martedì 30 ottobre 2012

BRIO: "Serie A mediocre, la JUVE rivincerà lo scudetto. GIOVINCO? Il partner giusto per VUCINIC è MATRI"

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Sergio Brio, storica colonna difensiva della Juventus anni '80, è intervenuto ai nostri microfoni su Radio Audax.
Ciao ragazzi, è sempre un grande piacere essere con voi.
Come vedi la Juventus quest'anno con il doppio impegno, Campionato e Champions League?
Sono molto fiducioso in campionato, la Juve sta facendo davvero molto bene anche se si intravede una brillantezza diversa rispetto all'anno scorso quando c'era solo la Coppa Italia. Quest'anno invece con la Champions gli impegni si sono moltiplicati, però devo dire che la Juve del campionato è la migliore e sono sicuro vincerà lo scudetto. Il campionato purtroppo tecnicamente è peggiorato e non so chi la possa insidiare se non il Napoli. In coppa i bianconeri invece non hanno vinto ancora una gara e non credo sia ancora all'altezza. Ma è anche vero che gli italiani quando sono in difficoltà tirano fuori le unghie...
Forse in Europa è stato fatto male il turn-over, non trovi?
Sono d'accordo, il turn-over sopratutto con i danesi non è stato all'altezza. Credo che l'allenatore deve schierare sempre la squadra titolare quando serve. La mia preoccupazione è che il continuo cambiamento dei giocatori in campo non fa bene alla squadra, sopratutto davanti dove gli attaccanti non giocando mai più di due o tre partite di fila, vedi Quagliarella, rischiano poi di avere il morale sotto i piedi. Abbiamo giocatori forti fisicamente e tecnicamente importanti, ma l'autostima è una cosa essenziale. I risultati sono però dalla parte di Conte anche se non dobbiamo dimenticare che anche lui può sbagliare ogni tanto.
Insisteresti su Giovinco?
Per me ha tante doti, lui ha fatto trenta e adesso deve fare trentuno. Ha la qualità per fare bene a certi livelli ma gli manca quello scattino in più per essere un campione, speriamo lo faccia presto ma non dimentichiamoci quanto alla Juventus pesi la maglia. 
Chi è per te l'attaccante ideale da affiancare a Vucinic?
Per me è Matri, l'unica punta fissa possente che ha la Juventus, ti da profondità e ha grosse qualità. Non vedo altre prime punte, ne Quagliarella ne tanto meno Giovinco. Forse l'alternativa è proprio Bendtner, ma per giudicarlo bisogna vederlo giocare ancora.
Al livello di modulo secondo te non dovremmo essere un pò più spregiudicati schierando magari un 4-3-3?
Fino adesso il modulo di Conte rende e mi piace tantissimo, ti consente di offendere con tanti uomini e di difenderti benissimo.  Quest'anno il ritmo in campo è rallentato, in campo ragionano di più.
La Juve in Italia domina, mentre in Europa è andata sempre sotto. E' la mediocrità attuale del campionato italiano che fa sembrare la Juve una grande squadra?
Ripeto, non vedo un grande campionato. La Juve è buona squadra allenata benissimo ma non ci sono grandi qualità tecniche in Serie A.  In Champions la musica è diversa perchè c'è molta più qualità e se sei poco attento paghi subito dazio.
Che ne pensi di Pogba?
Credo sia molto diverso da Pirlo, sopratutto nel fisico. E' ben dotato, ha buoni piedi e una naturalezza fantastica. Tira bene pure dalla distanza e tutte le volte che ha giocato è stato all'altezza. Non bruciamo però i giovani, hanno bisogno di essere centellinati e non bisogna dargli troppa responsabilità, credo lui abbia un grande futuro ma attenzione: i giovani hanno una mentalità particolare e bisogna coccolarli, farli sentire importanti, il morale che gli dai è fondamentale se no poi le cose vanno male, vedi il caso Criscito.
Lucio invece è per te il giocatore giusto per posizionarsi esterno in una difesa a tre?
Non mi piace molto Lucio, non è un giocatore che ti da sicurezza. Nell'Inter col possesso palla a favore lasciava la fase difensiva per andare in attacco. Il problema è che un difensore deve fare prima di tutto il proprio compito. Non so che acquisto è stato però a me non è mai piaciuto e non dico certo che sia un giocatore scarso ma per me alla Juve funziona poco, specialmente esterno in una difesa a tre.
Però anche Sergio Brio ogni tanto si spingeva in avanti.
Si, andavo sulle fasce e ogni tanto segnavo. Ho giocato pure molto da esterno sopratutto in altre squadre, ma una volta arrivato alla Juve giocando da centrale non potevo certo andare avanti. Alla Juve devi rispettare i tuoi compiti, devi aiutare i compagni non metterli in difficoltà. In bianconero conta solo vincere!

