sabato 25 settembre 2010

Rimandati alla prova di maturità

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La Juventus fa un passo indietro. Non che la vittoria con l’Udinese avesse messo chissà quali discorsi idilliaci nella testa dei tifosi, ma sicuramente contro il Palermo ci si aspettava una conferma, sul piano del gioco e del risultato. La Juve la grinta ce l’ha messa (anche se probabilmente nei momenti sbagliati della gara), giocando comunque non all’altezza della gara di pochi giorni fa. Ma l’impressione è stata che ha perso giustamente e per tre aspetti: il Palermo, terribile avversaria per una Juventus che ha problemi in difesa, è stata più “squadra” (cinica e decisa sul campo e meritevole della vittoria); l’atteggiamento diverso da quello di Udine (sul 2-0 la squadra era troppo ferma e si è lasciata andare in balia dell’avversario) e poi per gli episodi, subiti e non finalizzati. Nel primo gol, dopo due minuti dall’inizio della gara, si vede come basti un contropiede e uno scambio veloce per mettere in difficoltà la retroguardia ancora una volta, problema che Delneri non pensava certo di aver gia neutralizzato ma che sperava di non ritrovare subito con altri tre gol presi. Dopodiché c’era un intera partita da giocare, ma ci siamo visti andare sotto di due gol grazie ad un gol fortunoso di Ilicic con tanto di tiro che rimbalza a terra, carambola sul palo e finisce in rete. E la terza rete completa la festa rosanero (che battono la Juventus a Torino per il terzo anno consecutivo, la prima volta che accade nella storia bianconera) subita per un calcio di punizione.

Ecco perché parliamo di episodi. Poi se ci mettiamo anche che la Juve non ha sfruttato le poche occasioni avute e ad esempio i cross fatti non hanno mai trovato la testa di uno dei nostri attaccanti ma sempre quelle degli avversari si chiude il cerchio di una serata storta da cui si deve ripartire. Come ha detto Delneri, se c’è una cosa da migliorare rimane però la difesa: i movimenti continuano ad essere sbagliati e basta un contropiede, un uno-due o un errore a centrocampo per metterli in difficoltà. Con l’Udinese il problema non si era riproposto più di tanto perché i friulani non hanno fatto una grande partita in attacco e in più tutta la Juventus aveva giocato benissimo, grintosa tanto da non rischiare quasi nulla. Il Palermo è stato molto più pericoloso con il trio delle meraviglie Pastore, Ilicic, Pinilla, perfetto per creare spesso pericoli ad una retroguardia fragile e in affanno, a causa della mancanza di un vero terzino sinistro (Grygera fa quel che può) e contro una squadra che per spingere sfrutta solo il versante di destra sulla scia Motta-Krasic. Tanto da far scappare a Delneri un ammissione su un pensierino che spesso fa, con Pepe applicato come tornante.

Anche per quanto riguarda la Juventus c’è però da “recriminare”, visto che di questa partita di “episodi” sempre si parla. Del Piero, anche oggi in forma e trascinatore della squadra bianconera, ad esempio sfodera un'altra parabola bellissima da fuori area che Sirigu smorza incredibilmente sulla traversa, poi salva anche un suo calcio di punizione togliendo il pallone sotto la traversa. In più la Juve, come detto, ha le occasioni per segnare ma non le sfrutta come dovrebbe. Amauri ha qualche opportunità di testa che sfrutta male, Krasic (bene anche oggi per come salta l’uomo e spinge, meno bene nel secondo tempo per il problema “tiro” che va limato) ha una buona occasione su una conclusione in diagonale ma prende male la palla. Sul capitano poi c’è da rivedere un più che possibile rigore: Del Piero cerca con l’esperienza la gamba di Cassani che lo tocca, e al 90% di solito l’arbitro fischia. Orsato, che non c’è sembrato in forma a discapito di ulteriori polemiche riguardanti questa giornata calcistica, invece non concede il tiro dagli undici metri.

Questa Juve deve chiaramente trovare più continuità, da adesso in poi saranno tutte importanti le gare da affrontare e la sfida sarà lasciare per strada meno punti possibili. La prova del Friuli è stata convincente ma la Juve ha l’obiettivo di giocare sempre con quell’atteggiamento, almeno dal punto di vista della cattiveria agonista che stasera è stata un po’ lasciva a causa di un buon Palermo. Poi quest’anno gli alti e bassi ce li ritroveremo, lo sappiamo, la squadra ha undici elementi nuovi e bisogna dar tempo a tutti di trovare un affiatamento generale che però almeno dal punto di vista “dello spogliatoio” ci sembra essere già a buon punto, bisogna lavorare duramente perché le basi ci sono, iniziare a trovare qualche vittoria di fila non guasterebbe, è chiaro che ci vuole un po’ di pazienza. Come prima cosa bisogna ripartire dall’atteggiamento di Udine e da quella voglia di vincere, ma se vogliamo già dal primo minuto di gara col Palermo, che prima del gol avevamo visto in difficoltà con una Juve partita forte. Domenica un'altra gara importante impegnerà i bianconeri, all’Olimpico di Torino arriva il Cagliari (altra squadra tosta come tutte quelle della Serie A) che metterà ancora una volta i bianconeri alla prova di maturità, prima dei big match contro Manchester City e Inter.

Tiziano Salvatori

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