giovedì 30 settembre 2010

Senza vergogna

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In attesa dell'importante gara di Europa League di stasera contro il Manchester City, 
a margine di una dichiarazione rilasciata ieri sera al termine della 2 giorni di Champions League ci viene da ritirare fuori un'altra perla di Abramo Lincoln.

«Meglio tacere e passare per idiota che parlare e dissipare ogni dubbio.»

E da domani riparte il processo di Napoli su Calciopoli......

mercoledì 29 settembre 2010

Krasic, non illuderci come Diego!!

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Come Nedved. Meglio di Nedved. Furia ceca e furia serba. Filastrocca già sentita?
L'anno scorso, di questi tempi, il ritornello era: come Michel? come Zizou? Qui la filastrocca era verdeoro, il protagonista era Diego. Giusto il tempo di far arrossire Philippe Mexes e fare due gol fantastici all'Olimpico di Roma et voilà: Maradiego (bello grande su "Tuttosport"). Sappiamo com'è andata: stagione-disastro per l'equipe bianconera e per il brasiliano che chiude con 5 gol, pochi numeri d'alta scuola e tanti rimpianti. Tre mesi dopo e sono già saluti e baci. Auf wiedersehen, Diego. 
Quest'anno il tormentone si sposta dalla trequarti alla fascia: ma non sarà un azzardo? Krasic e Nedved. Paragone scomodo per il nuovo idolo bianconero, chiamato subito a non far rimpiangere un'assenza pesante, un'assenza di quelle che creano, più che un buco, una voragine. La chioma bionda è simile, sull'impegno ci siamo, le caratteristiche tecniche sono ben diverse. 
Al di là di quelli che sono i colpi che contrassegnano il serbo ed il ceco, il rischio è quello di illudersi, di bruciarsi nuovamente. Pavel ha fatto la storia, ha trascinato la Juventus per lunghi tratti. Krasic è un ventiseienne che regala speranze; il paragone è fuori luogo, il ritornello stona. 
Speriamo, tra qualche tempo, di parlare del primo serbo Pallone D'Oro e festeggiare nuovi successi con Milos protagonista (così come si faceva con Pavel), ma non esaltiamoci e continuiamo a lavorare. Filastrocche no, grazie.


Federico Astolfo
Catania

martedì 28 settembre 2010

Juve, cosa vuoi fare da grande?

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Dopo la salutare, soprattutto per il morale, vittoria ottenuta nel posticipo di domenica sera contro il Cagliari di Bisoli, inizia una settimana importante per le sorti della Juventus.
Si inizia da giovedì sera quando i bianconeri affronteranno, in Inghilterra, la squadra allenata da Roberto Mancini, quel Manchester City uscito vincitore nel big match con il Chelsea di Carletto Ancelotti di sabato scorso.
Gara, sulla carta, quanto mai difficile, considerando anche il fatto che Delneri dovrà fare a meno per tutta la competizione di Europa League anche di Aquilani e Quagliarella.      
Soprattutto si sentirà la mancanza dell’ex romanista, apparso in grande spolvero nella partita con i sardi, dimostrando che può dar quella qualità che serve a centrocampo.
Con Aquilani in campo, lo stesso Felipe Melo, liberato dal compito di creare gioco e riproposto nel ruolo di ruba palloni è sembrato un giocatore rigenerato.
Differente, ma sempre ostico, l’impegno nel posticipo serale di domenica sera contro l’Inter.
Gara divenuta, per il popolo di fede juventina, la partita  delle partite dopo i noti fatti di Calciopoli. Anche la richiesta ufficiale di ottenere pari trattamento, presentata, insieme a un centinaio di inedite intercettazioni telefoniche in parte riguardanti l’Inter, da Andrea Agnelli alla F.I.G.C. per la revoca del cosiddetto “scudetto di cartone”, ha accentuato, casomai c’è ne fosse bisogno, la rivalità – sportiva – tra le due società.
Richiesta giunta, secondo il popolo di fede bianconera, con qualche anno di ritardo.
Allora cara Juve, cosa vuoi fare da grande?

Chiarenza: "Del Neri sbagli! De Ceglie non è un terzino. Che rimpianti per Cassani...."

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Il neo allenatore della Sanremese Vincenzo Chiarenza, ex mister vincente della Primavera della Juventus ospite di Giancarla Tenivella su Quartarete tv a "Serata Juve", è stato interpellato dalla redazione di "Tutti pazzi per la Juve", programma radiofonico di successo in onda su RADIO POWER STATION.

Mister, i due terzini di difesa sono forse il punto debole della Juventus. Tu tra l'altro in passato hai sempre sostenuto che De Ceglie è  un esterno alto e non un difensore. Perchè secondo te allora continua ad essere impiegato come difensore facendo solo brutte figure?

