mercoledì 10 marzo 2010

Intervento di Pino Leo a Tutti pazzi per la Juve del 5/3/10

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Molti ascoltatori ci hanno chiesto di parlare del problema, sempre più frequente, delle decisioni dell’Osservatorio che, nel caso specifico, è intervenuto drasticamente sulla vendita dei biglietti di Fiorentina-Juventus, creando probabilmente più pericoli che benefici.

Qual è la tua opinione anche come rappresentante della curva bianconera?

Da quando è successo quel fatto increscioso a Catania sono state fatte mille leggi, mille proposte ma effettivamente non c’è stato ancora niente di valido. Anche per quanto riguarda gli striscioni c’è molta confusione perché c’è chi li mette, chi non li mette, una Domenica ti danno la possibilità di esporli ed una no. L’Osservatorio decide che i biglietti non vanno venduti in Piemonte e Lombardia ed in seguito che vanno venduti solo in Toscana e questo genera confusione proprio perché non c’è una linea uniforme di comportamento, ognuno dice la sua. Queste cose mettono in pericolo l’incolumità delle persone che vanno allo stadio che si trovano a dover acquistare i biglietti in maniera autonoma e non organizzata e finiscono in settori a rischio. Secondo me queste decisioni vanno prese in maniera totale nel senso che se decidi di vietare la trasferta, lo fai al 100%, non solo in certe regioni. Quindi il gruppo o la famiglia che vuole acquistare i biglietti alla fine non lo fa perché giustamente non si sente tutelata. Inoltre non si capisce come mai ai tifosi bianconeri è vietata la trasferta a Firenze mentre a quelli viola è permesso venire a Torino, esponendo tra l’altro magliette vergognose con scritte tipo “-39”.

In merito a questa vergognosa storia, e ad altre riguardante scontri e petardi come eventi "non rari" delle domeniche calcistiche, è giusto che ci vadano di mezzo le Società? La Juve ha perso ancora l’occasione di difendere i propri tifosi nel caso specifico di Firenze?

Secondo me le Società non sono preparate ad affrontare certi argomenti. Il problema è quello che non ci sono Leggi adeguate e precise. Ogni questura ha il suo modo di agire e quindi ogni volta si verificano situazioni diverse, a volte professionali a volte meno. Non si può pensare che la tifoseria napoletana vada ad Udine e faccia un manicomio come quello che ha fatto senza nessun controllo. A noi risulta comunque che i biglietti non sono stati venduti solo in Toscana ma anche qui nel Lazio. In questo modo si è voluto penalizzare solo il tifo organizzato quindi? Le leggi che sono state fatte dopo Catania non tutelano più nessuno. Non c’è più la Polizia e ci sono solo gli “stewart”, persone senza esperienza specifica, che hanno a che fare con gli ultrà ed i tifosi più “caldi”. Infatti continuano ad accadere le stesse cose che avvenivano prima. Bisogna rivedere tutto. A Torino non è successo mai niente di eclatante e la stessa cosa per quanto riguarda la presenza dei tifosi bianconeri in trasferta. Perché siamo quelli tenuti maggiormente sotto i riflettori, quando invece altre tifoserie sono protagoniste di atti molto più gravi e ripetuti? Perché è il prezzo da pagare per il fatto che ci chiamiamo Juventus. Una malefatta legata al nome Juventus avrà una cassa di risonanza enorme a livello mediatico.
Cosa che non avviene per esempio se la tifoseria del Cagliari intona canti razzisti contro un nostro giocatore. Non importerebbe niente a nessuno.

In merito al discorso degli striscioni e delle nuove regole che ne pensi?

Le nuove regole non permettono più gli striscioni dei gruppi ma solo quelli dei club ufficiali e riconosciuti dalle società. Poi però ci sono gli accordi privati magari tra il prefetto e certi gruppi ai quali viene permesso di esporre striscioni perché si sono comportati bene fino ad ora. Noi purtroppo ultimamente non siamo considerati “buoni” e quindi ci viene vietato di usare i nostri striscioni. Però a Napoli ogni volta mettono in scena un “carnevale di Rio” e ciò viene considerato folclore, se invece lo facciamo noi allora diventa subito violenza. Tira più Pulcinella che Gianduia……questo è sicuro.

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