martedì 31 agosto 2010

Riparte "Tutti pazzi per la Juve" la trasmissione radiofonica dei tifosi juventini

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Da Venerdì 3 Settembre ritorna l’appuntamento settimanale con “Tutti pazzi per la Juve” la trasmissione radiofonica condotta dalla Combriccola Romana, programma ideato da tifosi juventini per i tifosi juventini arrivato alla sua seconda stagione! Dopo i due mesi di stop la Combriccola “riabbraccia” i suoi ascoltatori, che l’anno scorso hanno regalato tante soddisfazioni con il loro affetto, facendo saltare via streaming più volte il server e inondando di messaggi la pagina di Facebook che adesso conta quasi 13.000 contatti. La novità importante è il trasferimento a PowerStation, importante radio privata romana che vanta programmi sportivi condotti da personaggi di grande valore. Cambia la radio ma non cambia il fortunato format ideato dai ragazzi romani, fatto in maniera semplice e genuina, mai stilisticamente impostato, senza alcuna restrittiva o “posizione” precisa, con la piena libertà di dire e fare ciò che si vuole. L’obiettivo è sempre lo stesso: fare informazione seria raccontando le verità sul mondo bianconero ma con la solita simpatia che contraddistingue questa trasmissione e dando voce a tutti i tifosi juventini che con le loro riflessioni (tramite dirette, sms ed e-mail) danno vita ad ogni puntata parlando degli incontri gia avvenuti o quelli ancora da disputare, il momento bianconero, il Calciomercato, Calciopoli e molto altro. Si riprende da dove ci si era lasciati, dopo le 37 fortunate puntate dello scorso anno, condite da ospiti dell’ambiente bianconero, tra ex calciatori, allenatori, giornalisti e tifosi doc (ad esempio Schillaci, Casotti, Maifredi, Montero, Penta, Moggi, Pratelli, Braida, Moncalvo, Tacconi, Chiarenza, Morini, Brio, Padovano, Torricelli, tifo organizzato e tanti altri) ci si ripeterà anche in questa nuova stagione con nuovi ospiti, rubriche e chicche tutte da scoprire, tra le collaborazioni con il forum bianconero j1897.net e il gruppo dello ju29ro. E in più ci sarà il consueto appuntamento col collegamento in diretta con la trasmissione di Torino “Serata Juve” di Darwin Pastorin e condotto da Giancarla Tenivella dove saremo pungenti come sempre nel porre domande ai loro ospiti. Come sempre, imitazioni, analisi della stagione e delle gare, tanto divertimento e varie rubriche, tutti i Venerdì, per la trasmissione più pazza dell’etere…

“PERCHE’ NOI NON SIAMO SEMPLICI TIFOSI, NOI SIAMO: TUTTI PAZZI PER LA JUVE!”

Ascolta Tutti pazzi per la Juve
il Venerdì dalle 22,15 alle 24,15
su Radio Power Station FM 100.5 a Roma.
In streaming o live stream su
http://www.radiopowerstation.com/

Per intervenire:
Sms 338.8844410
Dirette 06 - 36.00.40.73

lunedì 30 agosto 2010

Juve, cosa farai da grande?

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In pochi giorni il mercato della Juventus si è letteralmente stravolto. Sono arrivati tre ottimi giocatori (Krasic, Aquilani e Quagliarella) e ne sono stati ceduti due altrettanto importanti come Diego e Trezeguet, due di quelli che ad inizio stagione erano tra i meno papabili destinati a lasciare la Juventus prima della conclusione della sessione estiva di trasferimenti. Se la Signora s’è rinforzata oppure indebolita sarà solamente il campo a dirlo, ma è indubbio che a oggi il bilancio entrate-uscite, in termini di apporto qualitativo, è sicuramente all’attivo. Tra i tifosi bianconeri aleggia un certo pessimismo nel vedere allestita la formazione che ha perso la partita d'esordio in campionato, eppure partire in sordina ed evitare di volare troppo alto potrebbe essere la tattica giusta per condurre una stagione diversa rispetto a quella appena trascorsa. I facili entusiasmi non devono appartenerci, come è logico che i giocatori dovranno lavorare sodo e a testa bassa. Più che un ritorno alla vittoria c’è bisogno prima di riportare una giusta mentalità nel gruppo, di ricreare quello spirito della Juventus che fu. Sarà un anno duro e per certi versi massacrante, ma mai come stavolta tutto l’ambiente ha bisogno dell’appoggio incondizionato della tifoseria. Si riparte da zero in un anno da dentro-fuori: è la stagione cruciale per capire cosa vorrà fare la Juventus da grande.

ALESSIO AITA

Juve sei in ritardo di 4 anni, ora pensa a rinforzarti finchè sei in tempo!

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In questi giorni tantissimi tifosi si saranno gasati in seguito alle parole di Andrea Agnelli sulla faccenda Calciopoli (o Farsopoli, per tanti fratelli bianconeri). Parole sacrosante, dovute, in ritardo ma che fanno paura, stravolte da alcuni o, addirittura, omesse da altri (come nel caso dell’edizione cartacea della “Gazzetta dello Sport”). Il neo presidente bianconero, senza mezzi termini, ha chiesto la restituzione degli scudetti scippati dalla sommarietà della Giustizia Sportiva.