"Questo di certo non lo so. Bisognerebbe chiederlo a Delneri. Io ho sempre fatto giocare De Ceglie come esterno sinistro nei 4 di centrocampo e devo dire che  faceva molto bene la fascia perchè Paolo è come un motore diesel più va avanti e più carbura, non ha caratteristiche di difensore però è giovane e ha molti margini di miglioramento. Per quanto riguarda invece la fascia destra vedendo gli attuali titolari quanti rimpianti per Cassani,  un altro prodotto di quella fantastica primavera bianconera che ho avuto la fortuna di allenare”

La “Juventus Member” e la “Juventus Premium Member”

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Per tutti gli appassionati della Juventus, da quest’anno c’è l’opportunità di far parte del progetto “Juventus Member”,che avvicinerà sempre di più i tanti appassionati bianconeri,
ai loro campioni che seguono ogni domenica in tv o direttamente sul campo da calcio. La grande squadra di serie A che tra gli sponsor vanta BetClic.it Poker, operatore parte di un
gruppo leader a livello europeo negli sport, nei giochi online e nel poker online, adesso mette a disposizione dei suoi tifosi la nuova carta prepagata dal nome “Juventus Member”.

lunedì 27 settembre 2010

Gianluigi Buffon, conferma in tv la sua passione per il poker Texas Hold’em

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Tutti conoscete di certo “Quelli che il calcio e...”, ovvero la nota trasmissione televisiva d’intrattenimento a tema sportivo, che viene trasmessa da Rai 2 durante la domenica pomeriggio nel periodo del campionato italiano di calcio, e che si occupa di seguire e commentare in diretta le partite della serie A.
Nella puntata del programma tv di ieri, domenica 26 Settembre 2010, sono stati ospitati (come avviene ogni domenica) alcuni personaggi noti del mondo dello spettacolo, ed oltre agli attori Cristiana Capotondi, Giuseppe Battiston, Andrea Osvart, ed al conduttore Simone Annichiarico, vi erano anche la coppia Gianluigi Buffon ed Alena Seredova.
Il portiere della Juventus, che come oramai tutti sappiamo apprezza e gioca a poker online (ma anche live!), ha nuovamente esternato la sua passione per la variante del gioco di carte che praticano sempre più persone al mondo; il poker Texas Hold’em.

Le due facce della Juventus

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La Juve doveva ripartire ed è ripartita. Con l’atteggiamento e la grinta giusta, quella di una grande che vuole a tutti i costi portare a casa la gara. Col Cagliari dimostra tutti i suoi punti di forza e allo stesso tempo tutte le sue problematiche. Spinta dalla tripletta del suo nuovo acquisto, Krasic, la Juve vola. Il serbo, anche per la sua somiglianza con Pavel Nedved è già entrato nei cuori dei tifosi bianconeri, che hanno subito capito l’importanza di questo suo giocatore, non solo per i gol che fa e farà ma anche per come gioca, saltando spesso l’uomo, mettendo palla in mezzo e dando l’anima. Dopo una punizione ribattuta in mezzo all’area, Krasic tira una botta al volo da fuori area e insacca all’angolino. Replica poi dopo un bel cross di Pepe, superando un difensore in corsa e mettendo il piedino nell’insaccare la palla in rete. Il terzo gol lo fa di punta e con una piccola deviazione con un incursione centrale in area. Lo stadio è tutto per lui. La Juve ieri, come ad Udine, è sembrata una squadra compatta e con la mentalità giusta. Nel dopo partita Delneri ha fatto capire che è così che vuol veder giocare la sua Juve, una squadra forte, fatta di tanti buoni elementi, che fa tanti tiri in porta, molti gol (è la squadra con il miglior attacco) ben consapevole del fatto che comunque ha un assetto difensivo da sistemare. Questo rimane il problema dei bianconeri.

Dal Cagliari ci si aspettava qualcosa in più, ma la Juve è stata superiore fin dall’inizio, facendo la partita e avendo molte più occasioni, spesso sprecate come le due avute da uno Iaquinta troppo impreciso.
Il tecnico di Aquileia ha tenuto a precisare che il Cagliari era l’unica squadra in Serie A ad essere ancora imbattuta, e difatti esser riusciti a segnare ben quattro reti non è cosa da poco, ma la preoccupazione per il reparto difensivo rimane, perché si commettono errori troppo gravi che poi in campionato paghi a caro prezzo, specialmente per una squadra come la Juve che non può permettersi di perdere troppi punti preziosi come successo negli anni scorsi. C’è però da constatare il fatto che, pur continuando a fare movimenti sbagliati in difesa, come le diagonali o il recupero della posizione mal fatto, ci sono molti errori dei singoli. I centrali specialmente, Chiellini e Bonucci, che per questa Juventus sono giocatori importanti, stanno commettendo delle incertezze troppo grosse. Il primo non ha iniziato alla grande la stagione, fa degli errori di posizione e sul primo gol si perde Matri un po’ troppo facilmente, il secondo è spesso lezioso e rischia troppo. La Juve continua a prendere gli stessi gol, o dopo un contropiede con errori da parte dei centrocampisti, o con errori dei singoli difensori che si fanno superare con troppa facilità. Questo il suo limite, che se riesce a superare fa già un passo importante.

