venerdì 17 settembre 2010

Juve, che confusione!!

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E sono sette. Ben sette gol subiti in 3 partite. Anche ieri sera, la Juventus ha sofferto contro una squadra polacca formata da perfetti sconosciuti che ottengono meritatamente un pareggio a pochi minuti dal termine della gara.

Primo tempo da dimenticare nel quale la Juventus si è fatta sopraffare più volte dal gioco dei polacchi che sono passati in vantaggio grazie ad un rigore causato da un fallacio del “solito” Felipe Melo sul giocatore avversario Peszko. Rudnevs trasforma il rigore e porta il Lech sull’1-0.

La Juve non reagisce e continua a manovrare con lentezza ed a commettere numerosi errori soprattutto in fase di costruzione di gioco. La confusione regna sovrana e l’attacco bianconero è praticamente sterile: due tiri in porta di Del Piero e qualche incursione del sempre volenteroso Krasic.

Al 30’ la Juventus soccombe per la seconda volta ad opera del galvanizzato Rudvens che finalizza un incredibile assedio polacco in area bianconera dopo un’azione d’attacco caratterizzata da diversi tiri in porta.

Al 45’ De Ceglie e costretto a chiedere il cambio per un infortunio muscolare ad una gamba ed al suo posto entra in campo Motta. Sul finire del primo tempo (47’), Chiellini decide che è arrivato il momento di reagire e così accorcia le distanze con un bel colpo di testa sfruttando al meglio un calcio di punizione battuto da Del Piero.

Il primo tempo finisce 1-2 per il Lech Poznan.

Al 4’ del secondo tempo, sale nuovamente in cattedra Giorgio Chiellini che firma la sua seconda rete della partita su palla inattiva insaccando di sinistro la parabola disegnata da Alessandro Del Piero dal calcio d’angolo. La Juve ritorna in gara , ma è chiaro che il centrocampo non riesce a fare filtro e bloccare le iniziative degli avversari. Al 10’ del secondo tempo, Del Neri corre ai ripari sostituendo l’evanescente Lanzafame con Pepe. La manovra della Juve, anche se poco fluida ed ancora ricca di imprecisioni, adesso è più aggressiva. Il gol è nell’aria. Alessandro Del Piero affonda il colpo ed al 30’ si inventa un tiro di pregevolissima fattura che da circa 30m trafigge il portiere polacco portando la Juventus in vantaggio 3-2 sul Lech. E’ quasi fatta.

Al 34’ esce Iaquinta ed entra Marchisio. Motta tenta di chiudere defintivamente la partita con un incursione in area polacca dopo una triangolazione con Del Piero, ma il suo tiro si infrange sui pugni del portiere Kotorowski. Ed infine la beffa. Al 48’ ci pensa il goleador della serata polacca Rudvens che firma la sua personale tripletta infilando Manninger sotto l’incrocio dei pali con un siluro imparabile calciato da fuori area. 3-3 dal sapore amaro come conferma anche Giorgio Chiellini nell’intervista di fine gara.

La Juventus è oggettivamente lontana dall’esprimere un gioco di squadra convincente. Se non fosse per la tenacia e le giocate di qualche singolo, andrebbe incontro a risultati maggiormente negativi.

La difesa balbetta sulle fasce, l’attacco non incide e la lucidità latita anche nel fare le cose più semplici.

“La partita si vince a centrocampo” ha detto l’espertissimo Luciano Moggi, e dal 2006 la squadra bianconera non è riuscita ancora a trovare la giusta quadratura di un reparto fondamentale che ad oggi vede Felipe Melo in bilico tra trionfo e tragedia, Sissoko sempre proiettato in avanti e poco curante della fase difensiva, Marchisio utilizzato con discontinuità ed Aquilani, utilizzabile solo in campionato, come una grossa incognita.

La Pagella: Manninger 5; Grygera 5; Legrottaglie 6; Chiellini 9; De Ceglie 5; Krasic 6; Felipe Melo 4,5; Sissoko 5; Lanzafame 5; Del Piero 6,5; Iaquinta 5; Motta 5; Pepe 6; Marchisio 6; Del Neri 5.


MASSIMILIANO GULLACE

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