Un dubbio a questo punto è legittimo: chi nel 2006 ha deciso di non difenderci, perchè l’ha fatto? Visto che dopo quattro anni sono emersi nuovi e decisivi elementi, tali da poter presentare un dossier per chiedere la restituzione degli scudetti, vuol dire che qualcuno non ha voluto difenderci perchè gli stessi elementi erano già presenti all’epoca dei fatti. Ora con chi dovremmo prendercela? Con Zaccone? Con Elkann? Con Montezemolo? Adesso ci interessa sapere solo la verità! Vogliamo scoprire quale faida o quale lotta di potere ha favorito la distruzione di una delle squadre più forti d’Italia!

Riguardo alle parole di Andrea Agnelli ci chiediamo con quale coraggio cerca di mentirci, riesumando vecchie questioni che stanno tanto a cuore ai tifosi pur di spostare l’attenzione dalle critiche al calcio giocato, ai problemi attuali della squadra e, soprattutto, al progetto low-cost e da provinciale adottato...

E’ eloquente la strategia della “nuova” Juve sempre più elkaniana e blanchiana, spiegato più volte da Marotta: “Ottenere risultati abbassando il costo del lavoro”. Queste parole ritornano prepotentemente in mente ogni qual volta si riaccende un barlume di speranza o di sogno, e spesso ci svegliano dal sonno sul più bello.

Come si può pretendere di ottenere risultati nel calcio dei Berlusconi e dei Moratti cercando di abbassare ulteriormente le spese, che già erano inferiori alle milanesi? Un’utopia, peggio di quella comunista di Marx...

Ai tifosi interessa il capitolo Calciopoli, ma quello che più interessa è smettere di essere illusi e tornare a vincere! Cosa che al momento è IMPOSSIBILE!

In pochi giorni il mercato era sembrato decollare, con i colpi (seppur modesti) di Krasic e Aquilani che facevano ben sperare. Ma come si può cedere Diego, ottenendo prima il “gran rifiuto” del Totò nazionale e poi andando a prendere il mediocre Quagliarella, senza avere una prima punta forte da almeno 20 gol a stagione? Un mercato senza un’idea o un filo conduttore se non quello di ringiovanire a tutti i costi la rosa, a scapito della qualità ed anche della quantità... Ma soprattutto dov’è quella qualità promessa dal direttore? Si è deciso di puntare su quattro esterni che non ne fanno uno buono, spendendo più di quello che il Milan ha speso per prendere il grande mercenario Zlatan Ibrahimovic. Quel mercenario che tutti fischiano, ma che gli stessi tutti di prima avrebbero riaccolto a braccia spalancate. Il problema è che il buon Marotta ha preferito portare le “sfogliatelle” a Torino, sperando che avessero effetti miracolosi su tutto il resto del gruppo... forse sperava di trovare un elisir di lunga vita tra gli ingredienti segreti da poterlo dare ai giocatori della vecchia guardia? Perchè, dopo il loro declino, non si va più da nessuna parte...


Giorgio Buongiorno

domenica 29 agosto 2010

Juve, che pessima partenza

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Ad inizio campionato pensavamo a cosa ci potesse capitare di negativo dopo la scorsa stagione. La risposta è arrivata subito, dopo 28 anni siamo riusciti a perdere la prima giornata di campionato. E' stato facilissimo, giocatori fermi e senza idee, con il solo Motta a dannarsi l'anima. Se il buongiorno si vede dal mattino che ce lo dicano subito, così magari evitiamo di spendere soldi inutilmente in pay-tv o in abbonamenti per lo stadio o in cure dallo psicologo.
Altro che accendere una stella per lo stadio, qui c'è bisogno di accendere un cero a qualche santo, con la speranza che le cose comincino a cambiare. Di verticalizzazioni veloci e gioco sulle fascie, caposaldo della tattica di Delneri non si è visto praticamente niente, Krasic-Pepe e Martinez-Lanzafame poi, non sono riusciti a spingere e dare dinamicità come dovuto, abbastanza
tristi, un pò come la capigliatura di quest'ultimo. Quagliarella non è una prima punta vera e propria e vedere il Wolfsburg nella prima mezz'ora fare tre gol (Dzeko, Dzeko e Diego) mette i brividi, sperando che siano sono casualità di fine Agosto.
Non resta che pensare subito alla prossima partita, speranzosi e fiduciosi, noi tifosi ce lo meritiamo dopo questi quattro anni di purgatorio, anche perchè se si vuol guardare il lato positivo.... più in basso di così non si poteva partire ed ora si può solo salire, anzi si deve..

venerdì 27 agosto 2010

Involuzione Sissoko: e se la soluzione fosse uno scambio con Pizarro?