La Juventus dimostra che psicologicamente “preferisce”  andare in vantaggio perché gestisce meglio la gara e si fortifica. La squadra di Delneri dimostra che ha una rosa con cui può andare a combattere con tutti. Ieri non c’è stato solo Krasic ha fare un ottima partita (anche se da la sensazione che al momento è il giocatore che da qualcosa in più alla squadra), anche Pepe ha fatto il suo, corre sempre tantissimo ed è un elemento importante sull’altra fascia anche per la fase offensiva, mette bene la palla in mezzo (suo il cross per il secondo gol del serbo) e prova la conclusione. Rinaudo alla sua prima partita alla Juventus ha provato a farsi vedere, deve migliorare ma deve anche farsi spazio, Melo dimostra che è sempre più maturo, diminuiscono le suo stupidaggini in campo e aumenta la sua sicurezza. Ma è l’atteggiamento in campo, come detto, a fare grande questa Juve. La “fame”, come la chiamava Marcello Lippi, deve essere il primo elemento per una Juventus vogliosa di vincere sempre.  Chiaramente serve continuità ma bisogna essere consapevoli che in un cartiere aperto come quest’anno qualche capitombolo ci sta, ma sarà importante avere sempre la stessa impronta e dare sempre battaglia.

Come sarà importante riuscire a dare spazio ad alcuni giocatori che quest’anno si giocano tutto, uno su tutti Aquilani, che ieri è stato troppo anonimo. Il romano sa di poter dare di più ma per trovare la giusta condizione fisica e psicologica ha bisogno di minutaggio. La cosa da segnalare è purtroppo l’infortunio ad Amauri, fuori tre settimane per la distorsione alla caviglia. Con Manchester City ed Inter la Juve non deve perdere questi “imprinting” come successo col Palermo, ripartendo dagli uomini simbolo e da quel ragazzo con la chioma bionda che dopo un po’ di tempo c’ha fatto ricordare un altro ragazzo, che saltava l’uomo, metteva bene la palla in mezzo e perché no, la metteva dentro!

Tiziano Salvatori

ESCLUSIVA JUVEMANIA, BONUCCI: “NON È DA JUVE PRENDERE COSÌ TANTI GOL”