JUVE sotto attacco, non aspettavano altro!!

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Dopo l'errore di Maggiani di ieri in Catania-Juventus si è scatenato un pandemonio, e non si aspettava altro, dai bar ai giornali, dalle tv al resto dell'informazione. Quello che si è visto, un errore grave, ma che ci può stare (vedi ciò che è accaduto sabato al Padova, stesso identico episodio) è stato amplificato in una maniera assurda, in una giornata di campionato in cui gli errori arbitrali sono stati tanti, vedi ad esempio quello che ha tenuto in gioco Allegri con il gol in fuorigioco di El Sharaawi. Il problema è che quando c'è di mezzo la Juve, la cassa di risonanza diventa bestiale e si punta subito il dito verso la società che come "i vecchi tempi" (parole di Pulvirenti) fa subito suo il campionato, manipolandolo. Saremmo curiosi di sapere cosa sarebbe successo se l'errore fosse successo a parti invertite, o peggio ancora ad un altra grande di Serie A. Non crediamo che il boato sarebbe stato simile. Le parole di Agnelli di qualche giorno fa in cui ha rimarcato l'odio che gli altri hanno sulla Juve sembrano quasi siano state da apripista all'evento, e difatti non c'è stato sconto. Addirittura non è stato neanche fermato il presidente del Catania quando ai microfoni nel dopogara ha fatto capire esplicitamene quanto la Juve sia incisiva per le terne arbitrali, addirittura che sia in grado con qualche protesta nel far cambiare le loro decisione, e che in fondo continuando così, dopo i 48 risultati utili in campionati può continuare all'infinito. Senza capire che qualcuno della panchina ha si protestato, ma si vede benissimo dalle immagini quanto i 5 dela terna si siano parlati tra di loro perchè il guardialinee ha sbandierato e come succede spesso l'arbitro gli da ragione. E allora, via alla festa, evvai che nei bar ci si risveglia dall'abitudine momentanea del vedere la Juve vincente senza troppi dubbi, tutti non vedevano l'ora di sputare qua e la un pò di veleno, in fondo una Juve vincente (con una grande squadra che vince perchè più forte) è una Juve antipatica, figuriamoci se ci scappa l'errore. Quello che è successo ieri penalizza la Juventus e penalizza i suoi tifosi per primi, perchè nell'occhio poi del ciclone dei media e non solo. Ed è in questo che la società stessa deve migliorare, perchè è assurdo subire quello che abbiamo letto oggi dai giornali o le parole di personaggi o presidenti, anche se implicati nella storia che "ricordano" quanto con la Juve siamo abituati a vedere certe cose. E' a dir poco vergognoso che un errore arbitrale, dettato dalla poca convinzione delle proprie decisioni, debba scatenare un evento mediatico di queste dimensioni solo perchè c'è di mezzo la Juventus, quando mentre si sbaglia con altre grosse squadre la cosa passa in prescrizione, e anche i presidenti delle piccole squadre danneggiate non sembrano neanche troppo disfattisti. Ma si sa, la Juve va fatta fuori...una volta qualcuno ci riuscì, adesso la squadra è stata ricostruita, e bisogna dal punto di vista dell'informazione farci sentire e difendere ciò che siamo diventati col sudore.
TIZIANO SALVATORI



lunedì 29 ottobre 2012

CLAMOROSO: senza errori arbitrali JUVE in fuga!!

