privilegio di poter avere i biglietti delle partite casalinghe di tutte le altre competizioni. Inoltre, per gli abbonati alla Juventus, c’è anche l’occasione di poter scegliere per primi il proprio posto nel Nuovo Stadio della Juventus per la stagione ancora dopo, quella 2011/12.
I prezzi per l’abbonamento alla nuova stagione della grande squadra di serie A, sono rimasti invariati rispetto a quelli della scorsa stagione, e comprendono però, anche qualcosa di nuovo.
Quest’anno per la prima volta, nel costo dell’abbonamento è incluso anche l’accesso alla “Juventus Membership”, il progetto di affiliazione bianconera che permette a tutti gli abbonati, di ricevere una propria carta personale che sarà una vera e propria tessera del tifoso.
Inoltre, la carta della “Juventus Membership” avrà anche la funzione di carta di pagamento ricaricabile e carta di accesso ai servizi della community ufficiale e sulla quale sarà possibile caricare il proprio titolo d’accesso allo Stadio.
Fino al prossimo 24 Luglio, è possibile rinnovare il proprio abbonamento alla Juventus per tutti coloro che già lo possedevano nella precedente stagione, mentre il giorno 26 Luglio, tutti coloro che non hanno confermato il proprio posto poiché desiderano cambiarlo, potranno sostituirlo (esibendo la tessera 2009/2010).
Per chi invece volesse fare un nuovo abbonamento alla squadra bianconera, sarà possibile farlo fino al 24 Luglio prossimo, poiché dal 9 Luglio, sono in vendita i posti non occupati in abbonamento nella stagione 2009/10.
Insomma, a Luglio vi attende l’appuntamento con l’abbonamento alla Juventus ed alla sua prossima stagione, in cui la “vecchia signora” giocherà con le maglie firmate da Betclic.it Poker, lo sponsor che unisce due passioni ormai comuni a tanti italiani: il calcio ed il poker online!

Le più lette