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In occasione della presentazione del Gillette Future Champion 2010, concorso per il quale si potrà votare a partire dal 14 ottobre, anche la redazione di Juvemania.it ha avuto modo di rivolgere qualche domanda ad uno dei tre concorrenti, il difensore bianconero Leonardo Bonucci (in concorso con Andrea Ranocchia e Stefano Okaka). Ecco l’intervista completa.
Domanda a bruciapelo: ti immaginavi di arrivare alla Juve e di mettere a segno già 3 gol?
“No, non me lo aspettavo. Fa piacere, ma il mio ruolo è quello di difendere, se poi arrivano i gol è un di più. Quello che conta al momento è che dobbiamo migliorare perché la Juve non può prendere così tanti gol. C’è da dire che in fase offensiva il mio passato di attaccante, che ho svolto fino a 17 anni, mi agevola un po’. Tornando ai gol presi, purtropposiamo ancora un cantiere aperto, dobbiamo lavorare. Giochiamo ogni 3 giorni e riuscire a provare schemi è difficile. Ci alterniamo tra una seduta defaticante e una rifinitura.  Nel poco tempo a disposizione cerchiamo di apprendere quello che ci dice il mister, ma dobbiamo essere bravi a capire in fretta dove sbagliamo.
Giunto alla Juve, non hai esitato a scgliere la maglia numero 19. come mai?
Ho scelto questo numero perché è il giorno di nascita della mia compagna e poi è stato anche il mio motivatore a consigliarmelo.
Già, il motivatore, quanto è importante per te questa figura?
“L’ho conosciuto un giorno a Treviso, in tribuna, e da lì non l’ho più mollato. Mi ha dato tanto in questi anni a livello di autostima, ci sentiamo quasi ogni giorno e lui cerca di trovare in me gli aspetti sempre da migliorare, cattiveria, fame, convinzione…”
A proposito di motivazione, c’è qualche rito particolare che fai prima delle partite?
“No, prima delle partite quello che conta è la concentrazione  su ciò che chiede l’allenatore. Non faccio niente di particolare. A differenza di molti miei compagni, non ascolto musica e non faccio riti”.
Dal Bari alla nazionale (e alla Juve) in un anno. Cosa è cambiato nella tua vita?
“Cerco di essere sempre me stesso, quello che sono me lo tengo stretto e cerco di comportarmi sempre al meglio nella vita privata e nella vita professionale”.
Il compagno che mi ha aiutato di più alla Juventus?
“Giorgio (Chiellini ndr) è stato per alcuni versi determinante. Mi ha permesso di inserirmi velocemente in un mondo totalmente diverso da quello a cui ero abituato”.
Cosa hai pensato quando hai saputo dell’interesse della Juventus?
“Si sono interessate a me tante squadre l’anno scorso, ma sono rimasto concentrato sul Bari prima e sulla nazionale poi. Quando ho saputo della Juve, poi ho scelto senza esitare. È il massimo per un calciatore e non ci ho pensato su due volte”.
Qual è stato il tecnico che ti ha dato di più?
Non ho dubbi a dire Ventura, mi ha aiutato a passare dalla C di Pisa alla A con il Bari. 
Il gioco dei pugliesi, d’altronde, è conseguenza di tanto lavoro settimanale e testimonianza della grande preparazione del mister”.
Giovedì prossimo avrai di fronte Mancini, il tecnico che ti ha lanciato in serie A…
“E’ vero, mi ha fatto debuttare tra i grandi nel 2006, lo ringrazierò sempre e giovedì lo ringrazierò di persona anche perché devo anche a lui se sono arrivato fin qui.”
In italia si punta poco sui giovani, ti sei dato una spiegazione?
“La pressione esterna dei media, dei tifosi in Italia è forte, vogliono sempre di più e chi deve decidere non rischia i giovani puntando sull’esperienza. Mentre in Spagna e Inghilterra a 21 anni già si hanno sulle spalle tra 50 e 70 partite da titolare”.
Se pensi al futuro, dove ti vedi nel 2014?
“Spero di ritrovarmi a giocare la prossima coppa del mondo con la maglia azzurra”

555 Aristoteles e la B-zona…

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Il popolo si era esaltato dopo uno 0 a 4 ai danni dell’ultima in classifica a 0 punti, con la peggior difesa e il peggior attacco del campionato. Tutti felici, ipocrisia che abbonda, coerenza sotto le scarpe, e avanti tutta… Tutto già dimenticato, la rabbia precedente, il mercato deludente,
acquisti inspiegabili e cessioni insensate. A rieccoli, colmi di delusione e con l’aria di chi profetizzava il peggio, sulle note di l’avevo detto io (quando avevano stappato lo spumante al goal di Marchisio ad Udine), dopo l’1 a 3 in casa col Palermo. Ma vabè, si sa, c’è il tifoso tifoso con orecchie tappate e occhi bendati, e il tifoso sportivo che riconosce i meriti come i demeriti, l’incapacità nostra o la bravura dell’avversario. Il realismo e la razionalità al dilà di un pallone in più o in meno buttato nella rete avversaria o preso nella nostra… 4 a 2 al Cagliari e… Alè forza Juve! Tutto dissolto nuovamente…

La cruda realtà sportiva, sentimentalismi e amarcord lasciati chiusi nello scrigno, è un modulo da ABC del calcio, 442 da dopo guerra prevedibile. Gioco anche a tratti avvolgente d’accordo, ma scontato. Se dall’altra parte c’è qualcuno di forte nella squadra avversaria in determinati reparti,i nostri schemi vengono capiti e annientati facilmente. Solo poi la bravura individuale nelle sfide uno contro uno, veder Krasic, può far si che un nostro la spunti comunque. Nedved era il trascinatore delle stelle, Krasic è un abilissimo predicatore nel deserto. Uno era il cuore della Juventus che fu, di campioni, orgogliosa, indomita e indomabile, piena di grinta. L’altro di una squadra che se va avanti lo fa con inerzia, tentando azioni da oratorio, sperando nella fortuna, che trova nel serbo l’unico giocatore(capitano permettendo), determinante e combattivo. Instancabilmente, le tenta davvero tutte Milos, sbattendosi qui e la, su e giù(nonostante l’apporto difensivo migliorabile)muovendosi anche parecchio senza palla, ma diverse volte è solo e non c’è la può sempre fare. Poca convinzione, intensità minima, zero idee… Questa con buona pace di tutti è la Juve attuale... Manca totalmente l’attacco, nelle vesti di goleador, la famosa punta da 20 goal a stagione, a cui basta solo lanciargli il pallone che lui te lo butta dentro… E il famigerato uomo della giocata finale e risolutiva, quello che ti salta la difesa con un numero e ti mette davanti alla porta il compagno con un tocco… Ma, paradossalmente segnamo ugualmente tanti goal, subendone però altrettanti, nonostante un modulo apparentemente accorto.

