mercoledì 28 luglio 2010

Analisi 7° posto: era valore reale della rosa

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Diciamolo subito e chiaro: niente scuse, quello era il valore complessivo della squadra. Gli inganni ad inizio anno riguardavano principalmente il rendimento di Diego, ma credo che un qualsiasi addetto ai lavori avesse potuto prevedere il valore di un giocatore come lui. Tutte le altre lacune della rosa erano invece prevedibili anche dall'ottica di uno che segue il calcio dall'esterno, soprattutto la mancanza di un attacco e quella di un regista. Questi sono i ruoli che più di tutti fanno vincere le partite, e che fanno diventare una buona squadra di calcio un insieme di undici atleti. Se poi che quegli undici non sono nemmeno atleti, la frittata è completa.

Le squadre che ci sono arrivate davanti (Samp, Palermo, Napoli) non lo hanno fatto per caso: avevano semplicemente una rosa migliore. Come dimostrato dai confronti diretti, in cui abbiamo preso sistematicamente scoppole e lezioni di gioco (5 sconfitte su 6). Specificatamente, loro potevano vantare:

- elementi in attacco capaci di inventiva e di giocate importanti (Cassano, Miccoli, Lavezzi),

- altri attaccanti in grado di sfoderare dinamismo associato a sufficiente tecnica e senso del gol (Pazzini, Cavani, Quagliarella),

- punti di riferimento a metà campo con giocatori del mestiere (Palombo, Liverani, Gargano)

- centrocampisti in grado di supportare l’attacco e risolvere varie partite (Mannini, Pastore, Hamsik)

- terzini in grado di garantire contributi all’altezza (Ziegler, Balzaretti, Maggio)

Noi ci sognavamo giocatori così, e da ciò ne sono derivati buona parte dei nostri mali; il 7° posto è stato forse fin troppo generoso per quello che la squadra ha espresso. E non si ricorra alla scusa degli infortuni: se hai scelto di avere un reparto di geriatria invece di 25 atleti nel fiore degli anni, la sfortuna c'entra poco.

Ovviamente, un’analisi del passato non è fine a sé stessa ma finalizzata a porre le basi per il futuro. Sembra che ancora da molte parti (diretti interessati, tifosi, osservatori) ancora non si sia ben compreso quali siano stati i motivi del pessimo calcio espresso dalla squadra di Ferrara prima e Zaccheroni poi. Al momento, abbiamo posto rimedio solo parzialmente a queste falle ma non in modo perentorio e, soprattutto, non nei ruoli più importanti. Ad oggi, quindi, è difficile affermare che abbiamo raggiunto il livello di Samp, Napoli, o Palermo, e dire che “non siamo a livello dell’Inter” non è sufficiente per inquadrare bene la situazione. Fare paragoni con i falsificatori , ma anche con Roma e Milan, è semplicemente grottesco. Caso mai, c'è da preoccuparsi che altri dietro (Genoa, Lazio, ecc.) non si rinforzino fino a raggiungerci. Andare a giocare al Ferraris o al S.Paolo nelle condizioni attuali sarebbe ancora un gesto da incoscienti.

E’ vivamente attesa una svolta nel mercato da parte della nostra dirigenza, altrimenti prepariamoci ad una stagione simile alla precedente, se non peggio. E’inspiegabile essersi presentati al ritiro estivo senza aver inserito quelle pedine chiavi nella nostra rosa. Immaginiamo di guardare una partita della Juve, con i nostri che recuperano palla in difesa: bene, ma a chi la affideranno per far ripartire l’azione? a Sissoko? a Melo? a Marchisio? a Poulsen? Meglio non pensarci, oppure meglio farlo, correndo però ai ripari.

Thomas, ejuventus

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