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Giusto dedicare un po’ di attenzione a Sissoko che è stato molto importante in un passato recente. Non dimentichiamoci le grandi prestazioni che ha offerto con continuità a partire da quando è arrivato a Torino (gennaio 2008) fino al suo serio infortunio al piede (febbraio 2009). Un girone di ritorno ed uno di andata in campionato ed il girone Champions condotti alla grande, da giocatore crack: grazie ad una grande esuberanza atletica, la sua caratteristica principale, ovvero la capacità di interdire il gioco avversario e rubare palloni, era interpretata al massimo livello tanto da far entusiasmare i tifosi in un fondamentale di gioco che abitualmente passa in secondo piano; a ciò era anche abbinato un notevole apporto allo sviluppo della manovra con frequenti e poderose percussioni palla al piede, con dribbling o attacco degli spazi vuoti altrettanto entusiasmanti. Di colpo divenne quello che più di tutti incarnava l’indomito spirito agonistico che ha da sempre caratterizzato la nostra squadra, divenendo ben presto l’idolo dei tifosi. Capace di esaltarsi nelle serate più importanti (Inter, Milan, Roma, Champions) l’impatto sulla nostra squadra fu devastante e di lui si disse ben presto che fosse stato l’unico colpo della gestione di Secco. Le sue prestazioni non potevano non attirare le attenzioni dei grandi club europei, e si vociferava soprattutto del Barcellona di Guardiola, ma a queste voci i tifosi sul web rispondevano che sotto i 25-30 milioni non se ne parlava proprio: anzi, di un giocatore tanto forte e giovane, che aveva segnato una svolta nella ricostruzione post-2006, non bisognava assolutamente privarsene.

Di tutto questo, purtroppo, si è perso traccia. Cerchiamo di capire un po’ il perché. Vi sono fattori soggettivi, tra cui il brutto infortunio al piede del febbraio 2009, di cui ha risentito sia dal punto di vista psicologico che atletico, anche perché alla Juve nuovamente siamo ricaduti nell’errore di voler potenziare muscolarmente i nostri giocatori: è infatti evidente il numero di chili messi su dal maliano, ciò che ne ha minato la brillantezza atletica, base di tutto il suo gioco. Credo che anche le polemiche sul razzismo dello scorso autunno abbiano un po’ minato il suo attaccamento all’ambiente, o comunque fatto scemare l’entusiasmo che caratterizza chi venga a vestire la maglia della Juve e che lui aveva dimostrato di avere. Soprattutto, la tragedia familiare dello scorso marzo ha sicuramente segnato la vita di quello che è pur sempre un giovane ragazzo di 25 anni. Fatto sta che, accanto ad una perdita di dinamismo fisico, è evidente in lui un calo di carica agonistica, come fosse rassegnazione: non ci sono più gli occhi della tigre.

Ma i giocatori non sono stelle fisse, ed il loro rendimento va considerato sempre in riferimento al contesto di squadra: al momento del suo arrivo a Torino, la Juve era ancora basata sui cosiddetti “veterani”, giocatori dalla grande classe e la cui maturità gli aveva sviluppato una grande intelligenza calcistica. Sulle fasce, gli ultimi Nedved e Camoranesi garantivano più appoggi sicuri che folate negli spazi; e analogamente Del Piero in avanti. Se consideriamo che l’altro centrocampista era Cristiano Zanetti si capisce come un elemento di rottura in grado di fornire cambi di ritmo era necessario ma anche gestibile dagli altri elementi della rosa. Con la (scellerata) rivoluzione dello scorso anno, è cambiato il panorama intorno a Sissoko: l’assetto tattico della squadra non era più ben definito e i vari Diego, Felipe Melo, Marchisio non avevano nemmeno una parvenza del senso posizionale dei vecchi campioni. Tutto ciò ne ha decretato la pessima annata, evidenziando piuttosto i limiti che non i pregi del giocatore: anzi, sembra che abbia perso anche questi, e che non sia capace nemmeno più di essere una presenza significativa in fase di difesa, trovandosi spesso fuori posizione e facendo falli inutili. Limiti che sono emersi anche in questo precampionato: se Del Neri vuole puntare su ali veloci ed un gioco di rimessa sulle fasce, il contrario di quello che accadeva con la Juve di Ranieri, è chiaro che i centrocampisti centrali devono ritornare ad essere brillanti nel senso della posizione ed eccellenti nella gestione del pallone, con visione di gioco e tecnica di base notevole. Caratteristiche in cui Sissoko difetta, ed ecco che continuiamo a vedere un lontano parente del bel giocatore che all’inizio abbiamo tutti ammirato e che infondeva rispetto agli avversari.

Giungendo alle conclusioni, è bene quindi ricordare quello che Sissoko è stato per noi, riconoscendogli meriti sportivi, attaccamento alla maglia e capacità di ridestare entusiasmo tra i tifosi. Soprattutto, bisogna avere rispetto della persona, ad ancora pochi mesi da una grave tragedia. Ciò nonostante, siamo in un ambiente professionistico e competitivo, per cui le cose devono funzionare: è forse il caso di valutare, per il bene suo e della Juve, una eventuale separazione delle strade.

Viene anche da suggerire una soluzione per non rimanere nel vago. A Roma c’è il suo mentore Ranieri (lo aveva fatto esordire in prima squadra a 18 anni ai tempi del Valencia), e sempre a Roma c’è un giocatore che farebbe proprio al caso nostro: Pizarro, quel tipo di regista che a noi manca da decenni e che sarebbe una manna per il tipo di squadra che stiamo costruendo. Uno scambio (da valutare le condizioni economiche) sarebbe una soluzione che potrebbe soddisfare tutti, considerando che se è vero che la qualità del cileno non si può paragonare a quella di Sissoko, è vero che a favore del maliano gioca una considerevole differenza di età. La piazza giallorosa accetterebbe di buon grado, mentre noi usufruiremmo di un regista coi fiocchi, ciò che ci cambierebbe letteralmente la prospettiva di squadra per almeno un paio di stagioni (Pizarro ha 30 anni). Con un giocatore come il cileno, non si tratterà più di soffrire ad ogni singolo pallone e ad ogni partita, ma potremmo ambire comodamente ad un posto Champions. Intervenendo sull’attacco e i terzini il prossimo anno potremo allora lanciare la sfida all’ Inter, stavolta a ragion veduta.