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http://sport.panorama.it/calcio/arbitri-errori-polemiche-juventus-nicchi-catania-braschi-classifica




Come sarebbe la classifica senza gli errori degli arbitri? Diversa, non c'è dubbio. Ma a sorpresa ad avvantaggiarsene maggiormente sarebbe proprio la Juventus finita nel mirino delle polemiche dopo l'ultima giornata. Secondo il dossier diPanorama.it la squadra di Conte avrebbe - in un'ipotetica classifica - addirittura 5 punti di vantaggio sul Napoli secondo in classifica e non 3 come nella classifica reale.
Il dato sconfortante, però, è il numero sempre maggiore delle partite condizionate da errori dei giudici di gara. Solo nell'ultimo turno sono state quattro: Milan-Genoa con il gol di El Shaarawy viziato dal fuorigioco di Abate, Catania-Juventus di cui si è visto e scritto di tutto, Fiorentina-Lazio in cui i biancocelesti si lamentano a ragione per almeno due episodi chiave, Napoli-Chievo con rigore su Pellissier non visto nel finale e Roma-Udinese con un 'rigorino' e un mezzo offside.
Non è tutto, perché anche a Bologna ci sono state discussioni, un fallo di Palacio sul gol di Ranocchia e il sospetto di fuorigioco per Cambiasso e Ventura considera la sconfitta contro il Parma provocata dall'espulsione di Sansone decisa da Giacomelli per simulazione (secondo giallo).
CHI GUADAGNA CON GLI ERRORI - In testa alla lista di chi ha goduto di favori arbitrali decisivi (rigori, gol annullati o irregolari concessi) ci sono proprio le inseguitrici della Juventus: Napoli eInter hanno un saldo positivo di 4 punti. Seguono Lazio e Cagliari (+3), Fiorentina (+2), Udinese eCatania (+1). Anche la Juventus dopo la trasferta di Catania ha un saldo positivo, ma fin qui il campionato dei bianconeri è sufficientemente regolare. Prima dei disastri di Maggiani, Rizzoli e Gervasoni solo a Siena (mancata espulsione di Vucinic c'erano state proteste.
LE PIU' PENALIZZATE - Nessuno è stato sin qui 'massacrato' dagli arbitri ma qualche indicazione interessante si può ricavare rileggendo le moviole delle prime 9 giornate. Ad esempio che tra le penalizzate c'è una sola big ed è la Roma (3 punti in meno), mentre le altre sono tutte medio-piccole:Sampdoria, Parma, Palermo e Chievo (-2), Torino e Siena (-1). Il risultato è che, senza errori, la classifica sarebbe molto più corta di quella reale con 8 squadre in 6 punti alle spalle della Juventus.
MILAN SENZA DIFFERENZE - Bilancio in pari per Milan, Genoa, Atalanta, Bologna e Pescara. Qualche errore a favore e qualche contro senza troppi scostamenti in graduatoria. E' l'esempio dei rossoneri: il fuorigioco di Abate sul gol di El Shaarawy contro il Genoa e la vittoria in trasferta a Bologna (rigore spacca-partita di Pazzini) pareggiano il rigore non concesso a Boateng contro l'Atalanta e il derby di Valeri.
LA CLASSIFICA SENZA ERRORI - Ecco comunque la classifica senza errori dopo la 9° giornata di questo campionato:
JUVENTUS 23 (-2)
NAPOLI 18 (-4)
INTER 17 (-4)
ROMA 17 (+3)
LAZIO 15 (-3)
PARMA 14 (+2)
FIORENTINA 13 (-2)
SAMPDORIA 12 (+2)
UDINESE  11 (-1)
TORINO 10 (+1)
MILAN 10 (=)
CATANIA 10 (-1)
GENOA   9 (=)
ATALANTA   9 (=)
PALERMO   9 (+2)
PESCARA   8 (=)
CAGLIARI   8 (-3)
BOLOGNA   7 (=)
CHIEVO   5 (+2)
SIENA   4 (+1)

La JUVE passa a CATANIA tra le polemiche e il @CorSport urla allo scandalo!

