lunedì 21 marzo 2011

IMMENSO DEL PIERO, CAPITANO VERO!

0 commenti
Solo e sempre lui. Il giocatore più importante della storia della Juventus, e spesso incredibilmente criticato dai suoi stessi tifosi oltre che dagli altri, ancora una volta parla sul campo, e regala con una gemma rara la vittoria ai bianconeri che non arrivava da un mese. Contro individui che dicono di capire di calcio, Alex impartisce lezioni da anni, perchè anche quando sembra periodo di scarsi risultati per lui e per la squadra, ecco che sbuca ancora, con la sua infinita classe risolve situazioni che scottano.
Basti pensare al Del Piero del dopo infortunio, in cui dopo anni di successi e momenti incredibili, si è rialzato per ricominciare a scrivere la sua storia e quella della società che ama. Sono passati tredici anni, un lungo periodo dove da tanti e in tanti momenti era stato dato per bollito. Bisogna dirle queste cose perchè è giusto far vergognare tutte quelle persone che rispuntano fuori solo per denigrarlo nei momenti "no" (tifosi e giornalisti), ed è giusto dirlo per rinfrescare la memoria a chi, con tanta fatica, sta cercando di fargli firmare un contratto che lui ha gia deciso di firmare in bianco. Il solo pensare alla fortuna che si ha ad avere in squadra un Capitano del genere, fa girare la testa, e mette anche tristezza perchè, tante volte, viene da pensare che neanche ce lo meritiamo un Campione simile. E se quei venti gol fatti in Serie B fossero stati fatti in A (e pensiamo che senza la retrocessione li avrebbe fatti ugualmente visto lo stato di forma) adesso negli speciali sui duecento gol, lui farebbe parte della lista. Sempre presente, il giocatore simbolo e su cui puoi puntare, quello che, anche se gli dai contro, ti smentisce e fa felice chi lo ama, sempre e comunque. Perchè lui è la storia, il Calcio, la Juventus.
Contro il Brescia risolve ancora lui, che in quest'ultimo periodo pur essendo un quasi trentasettenne è il più in forma e senza'alcun dubbio è la pedina con più qualità. Si perchè, anche se Delneri vuole proprio la "qualità" in campo (termine che ama parecchio) bisogna dire che il Capitano non era stato il suo preferito, messo al posto di altri che non possono proprio avere in bacheca quell'aggettivo nella sua massima espressione. Ma come aveva già fatto in passato, con tutto che si prende anche dell' "affaticato" anche quando non lo è, quando il mister tenta di farlo uscire lo stesso per altre soluzioni meno felici, smentisce tutti e smentisce anche il tempo stesso, la sua carta d'identità. Mette al servizio della squadra il suo genio e facendo ciò che solo i grandi campioni sanno fare. Trascina la squadra. Lo fa psicologicamente e sul campo: quest'anno questi pochi gol fatti non sono il riflesso di una scarsa condizione, bensì di un lavoro tutt'altro che facile, perchè quest'anno Del Piero ha ricoperto più ruoli e ha fatto tutto ciò che altri avrebbero dovuto fare, scorrazzando da una parte e l'altra del campo, trovandosi a giocare da playmaker e facendo spesso ripartire lui l'azione. Col Brescia, come già aveva fatto vedere nelle ultime uscite, è stato ancora una volta il più "in palla", ha creato molto mettendo palloni interessanti ma mai finalizzati dai compagni, per poi salvare ancora una volta la sua Juve, come da qualche anno gli succede, con un grandissimo gol che va a stoppare l'ennesimo punticino stiracchiato contro un Brescia non proprio strepitoso, ma simbolo delle squadre che sanno di poter venire a Torino facendo la partita, contro una squadra psicologicamente instabile. In una Juve dalle poche certezze e dalle poche occasioni, è sempre lui ad accendere quella famosa lampadina. E' lui la nostra qualità, e bisogna conservarla.