THOMAS EJUVENTUS

Del Piero, Diego, Dzeko, Di Natale e....Quagliarella. Il mercato sta per chiudere!!

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La cessione di Diego (decisivo il parere di Delneri) è un duro colpo da digerire per la maggioranza dei tifosi.
Quello che sopratutto non va giù è che sia stato svenduto proprio a quel Wolfsburg che ha preso in giro la Juventus per tutta l'estate nell'affare Dzeko (la coppia da sogno l'ammireranno i tifosi tedeschi!! ).
Il sostituto scelto da Marotta & C. poi, Totò Di Natale, ha clamorosamente ed inaspettatamente rifiutato (forse meglio così visti i 33 anni....) la Juve mettendo in crisi le scelte di mercato bianconere a pochi giorni dalla chiusura.
Alla fine, per rimpiazzare il vuoto lasciato da Diego hanno deciso di puntare su Quagliarella (meglio di Di Natale, non certo però il fenomeno che fa la differenza), ma ovviamente il Napoli ha preso alla gola la Juventus che paga l'inesperienza a grandi livelli della nuova dirigenza.
La Juve intanto grazie all'ennesima prodezza di Del Piero (un goal di quelli che l'ha reso celebre) si è qualificata per i gironi di Europa League.
Mancano ormai solo 4 giorni alla fine del mercato, quindi non resta che aspettare.
Certo se la Juve finale fosse questa, i dirigenti e la proprietà dovranno parlare chiaro ai tifosi che non meritano di esser illusi ancora su speranze di vittoria scudetto!!!

mercoledì 25 agosto 2010

Aquilani:"Finalmente Juve"

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Adesso è ufficiale, la Juventus Football Club ha concluso l’accordo con il club calcistico della città britannica di Liverpool, per quanto riguarda il calciatore Alberto Aquilani.

Di preciso, si tratta dell’acquisto a titolo temporaneo e gratuito, del diritto alle prestazioni sportive del centrocampista nato a Roma il 7 Luglio 1984.

Il contratto in questione, prevede anche un’altra opportunità per la Juventus, ovvero quella di esercitare, dopo la conclusione della stagione sportiva 2010/2011, il diritto di opzione per l’acquisizione a titolo definitivo, di Albero Aquilani.

La Juventus, che da Luglio scorso ha come sponsor principale BetClic.it Poker (la poker room legale italiana che ha legato il suo nome a quello di questa grande squadra di serie A), corrisponderà per l’acquisto di Aquilani ben 16 milioni di euro, che verserà in tre volte (sempre se l’accorso procederà in questo verso).

Aquilani, amato ed apprezzato da tanti tifosi bianconeri, è un giocatore che ha iniziato la sua carriera prima nella giovanili della Roma, dove ha esordito in serie A all’età di 18 anni (nella partita Roma-Torino del 10 Maggio 2003).

Dalla stagione 2003/2004, Aquilani è poi stato ceduto in prestito alla Triestina (in Serie B), dove è arrivato a contare ben 41 presenze, ed anche 4 reti centrate.

Di ritorno alla Roma, Aquilani ha giocato in questa squadra per varie stagioni calcistiche e, in molti si ricorderanno come il calciatore, nella finale di Supercoppa Italiana persa contro l'Inter, ha messo a segno una doppietta.

Anche a San Siro, quando la Roma gioca contro il Milan, Alberto Aquilani ha un ruolo fondamentale nella partita, tanto che grazie ad un suo assist, Totti segnerà un goal.

Dopo un infortunio al ginocchio destro, rientra in pista e vince prima la Coppa Italia, poi ad Agosto 2007, anche la Supercoppa italiana contro l’Inter.

Un altro infortunio segna Aquilani, che però torna in campo a Gennaio 2008 ed ottiene altre soddisfazioni.

Da Agosto dello scorso anno poi, Aquilani si trasferisce in Inghilterra al Liverpool, con cui firma un contratto di 4 anni che gli porta 20 milioni di euro di base, oltre ai bonus.

Da ieri, 25 Agosto 2010, la Juventus ha ufficializzato il suo acquisto a titolo temporaneo gratuito con diritto di riscatto.

Aquilani inizierà quindi ad indossare la maglia bianconera, la stessa maglia che da circa due mesi è firmata da BetClic.it Poker, il nuovo sponsor della Juventus, che già in passato è stato unito a questa squadra, e che adesso ha deciso di rafforzare e rinnovare il legame e la relativa partnership.

Clamoroso: ecco perchè Marchisio può davvero partire!!

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Secondo indiscrezioni raccolte, la nuova Juventus targata Marotta, Paratici e Delneri non ritiene Marchisio un giocatore fondamentale su cui puntare e da cui ripartire.
Quindi il giocatore a fronte di un'offerta congrua potrebbe esser ceduto anche nei prossimi giorni, visto che non viene ritenuto assolutamente incedibile.
Dopo Diego, il prossimo sacrificio bianconero per finanziare il mercato potrebbe esser proprio quello del giovane talento cresciuto in casa...

Juve, Aquilani per sognare?