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domenica 28 ottobre 2012

Esplode la rabbia ANTI-JUVE. E' MAROTTOPOLI?

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Monta la rabbia contro la JUVENTUS. E gli attacchi provengono da tutti i fronti mediatici, anche di grande impatto mediatico.
Ma non era tutta colpa di MOGGI?















sabato 27 ottobre 2012

giovedì 25 ottobre 2012

Questa sera torna "TUTTI PAZZI PER LA JUVE" su RADIO AUDAX

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Questa sera a partire dalle ore 22,00 in onda su RADIO FM 107.65 a ROMA, sul canale digitale terrestre di TELESTUDIO e in streaming su www.radiowebroma.it
Potrete interagire in diretta con la trasmissione 



Sarà inoltre possibile interagire con la trasmissione

scrivendo a tuttipazziperlajuve@yahoo.it, 
inviando un sms al 393.0138992 
oppure chiamando lo 06.7477542 quando saranno aperte le linee telefoniche.


LA JUVE SIAMO NOI TIFOSI

Fino alla fine FORZA JUVENTUS


TUTTI PAZZI PER LA JUVE
Tutti i giovedì su RADIO AUDAX dalle 22,00 alle 24,00
- a Roma su FM. 107.65
- per il resto d'Italia e del mondo in streaming su www.radiowebroma.it

mercoledì 24 ottobre 2012

JUVE, pareggio che sa di sconfitta

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sabato 20 ottobre 2012

Anche senza VUCINIC e BUFFON questa JUVE è troppo forte per il NAPOLI!!

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MUGHINI: "JUVE, CALCIOPOLI non sarebbe mai esistita se la FIAT non fosse stata sull'orlo del baratro!"