A questo punto, cari tifosi sportivi, suggerisco un’ulteriore cambio di rotta. Panchina affidata a Oronzo Canà, lui è molto moderno e innovativo, oltre ad essere un gran motivatore. Nel calcio di oggi questo lavoro paga. Nuovo modulo 555, nuova tattica la B-zona, nuovo schema a farfalla. Coppia d’attacco Speroni e Aristoteles, uno crea e l’altro segna!

Battute a parte, questo adesso possiamo fare, la mia riflessione è che siamo stati annichiliti dai ragazzi terribili di Zamparini, da delle scommesse fatte con coraggio risultate poi vittoriose… Per cui come vedete non siamo stati annichiliti solo sul campo… Quand’è che anche noi oseremo dei colpi di mercato da lanciare sul grande palcoscenico, nella scoperta di nuovi fenomeni, tali da farci tornare grandi, dal sud America o dal Bangladesh non ha importanza… Colpi a sorpresa, scommesse di chi di calcio ne capisce davvero e la vede lunga, acquisti di nomi sconosciuti o quasi. Come facemmo noi con Del Piero prima, Zidane e Ibrahimovic poi, il Milan con Kakà, ora Pastore… Qua ci ostiniamo con la ricerca e la costruzione ostentata dell’Ital-Juve, manco fossimo in pieno regime fascista da creare una squadra di balilla per forza sotto dittatura. Perché dobbiamo fare noi da vivaio per la nazionale, mentre altri alzano le coppe. Sono la squadra più forte d’Italia attualmente e non danno un giocatore che sia uno alla nazionale, quando Barcellona e Real Madrid riforniscono la Spagna campione del Mondo e d’Europa di talenti cresciuti in casa, in continuazione… Detto tutto ciò sta di fatto che, anche arrancando in maniera sconsiderata e confusa, siamo a soli tre punti dalla vetta, in attesa dello scontro diretto. Comunque clamori e sconforto a parte, pur sempre solo ad inizio campionato, e in cuor nostro sappiamo tutti quanti che l’obbiettivo è il quarto posto. Più che per colpa degli avversari questa Juve, continua ad infliggersi dolore da sola, con sciagurate debacle difensive.

Morris Bregolato

Le pagelle di Juventus - Cagliari

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STORARI  6: Stavolta è incolpevole sui due gol. Ordinaria amministrazione condita da una super parata nel secondo tempo su colpo di testa ravvicinato.
RINAUDO 5,5: Del Neri lo fa esordire in un ruolo non suo e si vede. Tra l’emozione del debutto e la poca conoscenza dei compagni ne scaturisce una prestazione insufficiente con pochi elementi positivi.
CHIELLINI 5,5: Continua a non decollare l’intesa con il compagno di reparto Bonucci. Alla prima azione del Cagliari Matri segna indisturbato in mezzo all’area. La colpa è più sua che lo perde. Recupera qualche punto nel secondo tempo.
BONUCCI 5,5: Stesso discorso e voto del suo compagno di reparto. Personalmente dovrebbe cercare di proporre giocate più semplici senza cercare le soluzioni più difficili e rischiose.
GRYGERA 6: Ordinaria  amministrazione. Svolge il suo compitino in maniera sufficiente. In questo momento la Juve può accontentarsi anche solo della sua esperienza.
FELIPE MELO 6,5: Altra buona partita, fatta di buona volontà e costruzione. Ordinato e finalmente preciso riesce a rimanere concentrato per tutta la partita ed i risultati si vedono. In più si propone anche in avanti.
KRASIC 8: Sontuosa prestazione. Parte un po’ timido poi si scatena dopo il primo gol in maglia bianconera. Inarrestabili progressioni a cui aggiunge un ottimo senso del gol, vedi il secondo realizzato da avvoltoio dell’area di rigore. Perfetto.
AQUILANI 6: Prima partita da titolare. Più intraprendente rispetto alla gara precedente, si vede che ha bisogno di giocare per trovare ritmo, geometrie ed affiatamento con i compagni. Grandi margini di miglioramento.
PEPE 6,5: Buona partita, fatta di corsa ed azioni in profondità. Aiuta anche in fase difensiva come probabilmente gli chiede Del Neri. Ancora un po’ impreciso quando gli capita di andare al tiro. 
IAQUINTA 6: Non è ancora al meglio della forma e per uno come lui è un limite concreto. Lotta, spinge e prova ad impensierire la difesa avversaria come al solito ma non sempre con risultati positivi.
AMAURI 6: Fisicamente sembra sia a posto perché corre, lotta (vedi azione del secondo gol) e prova a concludere in porta. Forse gli manca ancora quel pizzico di convinzione e fortuna in più. Si fa male ancora ed esce in barella.
SISSOKO 6: Entra a partita già decisa. Non sembra ancora il giocatore che conosciamo. Probabilmente deve ritrovare gli stimoli giusti e cercare di non farsi distrarre dalle voci di mercato che lo danno partente a Gennaio.
LEGROTTAGLIE sv.
DEL PIERO sv.
All. DEL NERI 7: Stravolge la squadra rispetto alla gara con il Palermo. Il risultato gli dà ragione ma sicuramente deve continuare a lavorare molto nel reparto difensivo. E’ facilitato da un Krasic in grande spolvero ma ha il merito di saperlo mettere in condizione di esprimersi al meglio.