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Non si sa con certezza quanto riuscirà ad incidere nelle sorti bianconere, perché è ancora troppo presto per poter giudicare e comunque ci sarà bisogno di un (normale) periodo di ambientamento. Una cosa, però, è sicura: l’acquisto di Alberto Aquilani è di quelli importanti, decisivi, perché permette alla Juventus di aggiungere qualità ad un settore troppo scarso tecnicamente negli ultimi anni, e soprattutto consentirà a mister Delneri di avere a disposizione, nella zona nevralgica della sua squadra, quattro alternative tutte di pari livello. Era da anni che in casa bianconera non si avevano quattro centrali di centrocampo così, si riuscisse nell’impresa di recuperare anche Felipe Melo ci sarebbe davvero da spalancare gli occhi dallo stupore. Aquilani va ad aggiungere qualità laddove ci sono due fantastici ruba palloni ed un talento (Marchisio) di classe cristallina e di sicura esplosione nei prossimi mesi. E non parliamo dell’aspetto economico: prestito con diritto di riscatto ad una cifra più che ragionevole, le condizioni volute dal dg della Juventus Marotta. E considerando che il “giochino” è riuscito con una squadra inglese (oltremanica sono generalmente restii ad operazioni di questo tipo), è giusto tributare un applauso all’ex dirigente della Sampdoria. Fin qui ha fatto il massimo, e pare anche non essere finita…

ALESSIO AITA

martedì 24 agosto 2010

Rettifica articolo

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Volevamo segnalarvi che all’interno di un nostro articolo BetClic è stato erroneamente definito operatore di poker online. In realtà Betclic fa parte del gruppo Mangas Gaming, leader europeo negli sport e giochi online e si rivolge a tutti gli appassionati delle scommesse. Il campo in cui opera questa piattaforma non comprende solo le attività di poker ma anche scommesse su moltissimi sport ed eventi. 

Ci scusiamo con Betclic per l'inesattezza.

venerdì 20 agosto 2010

Grande successo di Buffon, anche come testimonial di poker online

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L’inarrestabile accoppiata vincente tra poker e calcio, continua a mostrare come l’unione tra i due sport tanto diversi ma entrambi tanto appassionanti, sia davvero unica.

Già in molti infatti, sanno che anche Gianluigi Buffon ha legato la sua immagine ad una nota poker room, dedicandogli addirittura un’intera promozione estiva, ovvero il “Buffon Challenge”.

Il “Buffon Challenge” di PokerStars.it , che è iniziato il 25 Luglio scorso e proseguirà ancora per qualche giorno (esattamente fino al 29 Agosto), ha riscosso un grande successo grazie all’immagine del portiere juventino che ha davvero tanti fans che lo seguono, e che amano anche il gioco del poker online.

Come Francesco Totti con PartyPoker.it, anche Buffon con PokerStars.it, ha offerto la possibilità a tanti suoi tifosi, di poterlo sfidare anche ai tavoli verdi virtuali, e nella tanto apprezzata variante del poker Texas Hold’em.

Spendendo solo pochi euro infatti (2 di preciso), la promozione del Buffon Challenge ha permesso e continua a permettere, di partecipare ad un torneo di poker online aperto a tutti i maggiorenni, e che mette in palio l'emozione di sedere al tavolo virtuale, giocare e chattare con uno dei personaggi sportivi piu amati dagli italiani.

I tornei di poker online dedicati a qualificarsi per giocare contro Gianluigi Buffon, sono stati addirittura inseriti nel palinsesto della poker room con una cadenza giornaliera, poiché sono davvero in tanti a voler provare a conquistare quest’emozione.

Con il poker online del Buffon Challenge, in molti hanno vinto (e continuano a vincere), fantastici premi come la maglia di Gigi Buffon e le qualificazioni per la sfida vera e propria: un torneo finale con un ricco montepremi, dove si potrà sfidare il grande portiere juventino e divertirsi con lui al tavolo verde online.

C’è anche un ricco montepremi per chi riesce a conquistare il suo posto al torneo finale del Buffon Challenge di PokerStars.it, che legando il suo nome a quello di Buffon, ha richiamato ancora di più l’attenzione sulla sua poker room, già molto frequentata.

Inoltre, c’è ancora una “ciliegina sulla torta” per chi ha unito la passione del poker online con quella del calcio bianconero, ed è riuscito a guadagnarsi un posto al tavolo di poker virtuale dove giocherà anche Buffon.

Nei 4 Sit&Go che vedono Gigi difendere la propria posta dagli assalti dei finalisti, chi riuscirà ad eliminarlo, vince un ticket del valore di 100 €, valido per partecipare ad un Sunday Special (torneo domenicale di PokerStars.it)!

Juve, ecco Krasic, addio Dzeko, Sturm Grazie

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Una Juventus imballata nelle gambe e poco convincente nel gioco espugna per 2 reti ad 1 il campo dello Sturm Graz ringraziando gli austriaci per la libertà concessa sulle palle alte sfruttate prima da Bonucci e poi da Amauri.
La mancanza di qualità in mezzo al campo si è fatta sentire ancora una volta.
Lacuna che probabilmente non verrà colmata nei prossimi 12 giorni rimanenti di calciomercato.
E' finito il tormentone dell'estate:
nessuna possibilità di arrivare a Dzeko (Wolsfburg inamovibile sulle proprie condizioni), Elia dichiarato incedibile dall'Amburgo, la Juventus è stata costretta a ripiegare su Krasic, che fedele e poco ricercato da altre squadre ha aspettato la Juventus in tutto questo tempo.
Con l'acquisto di Krasic la squadra bianconera continua la sua opera di rinforzo fisico agonistico, ma il livello della qualità della squadra praticamente non migliora di una tacca.
Se non arriva il regista che da 4 anni si insegue, tutto passerà dai piedi di Diego...
E quando non gira, come contro lo Sturm, ne risente terribilmente tutta la squadra.
Basti pensare che si è reso più pericoloso Del Piero nei pochi minuti giocati piuttosto che il talento brasiliano....

martedì 17 agosto 2010

Gianluca Pessotto, un neo-quarantenne!

