sabato 15 ottobre 2011

STEFANO DISCRETI: "La mia JUVE la rivoglio antipatica e vincente!"

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"Alla Juventus vincere non è importante. E' l'unica cosa che conta!". Queste semplici, ma chiare parole rappresentano a 360° il personaggio Antonio Conte, attuale tecnico bianconero, a cui Stefano Discreti e Alvise Cagnazzo hanno dedicato la loro ultima fatica letteraria. Edito da Bradipolibri al prezzo di 15 euro, "Antonio Conte, l'ultimo gladiatore", è la biografia di un uomo che al nome della Juventus ha legato ben 13 stagioni di cui 3 da capitano. Ci racconta nei particolari il libro Stefano Discreti in questa intervista.


Se Montero, a cui hai dedicato l'ultima tua opera, è stato ed è tuttora un tuo idolo, che cosa rappresenta invece Antonio Conte?
Un simbolo. E' l'emblema della Juve operaia, indomabile. Della Juve vincente che non accetta solo di partecipare e per la quale arrivare secondi equivale ad un fallimento o quasi. Insomma, tutto l'opposto di quello che è stata la Juventus dall'estate 2006 all'ingaggio di Conte.


Che gladiatore è l'attuale tecnico della Signora?
Un condottiero unico. Come nel film di Ridley Scott, i giocatori sembrano aspettare sempre un suo cenno prima di attaccare l'avversario "Al mio segnale scatenate l'inferno" e lo stadio bianconero diventa una bolgia. Un clima da corrida che esalta lo spirito gladiatorio di Conte e dei suoi "bravi ragazzi".


Come avete concepito e strutturato il libro?
Con Alvise Cagnazzo ormai ci capiamo al volo. Il libro è composto da un racconto degli inizi della carriera di Conte in quel di Lecce, del suo primo periodo bianconero con Trapattoni e Boniperti, del suo ciclo epico con la triade conclusosi con il suo ritiro. Poi c'è tutta la parte sulla lunga gavetta fatta da allenatore per arrivare dove oggi siede. Ad Antonio non ha regalato niente nessuno. Si è guadagnato tutto con il sudore.
La prefazione è a firma di Massimo Giletti, suo grande estimatore nonchè tifoso juventino. Poi c'è l'introduzione della penna magica di Roberto Beccantini. In appendice infine il contributo di tanti personaggi noti come Moggi, Padovano, l'Associazione Amici della Juventus e lo Ju29ro team. Insomma, un libro che non può mancare nella libreria di un tifoso juventino.


Per un tifoso cosa significa ritrovare in panchina il grande capitano?
E' sinonimo di grande sicurezza. Di consapevolezza che finalmente è finita la Juve dell'operazione smile. Antipatica e vincente: ecco come rivogliono la Juventus i propri tifosi. Altro che operazione simpatia.


Che campionato farà questa Juventus? Quali sono i pregi e dove può ancora migliorare?
Se i giocatori asseconderanno Antonio, io credo che questa squadra potrà anche lottare per il terzo posto, magari arrivando anche a giocarsi la Coppa Italia in finale. Non sarebbe davvero male come stagione d'esordio di Conte. Questa squadra necessita di campioni da inserire in tutti i reparti. Avete visto quanta differenza può fare in campo un giocatore con la classe di Pirlo? Peccato che ha 32 anni. Sarebbe stato il talento perfetto su cui ricostruire l'ambizione di una squadra.
Chi è per te adesso il nuovo gladiatore?
Poteva esserlo Chiellini, ma si è perso nei suoi sorrisi ed errori. Non lo è Marchisio né nessun altro della vecchia guardia. Dei nuovi arrivati invece mi piace molto la cattiveria agonistica di Lichtsteiner, un vero duro. Sembra il protagonista di Terminator. Un altro volto nuovo che mi piace è Estigarribia. Se si ambienta in fretta, credo che sulla fascia sinistra non avrà rivali.

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