Moggi: "Krasic, una spina nel fianco delle difese avversarie. Juve, se parlo di te è perchè mi sei rimasta nel cuore!"

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L’ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi, nel corso della trasmissione televisiva Ieri, Moggi e domani” in onda su GOLD TV (canale 856 Sky) ha commentato  la quarta giornata di campionato con dichiarazioni mai banali.
INTER – Gli errori si pagano
La squadra neroazzurra non ha giocato male a Roma e non meritava di perdere. Ma se non concretizzi le occasioni da goal nel calcio ci sta poi di esser puniti. La squadra è comunque ancora la più forte del campionato italiano, anche se l’acquisto di Ibrahimovic ha avvicinato e non di poco il Milan. “
MILAN – Ibrahimovic è il campione che serviva
Ci sono giocatori che da soli sono capace di cambiare il volto di una squadra: Ibrahimovic è uno di questi. Un campione vero, un fuoriclasse assoluto che per rendere al meglio però deve esser messo nelle condizioni migliori. Ha sbagliato ad andare al Barcellona l’anno scorso e glielo detto a suo tempo anche più volte direttamente. Al Milan invece farà sicuramente bene e grazie a lui la lotta scudetto parlerà esclusivamente la lingua milanese. D’altronde l’ho sempre detto: dopo Calciopoli il calcio milanese avrebbe dominato per tantissimi anni…..”
ROMA – Una vittoria che fa bene a tutti
“ Non solo il Milan dovrebbe ringraziare la Roma per aver evitato la fuga dell’Inter. Anche le altre squadre, perché così il campionato sarà più appassionante. La Roma ha ottenuto una vittoria importantissima anche per cercare di placare le polemiche che l’hanno vista protagonista nelle ultime settimane. Gli errori arbitrali subiti? Pradè e Montali hanno sbagliato i tempi e i modi della protesta, però quando perdi così ci sta di perdere le staffe. A me successe a Reggio Calabria quando Paparesta e Copelli a noi della Juve ce ne combinarono di tutti i colori.  Quella rabbia mi è valsa un capo di imputazione per colpa della campagna mediatica senza prove che è stata fatta nei miei confronti. Per fortuna che alla fine la verità è stata invece dimostrata!”
JUVE – Krasic è davvero l’acquisto giusto
La difesa della Juve continua a non convincere, ma non si possono crocifiggere solo i difensori perché la colpa è anche dei centrocampisti che non proteggono i difensori. Però non voglio continuare a criticare la squadra bianconera, perché quello che dovevo dire l’ho detto. Se parlo spesso della Juve è solo perché voglio il meglio per una società che mi è rimasta nel cuore. Non sopporto di vederla non competere per i primi posti. Se perde contro un Palermo non trascendentale cosa avrei dovuto fare? Elogiarla? La vittoria contro il Cagliari sarà importante soprattutto per il morale e per affrontare le prossime importanti partite. Krasic? E’ innegabilmente il miglior acquisto estivo della Juventus. Davvero una spina nel fianco nelle difese avversarie. Aquilani? Dopo quasi 1 anno e mezzo di inattività a grandi livelli sarà dura riconquistare la condizione giusta”
NAPOLI – Vittoria viziata da un rigore inesistente
“Il Napoli ha espugnato un campo difficile come quello di Cesena. La forza di questa squadra è l’attacco Lavezzi-Hamsik-Cavani che non concede punti di riferimento per gli avversari. Però è anche giusto specificare che la vittoria è stata pesantemente condizionata dal rigore del 1 a 2 che era inesistente….”
LAZIO – E se fosse la favorita per il quarto posto?
“Mi piace come si è rinforzata la Lazio. Ha inserito pochi elementi, ma giusti, in un telaio già assestato. Le squadre si fanno così. Pochi acquisti ma buoni.  Se credono nei propri mezzi la Lazio può davvere arrivare quarta. “ 