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Mercoledì 11 Agosto 2010, ha compiuto 40 anni un giocatore di calcio molto legato alla Juventus, la squadra di serie A che indossa le magliette firmate dal suo nuovo sponsor, BetClic.it Poker, il grande operatore di poker online, che per un lungo periodo sarà il partner e sponsor principale, della squadra bianconera.

Il neo quarantenne è Gianluca Pessotto, ex calciatore che ha alle spalle ben 15 anni trascorsi insieme alla Juventus, anche se non tutti nello stesso modo di calciatore.

Ricordato da molti soprattutto per esser stato un grande calciatore, Pessotto è nato l’11 Agosto del 1970 a Latisana (provincia di Udine), ed ha iniziato la sua carriera agonistica nelle giovanili del Milan. Da lì, Pessotto, che di ruolo è un difensore, è poi passato al Varese (con cui disputa 3 stagioni, e segnato una rete in Serie C2). Nel 1191, il calciatore è salito di categoria, iniziando a giocare a calcio con laMassese, con cui ha realizzato un goal, e ben 47 presenze.

Pessotto è arrivato poi in serie B, prima con il Bologna e poi con la Hellas Verona, che erano il preludio del suo arrivo in serie A, nell’anno 1194, quando ha esordito con il Torino (col qual ha poi giocato complessivamente 32 partite), per passare poi alla Juventus.

Nella grande squadra bianconera, Gianluigi Pessotto è stato titolare di una maglia fino alla stagione 2001-2002, in cui ha subito un infortunio, che lo ha purtroppo costretto a tre mesi di inattività.

Il grande difensore, ha poi concluso la sua carriera di calciatore nell’anno 2006, ma fino al Giugno del 2009, Pessotto ha avuto il ruolo di team manager della squadra torinese, prima di passare a dedicare il suo impegno, al settore giovanile.

Nella sua carriera di ottimo calciatore, il neo quarantenne può vantare ben 366 presenze nella Juventus, ed un grande numero di successi, che lo ha portato a riscuotere molta ammirazione da parte del suo pubblico, che lo ha sempre ritenuto un giocatore dotato di una non comune correttezza in campo, ed anche di grande sportività.

Pessotto, è uno dei pochi calciatori azzurri che ha studiato e preso una laurea (nel suo caso in Legge), proprio durante la sua permanenza nelle serie A, e questa sua attitudine allo studio, gli è valsa il soprannome di "Professorino".

L’amato personaggio legato alla squadra bianconera ha festeggiato i suoi 40 anni, e tutta la Juventus gli fatto gli auguri, anche attraverso il sito ufficiale.

La Juventus, che quest’estate è stata impegnata a Pinzolo, ora è pronta a ricominciare la nuova stagione calcistica con al fianco il nuovo sponsor, BetClic.it Poker, l’operatore del gaming e del poker online che ha legato il suo nome a quello della grande squadra bianconera.

Insieme all’augurio di buon compleanno che la Juventus ha voluto fargli, ci uniamo anche noi per augurare all’ex calciatore, tanta felicità!

La Juventus è volata in Austria, per l’appuntamento di domani a Graz.

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La Juventus ha affrontato per la prima volta nella sua storia lo Sturm Graz, la squadra calcistica austriaca con sede a Graz, in Stiria.
E’ stata la nona volta che la squadra bianconera è tornata a disputare una gara in Austria, dove in totale ha trionfato in quattro occasioni, conquistato un pareggio, e subito anche tre sconfitte.
La Juve ha giocato con la maglia da poco firmata dallo sponsor principale della nuova stagione calcistica, ovvero BetClic.it Poker, che esattamente dal 1° Luglio scorso e per i prossimi due anni, ha legato il suo nome a quello della grande Juve.
BetClic.it Poker, nota poker room, è già stato in precedenza legato alla squadra bianconera, ma ora le due società, hanno deciso di legare nuovamente il loro nome, e lo hanno fatto per ben 24 mesi.
La Juve è quindi presenterà all’UPC Arena di Graz con la maglia firmata da BetClic.it Poker, e Alexander Manninger che ritorna adesso in Austria come avversario, ha dichiarato su Juventus Channel di essere pronto per la sfida.
Nella giornata di mercoledì 18 agosto, i giocatori bianconeri sono partiti per la trasferta austriaca, e la squadra ha preso il volo dall’aeroporto di Torino Caselle, per giungere a Graz, dove domani si presenterà in campo.
Per la stessa giornata i giocatori bianconeri avevano comunque altri impegni, come la conferenza stampa delle ore 17:30, e l’allenamento alle ore 18:00.
Questa trasferta austriaca, ha impegnato la Juventus che sta per riprendere la nuova stagione calcistica, e che circa una settimana fa era alle prese col Trofeo TIM, occasione che ha visto proprio il ritorno in campo di Manninger. Il portiere che si trovava in Austria con il resto della squadra bianconera, ha superato perfettamente il problema che aveva alla gamba, ed è di nuovo in forma per la sfida di domani.