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fonte LIBERO

Eccome se mezza Italia non rimarrà stasera attaccata al televisore a guardare le immagini della Juve e del Napoli che si affrontano all’ultimo respiro. Calcisticamente parlando che c’è di più affascinante dello scontro tra due città talmente importanti della storia italiana e talmente diverse nel rappresentarne l’identità? Ebbene se c’è un giornalista-scrittore che mai e poi mai alzerebbe il nasino nel pronunciare che non ama il calcio, che lo reputa un passatempo degno del popolino, questi è il piemontese Aldo Cazzullo. E difatti il Corriere della Sera di cui è una delle firme di punta lo manda puntualmente a raccontare le vicende di ciascuna Olimpiade, le gesta di eroi dello sport quali Igor Cassina o Federica Pellegrini. E difatti il calcio compare nelle primissime pagine di questo suo recentissimo e tredicesimo libro, il mondadoriano “L’Italia s’è ridesta”. Un libro dove Cazzullo fa una gran scommessa sul futuro del nostro Paese, di cui lui è convinto che abbia le risorse e le intelligenze per rinascere. Tanto che queste potenzialità che ne fanno a tutt’oggi un brand attirantissimo in tutto il mondo, le va a scovare città per città dello stivale, da Torino a Palermo. Torino è poi la città dove Cazzullo ha fatto gli studi universitari e dove ha debuttato da giornalista, la città che ha circumnavigato in molti dei suoi libri. La città della famiglia Agnelli, della Juve, di Luciano Moggi. Ed ecco che nel capitolo dedicato a Torino, Cazzullo da innamorato del calcio te lo dice netto e perentorio. Che la Juve è una gran cosa e ha una gran storia, ma che solo «gli irriducibili» - e sono sicuro che Aldo stesse pensando fra gli altri al sottoscritto continuano a pensare agli «anni di Moggi come ad “anni gloriosi”». E per fortuna - scrive ancora Aldo - che il ruolo di direttore sportivo della Juve è toccato a un uomo in gamba come Giuseppe Marotta, e meno male che la Juve s’è costruita lo stadio più moderno d’Italia, e meno male che la sua storia continua. No, Aldo. Chi ti scrive è davvero un «irriducibile» sull’argomento, e non molla. Bada bene, non ti sto parlando da tifoso, ciò che sarebbe miserevole. Ti sto parlando da amico, come te interessato alle verità e alle particolarità della storia italiana, calcio e tutto il resto. Perché nel delitto giudiziario e massmediatico compiuto ai danni della Juve nell’estate del 2006, c’è tutto della storia torinese e di quella italiana. Senza quel tutto della storia degli Agnelli, della Fiat e della politica italiana non capisci neppure l’abc di Calciopoli. Altro che calcio come oasi separata della nostra società, come credono i babbei che alla mattina comprano in edicola solo un quotidiano sportivo. Calciopoli non ci sarebbe stata o non sarebbe stata a quel modo impudente che è stata: intercettate solo le telefonate di Moggi e mentre tutte quelle fatte dai dirigenti di altre società venivano accuratamente conservate nei ripostigli i più remoti. Calciopoli non ci sarebbe stata se Gianni o Umberto Agnelli fossero stati ancora vivi, ma soprattutto se la Fiat del 2005-2006 non fosse stata sull’orlo del baratro, una situazione che Sergio Marchionne ha ricordato per la centesima volta poche settimane fa. È la debolezza politico-economica della Fiat di quel momento a far sì che gli eredi Agnelli paghino un togatissimo avvocato torinese per «non» difendere la Juve, per non fare al «mostro» Moggi una sola telefonata a chiedergli se tutte le vittorie di dodici anni «gloriosissimi» fossero davvero dovute a un’unica e gigantesca combine. Se quel fottìo di scudetti e finali internazionali la Juve li avesse conquistati non per come Zidane, Nedved, Del Piero, Vialli, Deschamps e cento altri giocavano a palla, e bensì per essere andati Moggi e Giraudo (accompagnati dalle loro mogli) a cena dal designatore Paolo Bergamo. Ma ve la immaginate per un solo momento Calciopoli se al timone della Juve ci fosse stato nel 2006 un Andrea Agnelli, uno che strepita e ulula per ogni torto anche piccolo che fanno alla Juve di oggi? E nel 2006 non è che si trattasse di un torto, s’è trattato del tentativo di distruggere la storia e l’onore di una squadra che in dieci milioni di italiani amiamo «irriducibilmente». Se il tentativo malgrado tutto non è riuscito, è perché il gruppo dirigente della Juve sì, Moggi e Giraudo - aveva seminato talmente bene e senza spendere una sola lira della Fiat, tanto che con i pochi campioni che le erano rimasti e con i campioncini allevati nel vivaio Juve (da Marchisio a Criscito) la Juve ha conquistato secondi e terzi posti dietro le armate milanesi per le quali la famiglia Berlusconi e la famiglia Moratti avevano speso di che essere rimasti oggi senza una lira che sia una. Lo ripeto per l’ennesima volta. Altro che cene a casa Bergamo, con i soldi spesi dalle due società milanesi Moggi avrebbe comprato tutta Hollywood, ivi compresa Madonna, Nicole Kidman e Uma Thurman. E a non dire dello stadio nuovo e pimpante. Un’idea e un progetto interamente by Giraudo, e ci provi qualcuno a smentirmi.