Tris di Krasic, Poker Juve

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Nel pomeriggio la classifica bianconera era inquietante: Juventus penultima in classifica.
Contro il Cagliari contava vincere, in qualsiasi modo.
Un devastante Krasic, sempre più idolo dei tifosi, grazie ad una tripletta trascina la Juventus alla vittoria per 4a2.
A segno ancora Bonucci, mentre la difesa ha concesso ancora troppo agli avversari in goal per 2 volte con Matri.
La squadra bianconera è un cantiere aperto, ma sopratutto in questi momenti serve fare punti a tutti i costi, per dare euforia al gruppo e ridare entusiasmo all'ambiente. Ed adesso sotto con Manchester City ed Inter...

sabato 25 settembre 2010

Scarica la 4° puntata stagionale di "Tutti pazzi per la Juve"

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Disponibili i link per scaricare l'intera 4° puntata stagionale in Mp3.

Rimandati alla prova di maturità

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La Juventus fa un passo indietro. Non che la vittoria con l’Udinese avesse messo chissà quali discorsi idilliaci nella testa dei tifosi, ma sicuramente contro il Palermo ci si aspettava una conferma, sul piano del gioco e del risultato. La Juve la grinta ce l’ha messa (anche se probabilmente nei momenti sbagliati della gara), giocando comunque non all’altezza della gara di pochi giorni fa. Ma l’impressione è stata che ha perso giustamente e per tre aspetti: il Palermo, terribile avversaria per una Juventus che ha problemi in difesa, è stata più “squadra” (cinica e decisa sul campo e meritevole della vittoria); l’atteggiamento diverso da quello di Udine (sul 2-0 la squadra era troppo ferma e si è lasciata andare in balia dell’avversario) e poi per gli episodi, subiti e non finalizzati. Nel primo gol, dopo due minuti dall’inizio della gara, si vede come basti un contropiede e uno scambio veloce per mettere in difficoltà la retroguardia ancora una volta, problema che Delneri non pensava certo di aver gia neutralizzato ma che sperava di non ritrovare subito con altri tre gol presi. Dopodiché c’era un intera partita da giocare, ma ci siamo visti andare sotto di due gol grazie ad un gol fortunoso di Ilicic con tanto di tiro che rimbalza a terra, carambola sul palo e finisce in rete. E la terza rete completa la festa rosanero (che battono la Juventus a Torino per il terzo anno consecutivo, la prima volta che accade nella storia bianconera) subita per un calcio di punizione.

Ecco perché parliamo di episodi. Poi se ci mettiamo anche che la Juve non ha sfruttato le poche occasioni avute e ad esempio i cross fatti non hanno mai trovato la testa di uno dei nostri attaccanti ma sempre quelle degli avversari si chiude il cerchio di una serata storta da cui si deve ripartire. Come ha detto Delneri, se c’è una cosa da migliorare rimane però la difesa: i movimenti continuano ad essere sbagliati e basta un contropiede, un uno-due o un errore a centrocampo per metterli in difficoltà. Con l’Udinese il problema non si era riproposto più di tanto perché i friulani non hanno fatto una grande partita in attacco e in più tutta la Juventus aveva giocato benissimo, grintosa tanto da non rischiare quasi nulla. Il Palermo è stato molto più pericoloso con il trio delle meraviglie Pastore, Ilicic, Pinilla, perfetto per creare spesso pericoli ad una retroguardia fragile e in affanno, a causa della mancanza di un vero terzino sinistro (Grygera fa quel che può) e contro una squadra che per spingere sfrutta solo il versante di destra sulla scia Motta-Krasic. Tanto da far scappare a Delneri un ammissione su un pensierino che spesso fa, con Pepe applicato come tornante.

Anche per quanto riguarda la Juventus c’è però da “recriminare”, visto che di questa partita di “episodi” sempre si parla. Del Piero, anche oggi in forma e trascinatore della squadra bianconera, ad esempio sfodera un'altra parabola bellissima da fuori area che Sirigu smorza incredibilmente sulla traversa, poi salva anche un suo calcio di punizione togliendo il pallone sotto la traversa. In più la Juve, come detto, ha le occasioni per segnare ma non le sfrutta come dovrebbe. Amauri ha qualche opportunità di testa che sfrutta male, Krasic (bene anche oggi per come salta l’uomo e spinge, meno bene nel secondo tempo per il problema “tiro” che va limato) ha una buona occasione su una conclusione in diagonale ma prende male la palla. Sul capitano poi c’è da rivedere un più che possibile rigore: Del Piero cerca con l’esperienza la gamba di Cassani che lo tocca, e al 90% di solito l’arbitro fischia. Orsato, che non c’è sembrato in forma a discapito di ulteriori polemiche riguardanti questa giornata calcistica, invece non concede il tiro dagli undici metri.