La Juventus che si è presentata in campo a Graz con la maglia firmata da BetClic.it Poker, ha giocato con una delegazione turca che ha diretto la gara.

L’arbitro della sfida è stato infatti il turco Cakir, ed i suoi assistenti sono stati invece Duran e Tarik Ongun, mentre il quarto uomo era Suleyman Abay.

A questo punto non resta che attendere domani, e fare un grande in bocca al lupo al grande capitano Del Piero, all’agguerrito Manninger, ed a tutti gli altri grandi giocatori bianconeri impegnati nella sfida!
Nonostante la partita non abbia visto giocare una grande Juventus, ma ha bensì visto una squadra appenastina, lenta ed a volte prevedibile, il risultato finale ci lascia contenti, dato che la Juventus ha riportato un 2 ad 1 sul Graz.

venerdì 13 agosto 2010

Juve, ma vale davvero la pena vendere Diego?

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Negli ultimi giorni la trattativa Diego-Wolfsburg ha avuto una netta accelerata in seguito al blitz in Italia del dg dei “Lupi” Hoeness. La Bild parla di 16 milioni, altri quotidiani dicono che la Juve ne vorrebbe fare almeno 20 ma che si accontenterebbe anche di chiudere a 18. Mentre è notizia nuova l’interessamento (che inizialmente non sembrava reale) dello Schalke 04 che sembra addirittura aver superato l’offerta dell’altro club tedesco.

Lasciamo le trattative a chi di dovere mentre ci sono almeno due punti su cui noi comuni mortali possiamo mettere in dubbio la bontà di questa operazione.

Il primo punto è che rimaniamo veramente perplessi quando leggiamo (da tifosi interessati) queste cifre e sentiamo parlare di queste trattative come “affari” per i bianconeri. E’ davvero inspiegabile come si possa dare una valutazione così bassa ad un giocatore che ha sempre fatto bene in Germania, finalista (squalificato) in Europa League due anni fa dopo aver condotto quasi da solo la squadra fino a quel punto, facendo fuori nell’ordine e incantando contro Milan e Udinese.

Non ci è ben chiaro se chi spara cifre e trattative sappia veramente ciò che dice. Non è possibile che un mezzo giocatore come Krasic (che finora non ha dimostrato praticamente nulla ed è più grande d’età di Diego) possa essere valutato 18 milioni in partenza e poi dopo infiniti tira e molla il CSKA si decida a venderlo (quasi fosse un sacrificio) per un paio di milioni in meno. Inspiegabile è anche il fatto che gli stessi operatori (o giornalisti) di mercato, che pochi minuti prima giudicano un affare la cessioni di Diego per 16/18 milioni, parlino della trattativa per Elia spiegando che la sua valutazione si aggira sui 15 milioni: stesso discorso di Krasic... Cosa ha fatto finora il 23enne Elia da meritare una valutazione così “importante”? Altro giro, altro nome: Michel Bastos, extracomunitario (perchè nonostante quello che dicano alcuni giornalisti disinformati il brasiliano non ha doppio passaporto). Si tratta di un terzino sinistro molto molto “forzato” che rende meglio da esterno alto. Valutazione 20 milioni! Una follia vera e propria! Con quei soldi si sarebbe potuto prendere Kolarov o magari tentare un assalto al peruviano Vargas della Fiorentina. Ma si sa, quando si compra e sei la Juventus, le valutazioni salgono oltre ogni logica di mercato.

Una domanda è lecita: perchè quando vendiamo i nostri giocatori ricevono una valutazione bassissima a partire innanzitutto dai giornali? Bravo chi saprà rispondere a questa domanda!

Il secondo punto è strettamente tecnico-tattico e riguarda l’ottica di rafforzamento graduale della squadra a partire da questo calciomercato ed esula dalle polemiche giornalistiche su valutazioni e giocatori fatta in precedenza: come si può cedere Diego, considerando come attenuante le problematiche legate al modulo, senza avere una valida alternativa tra i top-player? Sostituire il brasiliano con uno tra Krasic, Elia o Bastos è un fallimento dirigenziale, anche perchè in attacco si rimarrebbe con lo stesso pack della scorsa stagione o comunque le alternative paventate (Gilardino o Pazzini) non sono assolutamente adatte.

L’unico giocatore per cui sacrificare Diego sarebbe Dzeko, in alternativa (ma proprio un’alternativa molto estrema) si potrebbe tentare con Benzema e un grande regista di centrocampo (ruolo in cui dopo 4 anni siamo ancora scoperti). La cessione di Poulsen di queste ore, e la possibile partenza di Tiago fanno infatti pensare proprio che arriverà un altro centrocampista, perchè è impensabile giocare un’intera stagione con soli 3 centrali.

Tornando al sacrificio di Diego, varrebbe la pena cederlo solo se al suo posto arrivasse un giocatore di valore che possa fare coppia con le nostri torri già presenti. Dzeko e Benzema sarebbero gli ideali perchè sono attaccanti moderni che sanno giocare vicino ad una prima punta, se i due fossero irraggiungibili in alternativa sarebbe più utile un giocatore con le caratteristiche di Del Piero anzichè uno con quelle di Amauri o Trezeguet.