Questa doveva essere la prima vera annata dopo la Serie B, quella della rinascita o comunque sia della vera ricostruzione, ma si rischia di dover rimandare l'appuntamento. La squadra proprio non va, anche se, come successo col Brescia, magari azzecca l'atteggiamento messo in campo ad inizio gara, basta un niente per farla vacillare. Rischia (oggi poco) ma crea anche troppo poco, fosse stata più cinica il risultato si sarebbe sbloccato prima. Non tutte le colpe sono dell'allenatore (che non sarà un genio ma davanti a dei nazionali che fanno errori banali bisogna alzare le mani) ma bisogna osservare i giocatori stessi, che sembrano avere quasi gli spasmi in campo, non ragionano e al primo errore crollano. Fanno fatica a controllare la partita, nervosi se si va in vantaggio si fatica a raddoppiare e se si viene raggiunti crollano in maniera "fantozziana", pur magari essendo in superiorià numerica. Come già detto più di una volta, manca di personalità e di mentalità, poi è probabile anche che alcuni giocatori non siano proprio all'altezza, ma questa squadra infortuni o non, quest'anno avrebbe dovuto fare di più. Era l'annata stessa che lo richiedeva. Poi i discorsi che si possono fare sono molteplici, magari il fatto che Delneri non ha potuto sfruttare il suo gioco per mancanza di giocatori in campo o magari il fatto che altri non sono mai arrivati (come terzini che spingano o migliori crossatori), ma di potenziale non è vero che non ce n'era come si vorrebbe far credere e se a fine stagione non dovesse arrivare alcun risultato, sarà un altro fallimento. Ma ripetiamo, questo per colpa davvero di tutti, dalla proprietà fino all'ultimo magazziniere. E ci viene naturale sottolineare ancora una volta che, se pur con tutti i limiti di un Delneri troppo ripetitivo nella sua gestione e forse un pò spaesato, sono i giocatori che fanno la differenza in campo, e si parla di Campioni del Mondo e di nazionali, della serie, "non tutti anonimi".
E questi nomi, sono nomi importanti. Ciò che è giusto sottolineare è che bisogna guardare in faccia alla realtà, capire bene qual'è la reale posizione di una proprietà dal punto interrogativo e gli errori di una società che deve correre ai ripari, e che deve essere capace di prendere decisioni decise sul campo, perchè è sotto gli occhi di tutti che ci sono giocatori fin troppo protetti, una rosa che va smaltita di pedine che se hanno ancora mercato bisogna proporre, per prendere poi giocatori di valore. Le operazioni a Giugno non saranno tutte facili da effettuare, ma qualcosa di deciso e di importante va fatto. Il gol preso dai bianconeri contro il Brescia è la chiave di tutti i nostri discorsi. Un Chiellini che guarda otto volte il suo uomo che sta marcando stretto, e che gli sfugge facendosi superare dal pallone, è un Chiellini che va rivalutato al più presto, in una stagione in cui sembra un altro. Stesso discorso va fatto su Buffon, che pare davvero un ex portiere, non esce neanche più nella sua area piccola e insieme alla sua difesa sbriciolata vacilla pericolosamente verso il baratro. E' tutto nell'azione nel gol di Eder, che è come un replay visto e rivisto di un annata di gol presi in fotocopia, e presi in maniera oscena. Tutta la squadra ha delle colpe, dalle scelte errate del tecnico, a Sorensen che manca di esperienza e che più di quello messo in campo non può fare, a un Krasic che più che arrivare sulla linea di fondo per crossare non fa più (un miracolo sul gol) fino ad arrivare a Pepe che è si tanta grinta ma che ultimamente sbaglia un pò troppo, tanto per fare degli esempi. Compattezza, consapevolezza ed umiltà, gli ingledienti per riabbracciare il dna Juve, per chi lo ha ma lo ha smarrito. Al resto dovrà pensare Marotta. La squadra nel suo insieme quest'anno c'era, ma dall'infortunio di Quagliarella e dall'espulsione di Melo contro il Parma, si sono innescati un processo di meccanismi negativi e non del tutto casuali che hanno fatto sprofondare la Juve. E dopo tutto questo, siamo ancora in corsa, almeno per i preliminari di Europe League. Che "Dio Alex"ci salvi.



TIZIANO SALVATORI

0 commenti:

Posta un commento

Le più lette