Questa Juve deve chiaramente trovare più continuità, da adesso in poi saranno tutte importanti le gare da affrontare e la sfida sarà lasciare per strada meno punti possibili. La prova del Friuli è stata convincente ma la Juve ha l’obiettivo di giocare sempre con quell’atteggiamento, almeno dal punto di vista della cattiveria agonista che stasera è stata un po’ lasciva a causa di un buon Palermo. Poi quest’anno gli alti e bassi ce li ritroveremo, lo sappiamo, la squadra ha undici elementi nuovi e bisogna dar tempo a tutti di trovare un affiatamento generale che però almeno dal punto di vista “dello spogliatoio” ci sembra essere già a buon punto, bisogna lavorare duramente perché le basi ci sono, iniziare a trovare qualche vittoria di fila non guasterebbe, è chiaro che ci vuole un po’ di pazienza. Come prima cosa bisogna ripartire dall’atteggiamento di Udine e da quella voglia di vincere, ma se vogliamo già dal primo minuto di gara col Palermo, che prima del gol avevamo visto in difficoltà con una Juve partita forte. Domenica un'altra gara importante impegnerà i bianconeri, all’Olimpico di Torino arriva il Cagliari (altra squadra tosta come tutte quelle della Serie A) che metterà ancora una volta i bianconeri alla prova di maturità, prima dei big match contro Manchester City e Inter.

Tiziano Salvatori

venerdì 24 settembre 2010

Le pagelle di Juventus-Palermo

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STORARI  5: La difesa non lo aiuta ma sul primo gol poteva sicuramente fare di più. Sembra in ritardo anche sulla punizione di Bovo. Forse comincia anche lui a scricchiolare come i suoi compagni di reparto.
MOTTA 5: In linea con le ultime prestazioni negative. E’ stranamente in fase involutiva. Cerca di fare qualcosa in attacco ma continua i macroscopici errori in difesa.
CHIELLINI 6: Solita partita grintosa ma meno lucida del solito. E’ comprensibile che venga risucchiato nel momento negativo del reparto difensivo.
BONUCCI 5,5: Passo indietro rispetto alla gara di Udine. Non chiude nell’azione del primo gol e sembra troppo frenetico nei suoi interventi.
GRYGERA 6: Fa il suo lavoro senza infamia e senza lode. Manca in fase offensiva perché troppo impegnato a chiudere in difesa.
FELIPE MELO 6,5: Finalmente una buona prestazione. Preciso, diligente e soprattutto concentrato. Conquista diversi palloni e cerca anche di far girare la palla con buoni risultati.
KRASIC 6,5: Altra ottima prestazione. E’ l’unico che salta l’uomo e che spinge sulla fascia. Nel secondo tempo stranamente si accentra spesso e quindi toglie alla squadra un’arma vincente.
MARCHISIO 5,5: Partita anonima. Manca di dinamismo e di grinta. Gira spesso a vuoto rincorrendo gli avversari. Graziato dall’arbitro a fine partita.
PEPE 5,5: Stranamente impreciso e poco partecipe al gioco. Viene sostituito inutilmente nel secondo tempo proprio quando servivano di più le sue caratteristiche per servire le torri in area.
DEL PIERO 6,5: Continua ad essere l’attaccante più pericoloso ed incisivo. Sirigu gli nega il gol con una super parata e soprattutto l’arbitro gli nega un rigore solare che avrebbe cambiato la partita.
QUAGLIARELLA  5: Stavolta non c’è. Assente ingiustificato nell’attacco bianconero. Non gli arrivano palloni giocabili ma lui resta passivo in attesa di qualche regalo dagli avversari.

IAQUINTA 6: Entra nel secondo tempo per dare più peso all’attacco. Segna un bel gol e lotta con la consueta grinta. Peccato che dalle fasce gli arrivino pochi palloni.
AMAURI 5,5: Gradito ritorno che però non corrisponde ad una buona prestazione. Gli capitano diversi palloni di testa ma non riesce a rendersi pericoloso come sa.
AQUILANI 5,5: Troppo timido. Si limita a fare passaggi elementari non rischiosi senza dare profondità o allargare il gioco sulle fasce. Deve crescere.

All. DEL NERI 5: Questa volta sbaglia l’impostazione della squadra in partenza. Cerca di correggerla nel secondo tempo cambiando completamente filosofia di gioco ma sbagliando gli interpreti. Dovrà ricominciare daccapo con maggiore lucidità.

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