Ci conviene solo confidare ancora una volta nel grandissimo lavoro e nella competenza di Marotta, il quale finora sta cercando di compieri miracoli in uscita (riuscendoci) con giocatori che ormai mercato non ce l’hanno da un bel po’! Sperando però che non tradisca la troppa fiducia incondizionata riposta in lui dai tifosi! Perchè in fondo, non siamo la Samp...

Giorgio Buongiorno

giovedì 12 agosto 2010

Luciano Moggi tuona: "Il calcio italiano in crisi perchè ostaggio di Moratti e Abete non ha il coraggio di affrontarlo!"

4 commenti

Luciano Moggi su Libero del 12 Agosto 2010
Non è nostra intenzione gettare allarmismi : abbiamo perso con la Costa d’Avorio e di per sè non sarebbe un dramma. Durante e dopo la partita abbiamo ascoltato tutte le scuse del mondo: quando Cassano faceva una ( rara ) giocata, era un trionfo per il nuovo calcio di Prandelli, Balotelli era come se avesse messo d’improvviso l’aureola in testa. Abbiamo pure sentito il presidente federale Abete, dire che iniziava un nuovo ciclo nel quale nutriva la massima fiducia. E abbiamo apprezzato i proclami di Prandelli sulla qualità.
Tutte minchiate, cari lettori. La verità è che ci manca la materia prima, quella che in campo può fare il bel gioco invocato dal ct. Ci manca un presidente che sappia svoltare senza le solite banalità. Ci manca un allenatore con le palle, non un tecnico alla ricerca del consenso con la convocazioni di Cassano e Balotelli, tanto sbandierate per sconfessare Lippi.
Ci manca la Juve, signori. Sì , avete capito bene, ci manca quella Juve che sapeva dare alla nazionale i 5-6 giocatori che ci hanno permesso di vincere il campionato del mondo del 2006. L’hanno voluta distruggere e adesso si devono godere le rovine. Il consenso alla distruzione è partito da Torino dopo la morte dell’Avvocato Agnelli e di Umberto. Ed è stato perpetrato a Milano, dove c’è tutto l’interesse a distruggere la squadra che aveva vinto tutto. Adesso abbiamo l’Inter che vince con undici stranieri e poco importa se non dà giocatori ( neppure uno ) all’Italia. Se Abete dice che bisogna aver fiducia nel nuovo corso ....... Godiamoci questopresidente che non ha il coraggio di attuare i rimedi che lo metterebbero in rotta di collisione con Moratti.
Basterebbe limitare il numero di stranieri in campo - come avviene in Inghilterra da quest’anno - e non chiudere la porta a un extracomunitario in arrivo .
Ma chi potrebbe dirlo a Moratti ? Non lui, perchè rischierebbe di perdere la poltrona cui tiene tanto. Franco Ordine a Telelombardia ha raccontato che per il passaporto falso di Recoba, l’allora presidente federale, Franco Carraro, disse che non si poteva far retrocedere l’Inter dopo tutti i soldi spesi dal petroliere. Arrivò una multa piccola, ma poi arrivò la condanna giudiziaria di Oriali ( ora fatto fuori dal presidente nerazzurro:i ruffiani fanno sempre questa fine ) a conferma dell’illecito perpetrato. E Baldini, ideatore dello stratagemma, oggi fa bella mostra di sè in Inghilterra. Questi sono gli uomini di oggi, inutile chiedersi quindi i motivi per o quali il calcio italiano sta andando così male tanto da essere all’11° posto nella classifica mondiale.
Un piccolo inciso. Tutti gli anni ad Agosto, alla Versiliana di Forte dei Marmi, vengono invitati personaggi più in voga: il 4 agosto era in programma Moratti e - dico io- a ragione per quello che ha vinto. Il 7 agosto il sottoscritto. Senonchè il programma ha subito una variazione: mi è stato detto che il 7 non dovevo più andare perchè sostituito da un politoco ( Casini ). Ovviamente non era vero : il povero Battaglia, ideatore e direttore della manifestazione, si era dovuto piegare al volere di Moratti che non gradiva la mia presenza dopo di lui. Quando poi Battaglia mi ha fatto richiamare per stabilire una nuova data, gli ho detto che poteva tranquillamente invitare Moratti per un bis. Tanto per dimostrare quanto potere abbia l’Inter e quanta paura ha il nostro presidente federale a mettersi contro Moratti: la prova è nei contratti di Thiago Motta e Milito, che dovevano essere invalidati perchè trattati con un soggetto inibito ( Preziosi ). Anche questa volta è arrivata solo una piccola multa e qualche settimana di squalifica. Per quale ragione Abete dovrebbe mettersi a litigare con Moratti ? Lui tiene alla sua poltrona, se poi l'Inter gioca con 11,12,13 stranieri, poco importa. E se l’Italia dovesse continuare a perdere, ci sarà sempre un Prandelli da far fuori come Donadoni. Intanto il nostro presidente, anzichè autoradiarsi per i risultati sudafricani, pensa a radiare coloro che gli hanno permesso di vincere il titolo mondiale nel 2006. Quelli che con il loro lavoro sapevano dare prestigio a una società e al calcio italiano. Sono salvi invece, sempre e comunque, quelli della banda che di tutto sa tranne che di onesto: lo dimostrano le intercettazioni trovate, ma nascoste per tanto tempo. Non si sa da chi..

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