lunedì 8 novembre 2010

A TUTTA JUVE

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La Juventus di Delneri avanza in campionato e dimostra quanto punti su questo torneo. E’ palese che quest’anno la Juve abbia le carte in regola per provarci fino alla fine, visto un torneo non proprio di livello e visto che non ci sono poi tantissime squadre che incutono timore. Bianconeri che sicuramente mettono anima e corpo in questo torneo a differenza dell’Europa League che sembra quasi snobbata: i problemi fisici e quindi lo scarno turnover sono risaputi ma è sotto gli occhi di tutti il modo in cui la Juventus affronta diversamente le due competizioni.
Contro il Cesena, visto il momento difficile con gli undici infortunati ci aspettavamo una partita molto difficile, e nella prima e nell’ultima parte di gara così è stato. Ma con tutti i problemi, la Juve si riconferma squadra tenace e come vuole il suo tecnico, “no limits”. Cesena che veniva da tre sconfitte consecutive e che per strappare almeno un pareggio avrebbe venduto cara la pelle. I bianconeri con in campo Sorensen, giovane impiegato come centrale di difesa e con un Sissoko non proprio in splendida forma, invece scacciano i cattivi pensieri e rimangono in corsa li nelle prime posizioni, a sole quattro distanze dalla Lazio capolista.

La Juve messa sotto dal Cesena di Ficcadenti fin dall’inizio va presto “sotto”: classico svarione difensivo di inizio stagione, svarione che non si vedeva da un bel po’. Schelotto si fa trovare a destra tutto solo vicino la porta, si fa recapitare il pallone con un bel cross e con un assist di giustezza porge la palla a Jimenez che solitario appoggia la palla in rete. La Juventus però non pare rimanere rintontita dal vantaggio cesenate e riparte subito in attacco con un tiro dai trenta metri di Aquilani. La Juve torna almeno in questa gara ad avere un po’ di problemi dietro con una difesa apparsa non certo in splendida forma (forse il migliore è addirittura il rientrante Grosso, Motta è rimandato e Bonucci un po’ troppo lezioso) ma spinta però da un centrocampo affaticato dal poco turnover ma in palla. Marchisio infatti è un giocatore a tutto campo, prima quasi perfetto esterno sinistro e poi centrale dopo l’entrata di Salihamidzic a posto di Felipe Melo (venti minuti di gara per lui, esce per un piccolo problema fisico, non dovrebbe essere nulla di grave). Anche Pepe non salta una partita e fornisce un'altra prestazione tutta cuore e grinta, mentre Aquilani è sempre più una pedina imprescindibile per Delneri, viste le sue qualità che alla Juve tutti aspettavano. Ci chiediamo però quanto potrà durare così, i giocatori sono contati e gli infortuni sempre più prepotenti, la campagna acquista di Gennaio pare molto distante e il turnover non sempre è facile da svolgere, nonché arma non spesso utilizzabile da Delneri che una volta trovato il giusto equilibrio difficilmente cambia le carte in tavola.

Al 30esimo la svolta della gara: Pellegrino atterra Bonucci in area ed è calcio di rigore. Alessandro Del Piero come al solito non sbaglia per la rete numero 180 in A, in una partita che ancora una volta lo vede protagonista: a pochi giorni dal suo 36esimo compleanno ci regala una gara splendida in cui è ancora il migliore dei suoi e in cui lo troviamo a dare l’anima prelibandoci di giocate all’altezza del fuoriclasse che è. Uno a uno dunque, e per i bianconeri c’è aria di vittoria, soprattutto dopo l’espulsione per doppia ammonizione di Pellegrino. L’impressione è che il gol deve arrivare prima della fine del primo tempo per permettere alla Juve di amministrare meglio il vantaggio nella ripresa e così è: cross perfetto di Marchisio dalla sinistra e incornata di Quagliarella che sigla il sorpasso bianconero. Poi ci prova ancora Quagliarella che dopo una bellissima azione in contropiede, dribbla più avversari ma sbaglia l’ultima cosa, il momento del tiro. Ma è solo il preludio al gol finale, poco dopo aver sofferto un po’, caratteristica negativa che purtroppo la Juve ha: non è sempre  è brava nei finali di gara, fatica a chiudere le partite anche quando è in superiorità numerica, soffre e non gioca al massimo gli ultimi minuti. Salihamidzic comunque trova un bel taglio per Iaquinta che con una bella girata trova l’incrocio sul secondo palo e sigla il suo terzo gol da subentrante dei quattro fatti. 

La Juve, dunque, inizia a tirare un po’ le somme. Mercoledì sarà di nuovo in campo, per una nuova riconferma, sul campo di Brescia per una gara tutt’altro che facile, prima del big match di sabato prossimo in casa contro la Roma, altro banco di prova per la squadra di Delneri. Ci si può credere: la Juve ha dimostrato che se la può giocare con tutti, con tanta umiltà e tanta voglia di dimostrare per quale società i ragazzi si stanno mettendo in gioco. Chiosa finale: siamo felici che Delneri, vero regista di questo nuovo “cantiere” in costruzione, abbia messo per un attimo la coerenza da parte facendo giocare Salihamidzic e Grosso: ce n’era proprio bisogno.

Tiziano Salvatori

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