Giampiero Mughini

BRUNO: "Quando il NAPOLI rubò alla JUVE..." Scarica la puntata del 18 Ottobre 2012

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PUNTATA del 18 OTTOBRE 2012

SCARICA L'INTERA PUNTATA QUI
https://www.dropbox.com/s/krqp8cc535o1b3v/TPPLJ_18102012.mp3?m

O ascoltala su YOUTUBEhttp://www.youtube.com/watch?v=n30CePdRvyU&feature=youtu.be


L'intervista esclusiva a PASQUALE BRUNO e tanto altro.
http://www.calcionews24.com/pasquale-bruno-napoli-quando-rubasti-una-gara-alla-juventus-273662.html


LA POESIA di Pierpaolo dopo la nostra mitica sigla






giovedì 18 ottobre 2012

PASQUALE BRUNO: "Che incubo quella volta a NAPOLI. Fu un arbitraggio a senso unico contro la JUVE. Un vero furto!”

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L’ex difensore della Juventus Pasquale Bruno, uno che in campo non le ha mai mandate a dire, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Radio Audax, 107.65 Fm a Roma, per anticipare il big-match di sabato pomeriggio tra Juventus e Napoli e ovviamente non sono mancati interventi schietti e duri come quelli a cui ci aveva abituato da calciatore.

Bruno, la rivalità tra Juventus e Napoli cosa le ricorda?
 «A distanza di tanti anni mi brucia ancora dentro quella sfida di Coppa Uefa del 1989 in cui la Juventus fu fortemente penalizzata dall’arbitro, di cui ricordo ancora oggi nazionalità e nome.
Quella sera fu un arbitraggio a senso unico con quel gol annullato ingiustamente a Laudrup che ancora grida vendetta, il rigore inventato su Careca che accentuò la caduta oltre a tanti altri episodi dubbi contro la Juve. Per noi fu una partita da incubo sotto tutti i punti di vista.  Poi quando ormai eravamo preparati ai rigori arrivò improvvisa la rete di Renica al 119’che permise al Napoli di passare alle semifinali di Coppa. Ricordo che lo Stadio San Paolo era gremito in ogni ordine di posto. Le cifre ufficiali parlarono di 88'000 persone ma per me erano tanti, molti di più visto che non entrava più uno spillo e quando segnava il Napoli tremavano anche i piloni dello stadio (che era in rifacimento per i Mondiali di Italia ’90 ndr). Quella sera fu una somma di errori. Pazienza, però lo possiamo dire senza nasconderci: quella gara fu un vero furto».

Maradona quella sera si lamentò del suo “trattamento”.
«Maradona era un grande, in campo un vero esempio. Lui in carriera ha preso tante di quelle botte altro che Messi… Mi fanno ridere quelli che mettono a confronto i due giocatori. Messi sarà anche grande giocatore ma Maradona era unico.  Messi oggi gioca con i due-tre metri di vantaggio del calcio moderno. Vorrei vedere Maradona con quei metri di vantaggio quanti goal avrebbe fatto…  In quel Napoli comunque c’era anche un altro fenomeno: Careca. Quella sera era immarcabile, mi fregò sul rigore accentuando la caduta ma poi me lo sono sognato per notti intere. L’altra sera ho rivisto in tv un’altra partita degli anni 90’ tra  Juve e Napoli. Uno come Careca oggi non esiste»

Eppure secondo Cassano, Messi è più forte di Maradona
«Se ne dicono di cazzate e Cassano ci casca spesso.  Come anche l’ultima che ha detto, che “alla Juve vogliono solo soldatini”. Alla Juve vogliono uomini veri che sanno che rappresentano una grande società con milioni di tifosi sparsi per il mondo. Io quando giocavo nella Juve se arrivavo vestito in jeans venivo rimproverato. Era importante anche l’immagine, non solo il talento. Se vai alla Juve vai lì per vincere perché c’è una mentalità diversa, unica. E lo dice uno che in cuor suo è rimasto granata. »


I difensori di oggi?
«Penalizzati dal nuovo regolamento. Io quando giocavo entravo sempre duro e non rinnego niente. Gli arbitri all’epoca si divertivano ad ammonirmi o cacciarmi fuori. La marcatura a uomo rendeva il calcio più sentimentale. Ora che non c’è più non abbiamo più un difensore degno di nota o quasi. Se guardo che in nazionale giocano Ogbonna e Bonucci mi viene da piangere. Della Juventus e Napoli ammiro Cannavaro e Chiellini per il modo in cui interpretano il calcio. »



Pronostico per Juventus-Napoli di sabato?
«Sono squadre in cui si vede nettamente la mano dell’allenatore. Queste due squadre hanno entrambe il carattere del proprio tecnico. Ammiro moltissimo Antonio Conte. E’ un grande allenatore. Non me ne vogliano Marotta o Paratici ma il vero artefice di questa Juve mostruosa è indubbiamente lui. La Juve è uno squadrone che in Italia è sprecato. Solo il Napoli la può impensierire. Dipende da quanta strada farà la Juve in Europa.»


Cosa manca alla Juve per vincere anche in Europa?
«Manca un Careca.  Se giochi con Giovinco è difficile vincere in Europa. Con quel fisico o sei un fenomeno o non giochi a grandi livelli. »





Izipoker e Izicasino nuovi sponsor della Lazio

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Come la maggior parte di voi saprà il poker è entrato ormai a pieno titolo nel panorama calcistico internazionale. E oltre ad eventi importanti come per esempio l’International Stadium poker Tour che si terrà a Wembley sono davvero tante le poker room di gran nome che hanno stretto degli ottimi contratti di collaborazione con alcune delle squadre più forti in circolazione. Vi abbiamo parlato del Real Madrid, del Manchester e di tanti altri team famosi nel mondo, ma anche in Italia i contratti e le partnership sono ormai all’ordine del giorno. L’ultimo matrimonio ben riuscito, infatti, sembra essere avvenuto tra Izicasino ed Izipoker con la Lazio, squadra che in questo momento sta facendo davvero bene nel campionato di calcio italiano. Soddisfatto il Presidente Lotito che ha dato il benvenuto a questo nuovo sponsor, soddisfatto anche Fabio Schiavolin, amministratore delegato della Cogetech, azienda che possiede il marchio di Izipoker ed Izicasino.

giovedì 11 ottobre 2012

Poker e calcio: un testimonial italiano all’ISPT?

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Nei precedenti articoli vi abbiamo parlato molto spesso delle difficoltà che sta vivendo l’International Stadium Poker Tour riguardo al montepremi. E infatti tutti quelli che hanno seguito la vicenda un po’ da vicino sanno bene che prima si parlava di un montepremi garantito di 30 milioni di euro, poi di 20 milioni previsti e in seguito ci sono state delle strane dichiarazioni in televisione che hanno gettato fuoco sul fuoco. Dunque, quale sarà il futuro di questa competizione pokeristica ancora non lo sappiamo e visti i precedenti legati al Partouche Poker Tour che quest’anno ha recitato il suo ultimo capitolo, allora potremmo dire che il momento non è proprio dei migliori. Lasciando stare questa situazione, però, vediamo quali potrebbero essere le implicazioni italiane nell’ISPT.

DEL PIERO: "A SIDNEY per dimenticare il silenzio della JUVE!" @delpieroale @juventusfc

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Alcuni stralci dall'intervista esclusiva di G.B.OLIVERO per la GAZZETTA DELLO SPORT
Perché ha detto no al Liverpool?
«La trattativa con il Sydney era avanzata e poi ho pensato a quello che era successo all'Heysel. Juve e Liverpool hanno saputo ricomporre i rapporti, ma per molta gente quella tragedia è un ricordo indelebile».
Lei ha dato sempre l'impressione di controllare e quasi prevedere ogni cosa: la festa dell'addio che le hanno fatto i tifosi durante Juve-Atalanta, però, la sorprese. Vero?
«Quel giorno i tifosi sono andati oltre. Pensi che me ne hanno parlato anche i miei nuovi compagni del Sydney che videro le immagini in tv. Buffon mi disse "Ti invidio". Io lo sapevo di essere amato, ma così, beh...».
Torniamo a quel momento, non ne ha mai parlato.
«Nessuno mi aveva detto che non avrei più giocato nella Juve, ma lo avevo capito. Vedo il tabellone con il mio numero e mi chiedo: "Ma davvero devo salutare? Davvero esco per l'ultima volta dallo stadio?". Mi inchino verso le quattro tribune, saluto i miei familiari nel palco ed esco. Avrei voluto soffermarmi di più, ma ricorda cosa le ho detto a proposito del senso di responsabilità e del dovere? Ecco. Mi sono detto "Ale, vai in panchina e basta"».
Però poi è successo qualcosa.
«E' successo che i tifosi mi hanno trascinato in campo. Ho fatto due giri, mi avranno lanciato cento sciarpe, ogni tanto mi fermavo per godermi il momento. Vedevo la gente piangere. Una festa straordinaria perché spontanea».
A mente fredda: non è stato meglio chiudere così, con lo scudetto e la festa?
«La controprova non c'è. Di sicuro è andata benissimo. Ma gli addii lasciano sempre l'amaro in bocca».
Pensava che con la Juve sarebbe finita in questo modo?
«No. Un anno e mezzo fa non l'avrei mai detto. Poi le cose cambiano. Mi resta la grandissima soddisfazione di aver dato alla Juve tutto quello che potevo».
Sorpreso, deluso o indifferente per il silenzio di Andrea Agnelli?
«Indifferente».
Lei avrebbe invitato Del Piero alla prima partita di questo campionato?
«Sì, l'avrei invitato».
Ale, quanto ha pagato quel videomessaggio? Lo rifarebbe?
«Certo che lo rifarei. La domanda giusta sarebbe: "Perché fece quel videomessaggio?". E la risposta è semplice: c'erano troppe voci intorno al mio contratto. Ci tenevo a chiarire che non facevo problemi di soldi né di durata. Io volevo solo restare alla Juve».

lunedì 8 ottobre 2012

Se al posto dell'INTER ci fosse stata la JUVE, serviva la NATO...

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domenica 7 ottobre 2012

La JUVE vince 2a1 a SIENA con grande sofferenza.E CARRERA manda un messaggio a MAROTTA...

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CARRERA: «Il nostro gioco è questo, non abbiamo bomber di razza.»











sabato 6 ottobre 2012

TUTTI PAZZI PER LA JUVE REWIND

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PUNTATA del 4 OTTOBRE 2012

ASCOLTA LA POESIA di Pierpaolo dopo la nostra mitica sigla



OPPURE

SCARICA L'INTERA PUNTATA QUI

http://www.filehost.ws/52vb7vsv2gtt

CONTE, ingiustizia è fatta! La FIGC colpisce ancora. Povera ITALIA...

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giovedì 4 ottobre 2012

Poker e calcio: ISPT ancora incertezze

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Inizialmente era stato pubblicizzato come un torneo da 30 milioni di euro garantiti, poi si è passati a 20 previsti e ora i dubbi sono ulteriormente cresciuti. Dunque, nei precedenti articoli vi abbiamo già parlato dell’International Stadium Poker Tour e abbiamo potuto osservare insieme i cambiamenti che sono stati portati avanti dagli organizzatori. Ora, però, le incertezze e le perplessità su quello che è stato pubblicizzato come l’evento pokeristico del secolo sono cresciute ancora di più e addirittura c’è chi è arrivato a pensare che il torneo non si svolgerà come previsto dal 31 maggio del 2013 fino al 6 giugno. Per chi non lo sapesse l’ISPT è un torneo di poker che si dovrebbe svolgere nello stadio di Wembley a cui, secondo le stime degli organizzatori, dovrebbero partecipare almeno 30.000 giocatori. Tuttavia negli ultimi tempi qualcosa (almeno a livello di incomprensione) è successo.

martedì 2 ottobre 2012

Polemiche e vuoti allo Juventus Stadium. La curva sciopera e la Juve non va oltre il pareggio contro lo Shakhtar

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